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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Novembre 2004
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ENI: RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2004 UTILE NETTO: 1,7 MILIARDI DI EURO +75% UTILE OPERATIVO: 3 MILIARDI DI EURO +57% |
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San Donato Milanese, 15 novembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Eni ha esaminato in data odierna la Relazione trimestrale al 30 settembre 2004. I primi nove mesi consuntivano l’utile netto di 5.094 milioni di euro con un incremento di 1.049 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2003, pari al 25,9%, dovuto essenzialmente alla positiva performance operativa (+1.760 milioni di euro) registrata in particolare nel core business del petrolio e del gas naturale, solo in parte assorbita dalla riduzione dei margini di vendita del gas naturale e dalle maggiori imposte sul reddito (821 milioni di euro). Nei primi nove mesi del 2004 la produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.598 mila boe[1] (petrolio e condensati 1.015 mila barili, gas naturale 583 mila boe) con un aumento di 61 mila boe rispetto ai primi nove mesi del 2003, pari al 4%, dovuto: (i) alla crescita produttiva registrata essenzialmente in Nigeria, Pakistan, Venezuela, Kazakhstan, Angola ed Egitto; (ii) all’avvio di giacimenti in Angola, Australia, Nigeria e Libia. Questi aumenti sono stati parzialmente assorbiti: (i) dal declino produttivo di giacimenti maturi, essenzialmente in Italia, Regno Unito e Stati Uniti; (ii) dalla minore attribuzione di produzione (-31 mila boe) nei Production Sharing Agreement (Psa)[2] dovuta all’aumento del prezzo del barile; (iii) dall’impatto delle vendite di asset. La quota di produzione estera sul totale raggiunge l’83% (80% nei primi nove mesi del 2003). L’utile operativo conseguito nei primi nove mesi del 2004 ammonta a 8.769 milioni di euro con un aumento di 1.760 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2003, pari al 25,1%, dovuto in particolare agli incrementi registrati nei settori: (i) Exploration & Production (1.352 milioni di euro, pari al 31%) connesso essenzialmente all’aumento del prezzo del barile in dollari (Brent +26,6%),[3]alla crescita della produzione venduta di idrocarburi (15,1 milioni di boe, pari al 3,7%), nonché alle plusvalenze nette conseguite nella vendita di asset minerari (306 milioni di euro). Questi fattori positivi sono stati parzialmente assorbiti dall’impatto dell’indebolimento del 10,4% del dollaro sull’euro (circa 660 milioni di euro, in parte riferiti alla conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall’euro); (ii) Petrolchimica (234 milioni di euro) connesso alla ripresa dei margini, anche a seguito delle azioni di recupero dell’efficienza, nonché alla circostanza che nei primi nove mesi del 2003 vennero rilevate svalutazioni di asset e di scorte di prodotti per 110 milioni di euro; (iii) Gas & Power (124 milioni di euro, pari al 5%) connesso essenzialmente alla crescita dei volumi venduti di gas naturale (5,28 miliardi di metri cubi, compresi gli autoconsumi, pari al 10,5%), soprattutto all’estero, e di energia elettrica (5,97 terawattora, pari al 162,7%), i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti dalla riduzione dei margini di vendita del gas naturale; (iv) Refining & Marketing (79 milioni di euro, pari al 16,6%) connesso essenzialmente all’andamento positivo dello scenario di raffinazione (+42,5% il margine sul Brent), alle maggiori lavorazioni sulle raffinerie di proprietà, nonché alle maggiori vendite sul mercato rete nel resto d’Europa, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti dalla riduzione dei margini di distribuzione rete in Italia e nel resto d’Europa e dall’indebolimento del dollaro sull’euro. I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nei primi nove mesi (41.925 milioni di euro) sono aumentati di 4.072 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2003, pari al 10,8%, a seguito essenzialmente dell’aumento del prezzo in dollari del barile e dei prodotti petroliferi e petrolchimici, nonché della crescita dei volumi venduti nei principali settori, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti dall’impatto della conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall’euro (circa 820 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2004 ammonta a 11.187 milioni di euro con una diminuzione di 2.356 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2003 dovuta alla consistenza del flusso di cassa generato dalla gestione, su cui hanno inciso anche fattori di stagionalità e agli incassi da dismissioni (1.568 milioni di euro). Questi flussi sono stati parzialmente assorbiti: (i) dai fabbisogni connessi agli investimenti tecnici e in partecipazioni (5.613 milioni di euro) e al pagamento del dividendo 2003 (3.077 milioni di euro, di cui 2.828 da parte dell’Eni Spa); (ii) dagli effetti delle variazioni dell’area di consolidamento (351 milioni di euro) e della conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall’euro (circa 210 milioni di euro). Gli investimenti tecnici (5.462 milioni di euro; 6.115 nei primi nove mesi del 2003) hanno riguardato essenzialmente: (i) lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi (3.302 milioni di euro), in particolare in Libia, Iran, Angola, Italia, Egitto, Kazakhstan e Nigeria, nonché le attività di ricerca esplorativa (321 milioni di euro); (ii) lo sviluppo e il mantenimento della rete di trasporto e della rete di distribuzione di gas naturale in Italia (560 milioni di euro); (iii) la costruzione dell’impianto di gassificazione dei residui pesanti di lavorazione presso la raffineria di Sannazzaro, interventi sulle raffinerie finalizzati ad adeguare le caratteristiche dei carburanti per autotrazione alle specifiche previste in ambito comunitario, nonché il potenziamento della rete di distribuzione di carburanti in Italia e nel resto d’Europa (complessivamente 391 milioni di euro); (iv) il proseguimento del programma di costruzione delle centrali di generazione di energia elettrica (304 milioni di euro). L’utile netto conseguito nel terzo trimestre 2004 ammonta a 1.670 milioni di euro con un aumento di 715 milioni di euro rispetto al terzo trimestre 2003, pari al 74,9%, dovuto essenzialmente all’incremento dell’utile operativo (1.090 milioni di euro), i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti: (i) dalle maggiori imposte sul reddito (271 milioni di euro); (ii) dalla variazione negativa del saldo oneri/proventi straordinari netti (164 milioni di euro) a seguito in particolare di maggiori stanziamenti di oneri ambientali. L’utile operativo conseguito nel terzo trimestre 2004 (2.987 milioni di euro) è aumentato del 57,5% rispetto al terzo trimestre 2003 a seguito in particolare degli incrementi registrati nei settori: Exploration & Production (903 milioni di euro, pari al 62%) connesso essenzialmente all’aumento del prezzo del barile in dollari (Brent +46,2%),[4]nonché alle plusvalenze conseguite nella vendita di asset minerari (182 milioni di euro), i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti dall’impatto dell’indebolimento dell’8,7% del dollaro sull’euro (circa 210 milioni di euro). Petrolchimica (131 milioni di euro) connesso alla ripresa dei margini, anche a seguito delle azioni di recupero dell’efficienza; Raffinazione & Marketing (96 milioni di euro, pari al 63,6%) connesso essenzialmente all’andamento positivo dello scenario di raffinazione (+87,7% il margine sul Brent) e alle maggiori lavorazioni sulle raffinerie di proprietà, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti dalla riduzione dei margini di distribuzione rete in Italia e nel resto d’Europa e dall’indebolimento del dollaro sull’euro. Nel terzo trimestre 2004 la produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.545 mila boe con una riduzione di 11 mila boe rispetto al terzo trimestre 2003, pari allo 0,7%, dovuta essenzialmente all’effetto prezzo nei Psa (-52 mila boe).
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