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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Novembre 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  GLI ITALIANI AMANO IL GELATO EXTRA-STAGIONALE NELLA SUA MOLTEPLICITÀ DI GUSTI E FORME: I RISULTATI DI UNA RICERCA ASTRA-DEMOSKOPEA PER ANTICA GELATERIA DEL CORSO  
   
  Il consumo di gelati in Italia coinvolge ormai il 92% della popolazione: 43.4 milioni di 14-79enni su un totale di 47.0 milioni. Meno dell’8% non mangia mai gelati ed é composto prevalentemente da un target anziano e non abbiente. Oltre tre adulti su quattro consumano gelati non artigianali. Ben il 77.4% (36.4 milioni di 14-79enni) si dedica al consumo di gelati confezionati: un consumo più forte della media tra le donne, che risultano essere le più golose e “autoindulgenti”, i 14-44enni, gli studenti e gli impiegati/quadri/insegnanti, i residenti da Grosseto e Ascoli Piceno in giù (isole incluse), coloro che navigano in Internet o mandano e ricevono e-mail. E’ quanto emerge dall’indagine quantitativa “Gli Italiani e il Gelato” condotta da Astra-demoskopea per conto di Antica Gelateria del Corso. Sono sostanzialmente sei i motivi del forte e crescente consumo dei gelati confezionati prodotti dall’industria e garantiti da marche serie e famose: essi sono considerati “spesso molto buoni” (73%) o addirittura eccezionali per gusto/sapore; sono “certificati da marche qualificate” severamente auto-controllantesi e controllate dai consumatori e dalle autorità (72%); “da qualche tempo sono offerti anche in gusti originali e raffinati” (58%); “sono prodotti con ingredienti selezionati di qualità” (53%); “sono più igienici e sicuri dei gelati artigianali” (47%); “spesso recuperano antiche tradizioni artigianali” (34%). Stiamo effettivamente assistendo ad un vero e proprio boom dei gelati confezionati di marca: rispetto a qualche anno fa infatti 12.5 milioni di adulti dichiarano di aver incrementato tale consumo. Ciò ha coinvolto anzitutto i 45-54enni, i lombardi e i piemontesi, gli abitanti nelle metropoli e nelle città medio-grandi, il ceto medio impiegatizio e autonomo. Tale fenomeno nasce - oltre che dalla modifica degli stili di vita - anche dal fatto che l’industria ha investito moltissimo in sicurezza, qualità e provenienza degli ingredienti, gusti e ‘ricette’ nuovi o riprendenti elementi rilevanti delle culture locali, e naturalmente anzitutto bontà e un pizzico di seduzione. Stanno cambiando, inoltre, i modelli di consumo. Dall’indagine emerge forte l’elemento di destagionalizzazione. Il superamento di un consumo esclusivamente estivo é sia percepito dal 63% degli adulti (specie nelle aree urbano-metropolitane e tra i soggetti con scolarità, cultura, reddito, consumi superiori alla media); sia praticato da 13.8 milioni di italiani in particolare nel nord-ovest e nelle classi media e alta. La forte crescita e la progressiva destagionalizzazione del consumo di gelato confezionato di marca, anche in nuove ricette raffinate da degustazione, descrivono complessivamente un’Italia golosa che ama varietà e ricchezza di sapori. “Si è assistito negli ultimi anni a un’evoluzione dei gusti degli italiani rispetto ai gelati. - dichiara Enrico Finzi, Presidente di Astra - Possiamo a tutti gli effetti parlare di una sorprendente poliedricità, che dai gusti tradizionali abbraccia una sfera ampia e diversificata di gusti sempre più ricercati. L’italiano mostra una neo-vetero golosità: ricerca gusti tradizionali rivisitati in chiave innovativa e contemporanea. Un esempio ? Il gelato al cioccolato con il peperoncino”. “Complessivamente emerge un impressionante crollo della resistenza ai piaceri – continua Enrico Finzi - si consuma più gelato nell’arco di tutto l’anno, si ricercano forme e gusti nuovi e originali, che gratifichino i sensi. Possiamo parlare di una forma di neo edonismo, orale e sociale, nell’ambito del quale emerge un’Italia dei golosi”. Solo il 16% degli adulti rigetta i gelati confezionati a favore di quelli artigianali (domina qui l’Italia ‘bassa’ per informazione e tenore di vita ed invece alta per età); un