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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Novembre 2004
 
   
  Pagina1  
  LE LOMBARDE VANNO ALL’ESTERO...PER CHI ESPORTA QUALI GLI OSTACOLI SUL MERCATO GLOBALE? EURO FORTE E CONCORRENZA DALL’ESTREMO ORIENTE. MA QUALITÀ E RAPPORTO CONSOLIDATO CON IL CLIENTE SONO I PUNTI DI FORZA  
   
 

 Milano, 17 novembre 2004 - All’estero sì, ma con qualche freno: la caduta del dollaro rispetto all’euro per il 35% e la concorrenza della Cina e dell’Estremo Oriente per il 33% sono i maggiori ostacoli riscontrati dalle imprese lombarde che esportano sui mercati internazionali. Seguono i riflessi della crisi economica mondiale (30%) e la concorrenza degli altri operatori italiani (20%). Ma la via del successo sul mercato globale passa soprattutto attraverso la qualità di prodotti e servizi offerti dalle imprese lombarde (85%) e il rapporto consolidato con il cliente (73,6%). E lavorare in gruppo fa bene all’export per quasi 1 impresa lombarda su 4. Tra i servizi ritenuti più importanti dalle aziende nella loro sfida all’internazionalizzazione, ancora prevale la partecipazione alle fiere, seguita dalla richiesta di servizi specialistici e dalle informazioni on-line. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal rapporto finale sui condizionamenti all’attività sui mercati internazionali condotta da Cesdi Srl su un campione di 202 imprese lombarde che nel corso del 2003 si sono avvalse dei servizi erogati da Promos – Azienda Speciale della Camera di Commercio per le attività internazionali. Il convegno. Ma come può tutelarsi dai rischi commerciali l’impresa che opera in particolare sui mercati internazionali emergenti? Se ne parlerà al convegno “Strumenti per l’internazionalizzazione: nuovi Fondi Venture Capital e programmi di supporto delle operazioni commerciali e d’investimento”, organizzato da Promos, Azienda Speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con Ministero delle attività produttive, Regione Lombardia, Simest, Lombardia Point e Camera di commercio di Torino. Verranno illustrati gli strumenti finanziari e assicurativi che le istituzioni nazionali e le principali Banche multilaterali di sviluppo mettono a disposizione delle imprese per tutelarsi dai rischi commerciali, in particolare in mercati internazionali emergenti come i Balcani, il Mediterraneo, la Cina, la Russia e l’Ucraina. Nella prima parte dell’incontro verranno presentati i cinque nuovi Fondi di Venture Capital, del Ministero delle attività Produttive gestiti da Simest, a sostegno delle imprese italiane nella loro partecipazione al capitale di società estere; nella seconda verranno fornite informazioni sui progetti, le procedure e le novità per fronteggiare il rischio-paese nelle operazioni commerciali con i mercati emergenti. La partecipazione è gratuita. Il convegno si terrà: giovedì 18 novembre 2004, Palazzo Affari ai Giureconsulti, piazza Mercanti, 2 (Mm Duomo), sala Parlamentino. “Competere sul mercato globale significa esportare ma anche sviluppare efficaci strategie di internazionalizzazione orientate agli investimenti e alle operazioni commerciali - ha dichiarato Sandro Bicocchi, vice presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali -. E oggi la proiezione internazionale delle imprese e del sistema paese è sempre più una dimensione strategica che richiede un impegno serio e un’azione coordinata da parte di tutte le istituzioni che lavorano per la promozione all’estero del nostro sistema economico”. Punti Di Forza E Di Debolezza Rispetto Alla Concorrenza

 

Provincia di Milano

Provincia di Bergamo

Provincia di Brescia

Provincia di Como

Provincia di Varese

 

