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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Novembre 2004
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Web alimentazione e benessere |
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L’11 NOVEMBRE GIORNATA DEL PESTO E DELLA POLENTA - MASSICCIA ADESIONE IN LOMBARDIA ALLA CAMPAGNA SLOW FOOD “PIÙ BIODIVERSITÀ, MENO OGM” |
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E’ nata come una ironica provocazione di Slow Food alle affermazioni “choc” di alcuni scienziati che dai principali organi di stampa accusavano la polenta e il pesto di essere cancerogeni. Si è trasformata in una giornata di mobilitazione di tutto il mondo gastronomico italiano per la chiarezza e la corretta informazione, per la difesa dei prodotti tradizionali e di chi li coltiva lavorando nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori, per la regolamentazione chiara e definita dell’introduzione degli Ogm in agricoltura. Sono quasi cinquecento i ristoranti e le osterie che hanno aderito all’appello di Slow Food a proporre nei loro menu oggi- giornata in cui viene discusso in Consiglio dei Ministri il Decreto “Regolamentazione per la coesistenza tra le coltivazioni transgeniche, convenzionali e biologiche”- la polenta e il pesto. Le adesioni continuano ad arrivare alla sede di Slow Food. E sono ben 13 Regioni italiane, 27 Provincie, 1486 Comuni, 24 Comunità Montane che hanno già promulgato norme per dichiararsi Ogm-free. Pesto e polenta sono dunque stati scelti da Slow Food perché messi sotto accusa dagli scienziati firmatari di un documento pro-Ogm; secondo costoro gli oppositori degli Ogm sono vittime di pregiudizi e paure irrazionali e non prendono in considerazione rischi ben più gravi, come la cancerogenicità delle piantine di basilico al di sotto dei 10 cm e delle aflatossine che possono svilupparsi nel mais. Affermazioni che la grande maggioranza dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori ha già bollato come estremiste e ad effetto. “La massiccia adesione da parte del mondo gastronomico italiano ci conforta e ci rende ancora più determinati a portare avanti questa battaglia di libertà e trasparenza: vogliamo che i coltivatori convenzionali o biologici non subiscano danni a causa delle contaminazioni che possono venire dai loro vicini utilizzatori di Ogm - dichiara Roberto Burdese, vicepresidente di Slow Food - e vogliamo soprattutto, coerentemente con l’impegno pluridecennale della nostra associazione - difendere ed esaltare la biodiversità agroalimentare. Che è poi anche l’origine dell’eccezionale ricchezza gastronomica del nostro Paese.” Sul sito www.Slowfood.it elenco completo dei locali che aderiscono alla campagna Slow Food “Più biodiversità, Meno Ogm”.
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