terzo esatto apprezza i gelati confezionati ma senza particolare entusiasmo; la maggioranza – il 51%, pari ad oltre 23 milioni di adulti, dimostra amore o addirittura adorazione per i gelati delle migliori marche, preferenza che risulta massima tra i 25-44enni, nelle città con più di 250mila abitanti, nella classe media allargata, tra coloro che hanno figli o nipoti conviventi con meno di 18 anni, tra gli utilizzatori di Internet. All’interno del generale boom del consumo dei gelati confezionati si colloca la crescita, ancora maggiore, del consumo di gelati da degustazione di marca. Quasi 29 milioni di italiani amano mangiare in casa i gelati da degustazione di marca in compagnia di familiari e amici (con le donne e i laureati in testa) in un’atmosfera di neo-convivialità; 20.3 milioni di 14-79enni amano fare lo stesso ma fuori casa e cioè al bar, al ristorante ecc. (qui la leadership é dei minori di 35 anni e del Mezzogiorno); oltre 16 milioni amano mangiare al bar un buon gelato da degustazione di marca anche in solitudine (qui vincono gli uomini, i giovani e i giovanissimi, i laziali e i meridionali, i salariati e gli studenti). E anche qui si nota un clamoroso trend all’aumento, che ha riguardato negli ultimi anni 12.5 milioni di adulti specie nelle aree più avanzate e nelle fasce centrali di età. Agli intervistati é stato inoltre chiesto quali sono i gusti e i tipi di gelato, coppe e torte gelato da degustazione di marca che preferiscono: su un totale di 43 gusti/tipi, il campione ha indicato la bellezza di 17.2 gusti/tipi preferiti in media. A vincere su tutti, nella classifica dei gusti, è la stracciatella, seguita dal tiramisù e dalla presenza forte di gusti o mix non tradizionali. (allegato 2 : La Classifica dei Gusti) Le risposte degli intervistati delineano inoltre una mappa con la ripartizione per aree geografiche e per età dei vari gusti: si scopre, per esempio, un’ “Italia del Caffè” al sud, dove il caffè, seguito dall’ananas, è preferito soprammedia dagli adulti, mentre tra i non giovani prevalgono il pistacchio e il torrone e tra i giovani i gusti ciliegia, cocco, cioccolato al latte, caffè viennese ma anche il classico tartufo scuro, la tradizionale torta gelato panna e cioccolato, il modernissimo tronchetto di cioccolato con cannella e peperoncino. Il nord più maturo predilige la malaga e il mix di crema e noci pécan, mentre il nord giovane e giovane-adulto evidenzia un’ ”Italia del W Il Bianco”, che adora al di sopra della media la vaniglia, la panna, il tartufo bianco, la stracciatella, la creme caramel, il limone ripieno, la mousse al cacao scuro e latte, la nocciola del Piemonte con crema all’uovo. Al centro i meno giovani spingono su la mandorla e il mix innovativo di torroncino di Cremona e caffè arabica; gli adulti scelgono la zuppa inglese e prodotti recenti quale il tronchetto nocciola con meringa e caffè, la torta gelato con yogurt e frutta di bosco, il mix di limone di Sicilia e fragoline di bosco; i giovani delle regioni centrali da Grosseto e San Benedetto del Tronto sino all’Emilia-romagna costituiscono un’ “Italia della Frutta”, che privilegia la pesca e il cocco ripieno, il limone e la banana, i frutti di bosco e la fragola seguiti da bacio, cioccolato fondente, tiramisù e mousse al torrone e caffè, con l’aggiunta delle crepes susette con gelato alla vaniglia. In un momento di stagnazione dei consumi e di diffusa depressione collettiva, il gelato confezionato di marca – specie quello da degustazione – costituisce uno dei piccoli piaceri della vita, a cui gli Italiani non intendono rinunciare. L’orientamento collettivo all’innovazione risulta molto forte così come l’apprezzamento razionale ed emozionale del gelato industriale, sempre più “piacere e fonte di nutrizione”, ben reputato e paradossalmente “caldo” nel senso della simpatia, dell’affettività, della neo-convivialità. L’indagine quantitativa “Gli Italiani e il Gelato” è stata realizzata tramite 1.000 interviste Cati ad un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 14 e i 79 anni.  
     
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