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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Febbraio 2004
 
   
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  IL PRESIDENTE FRAUNHOFER PRESENTA LE CONCLUSIONI PRELIMINARI DELL'ESAME INTERMEDIO DEGLI STRUMENTI DEL 6PQ  
   
  Bruxelles, 20 febbraio 2004 - Al momento della presentazione della prima bozza della relazione di valutazione dei nuovi strumenti del sesto programma quadro (6Pq), il presidente del Fraunhofer Gesellschaft e membro del comitato ad alto livello incaricato di condurre la valutazione Hans-jörg Bullinger ha reso noti alcuni risultati preliminari. Dopo avere commentato con compiacimento l'alto numero di proposte ricevute, al pari della generale accettazione dei nuovi strumenti e dei loro obiettivi integrati, il prof. Bullinger si è soffermato sulle questioni di chiarezza, gestione dei progetti e trasparenza, per un'ulteriore analisi. 'Il numero di proposte presentate dimostra la forza d'attrazione del programma, specie le Tsi [tecnologie della società dell'informazione],' ha detto il prof. Bullinger. Parlando dei progetti ai quali cui è stato negato il finanziamento, si è chiesto se le spiegazioni fossero state sufficientemente precise. 'Vi sono settori in cui c'è bisogno di maggiori chiarimenti'. Richard Escritt, un direttore della Dg Ricerca della Commissione, presente anche lui all'avvenimento, ha risposto all'osservazione affermando che 'la differenza tra numero di proposte presentate e quelle accettate non è tanto drammatica quanto sembra'. Quanto alla limitazione del bilancio, solo da metà a un terzo delle proposte presentate poteva essere finanziato. Escritt ha risposto anche a un'altra delle critiche del prof. Bullinger, a proposito del bilancio per la gestione dei progetti, fissato al 7% del bilancio complessivo di ciascun progetto. Il prof. Bullinger aveva lamentato che l'importo in questione era insufficiente per gestire un grande consorzio, ed Escritt ha replicato che se la cifra per i costi di gestione si limita al 7%, adesso i consorzi di progetto possono chiedere il 100% dei costi, diversamente da quanto accadeva per il 5Pq. Il prof. Bullinger ha inoltre evidenziato le difficoltà sperimentate da alcune università in termini di gestione di progetto a causa dell'assenza di capacità direttive. Il maggior problema di comprensione è riguarda il concetto di rete di eccellenza, ha detto Bullinger. Non è ancora abbastanza chiaro se tale rete vada costruita in base a criteri politici, garantendo la copertura dell'intera Europa, o se il concetto significa che solo le organizzazioni che hanno dato prova di una reale eccellenza entrano a farne parte. 'Sull'eccellenza incideranno considerazioni sulla coesione. Se una rete di eccellenza è veramente una rete di eccellenza, è proprio sull'eccellenza che dev'essere basata', ha dichiarato. Pur accogliendo i nuovi strumenti come mezzi che incoraggiano veramente l'integrazione e la collaborazione, il prof. Bullinger si è chiesto se i grandi consorzi rispondano veramente agli scopi di aumento della flessibilità e riduzione della burocrazia. Con tanti partner che partecipano a ciascun progetto, la parte di finanziamento comunitario che riceve ciascuno di loro è spesso scarsa. Quanto al resto del 6Pq, il prof. Bullinger ha proposto che la Commissione fornisca maggiori informazioni specifiche su quanto chiesto nelle proposte di progetto e conservi i tradizionali strumenti di finanziamento accanto ai nuovi, poiché 'le reti di eccellenza e i progetti integrati non convengono per tutti i settori prioritari'. In termini pecuniari, ha proposto che si stanzi di più per la gestione dei progetti e che il taglio al bilancio richiesto dopo la selezione del progetto sia meno drastico. Pensando già al settimo programma quadro (7Pq), il prof. Bullinger ha invitato la Commissione a conservare i programmi quadro come strumento chiave per il sostegno alla ricerca europea, ma ha sollecitato maggiori finanziamenti per le aree fondamentali. Ha inoltre sottolineato la necessità di preservare la continuità e la diversità degli strumenti di finanziamento. Si è detto scettico quanto ad una nuova iniziativa di finanziamento per la ricerca di base, ed ha sollecitato la Commissione a non operare una separazione tra scienza di base e scienza applicata. 'Non vi sono differenze - ha detto - è solo una questione di prospettiva temporale. C'è la ricerca che dà risultati in vent'anni e quella che li dà in cinque. E c'è anche la ricerca di cui non si sa quando arriveranno i risultati. Ma prima o poi arriveranno'. L'europarlamentare tedesco Ralph Linkohr, autore di una relazione in cui si chiede un aumento del bilancio per la ricerca a 30 miliardi di euro per il 7Pq, ha accolto favorevolmente la presentazione del prof. Bullinger ed ha invitato a cambiare mentalità in seno alla Commissione per quanto attiene al finanziamento della ricerca. Parlando degli obiettivi di Lisbona e di Barcellona, di fare dell'economia europea l'economia più competitiva al mondo e di portare il finanziamento della ricerca al 3% del Pil, rispettivamente, Linkohr ha detto: 'La Commissione continuerà ad avere problemi finché conserverà questa mentalità da contabile'. Egli ha insistito perché si passi dalla ricerca orientata al bilancio a quella orientata ai risultati. La seconda bozza di relazione sull'esame intermedio dei nuovi strumenti sarà pronta a maggio, mentre le conclusioni finali saranno presentate a giugno. Infolink: http://www.Cordis.lu/fp6/instruments_review  
     
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