% forza

% debolezza

% forza

% debolezza

% forza

% debolezza

% forza

% debolezza

% forza

% debolezza

Prezzo/costi

28,3

43,4

37,5

37,5

38,1

38,1

7,1

64,3

38,9

33,3

Dilazioni pagamento

20,2

41,4

18,8

31,3

19,0

33,3

21,4

42,9

44,4

16,7

Qualità prodotti/servizi

82,8

1,0

75,0

0,0

100,0

0,0

100,0

0,0

77,8

0,0

Prodotti nuovi/innovativi

66,7

7,1

62,5

12,5

81,0

4,8

92,9

0,0

72,2

5,6

Design del prodotto

2,0

57,6

50,0

0,0

66,7

9,5

85,7

0,0

61,1

11,1

Capacità adattam. Richieste

70,7

9,1

56,3

12,5

85,7

9,5

85,7

7,1

66,7

16,7

Elasticità variaz. Volumi

67,7

10,1

56,3

18,8

61,9

28,6

78,6

14,3

61,1

11,1

Rapporti consolidati

74,7

4,0

62,5

0,0

71,4

14,3

92,9

0,0

66,7

11,1

Rapidità consegne

61,6

11,1

43,8

18,8

76,2

14,3

92,9

0,0

61,1

16,7

Rispetto tempi consegna

61,6

11,1

43,8

18,8

81,0

14,3

71,4

7,1

66,7

11,1

Garanzia qualità

66,7

3,0

68,8

0,0

95,2

4,8

92,9

0,0

61,1

5,6

Assistenza

57,6

4,0

62,5

0,0

61,9

4,8

71,4

0,0

44,4

5,6

Presenza in loco

36,4

38,4

43,8

12,5

42,9

23,8

57,1

21,4

11,1

44,4

Ostacoli allo sviluppo dell’export. Quasi 9 imprese su 10 (l’85,8% del campione) sottolineano la presenza di fattori che hanno frenato l’attività sui mercato esteri nel corso dell’ultimo anno. In particolare, a livello di macro categoria, il 70% delle imprese segnala la concorrenza da parte di altri paesi; il 65% la congiuntura mondiale; il 42,1% i problemi interni all’azienda; l’11,2% la congiuntura italiana. Se guardiamo più nel dettaglio, l’ostacolo principale sollevato dalle imprese è costituito dalla caduta del dollaro rispetto all’euro (35%); segue la concorrenza proveniente dalla Cina e dall’Estremo Oriente (33%); una generale flessione della domanda dall’estero a seguito della crisi economica mondiale (30%); la concorrenza proveniente da altri operatori italiani (20%); è meno sentita, invece, la concorrenza proveniente da altri paesi dell’Ue. Tra i vincoli presenti all’interno dell’azienda, il 16% sottolinea la mancanza di personale idoneo; il 12,5% le dimensioni aziendali. Tipi di imprese e ostacoli all’export. Gli ostacoli allo sviluppo dell’attività sui mercati esteri sono percepiti in misura diversa a seconda del livello di internazionalizzazione delle imprese: le imprese meno internazionalizzate sottolineano soprattutto i problemi interni all’azienda (carenza di personale/mancanza di informazioni/limiti organizzativi: 65%); quelle con una presenza internazionale più consolidata risentono maggiormente della concorrenza degli altri paesi (79%) e degli effetti del cambio euro/dollaro (78%). Se consideriamo la dimensione di imprese, il 41% delle micro imprese ammette ostacoli interni all’azienda (contro il 20% delle altre classi dimensionali); la congiuntura mondiale viene percepita come un ostacolo dal 60% delle medie e grandi imprese (e solo dal 37% delle micro imprese). Punti di forza…E’ nella qualità dei prodotti e dei servizi l’arma segreta degli imprenditori milanesi e lombardi sul mercato globale (per l’85,3% degli intervistati). Ma hanno successo anche grazie al rapporto consolidato con il cliente (73,6%); alla flessibilità rispetto ai prodotti richiesti dal cliente (72,6%); alla assicurazione della qualità del prodotto (72,1%); e alla innovatività nel prodotto (71,6%). Bene anche il rispetto dei tempi di consegna (65,5%) e la rapidità delle consegne (64%). …e di debolezza rispetto alla concorrenza. Le imprese si sentono deboli nei confronti della concorrenza in particolare per agenti o rappresentanti nei paesi di sbocco (35,5%). Lavorare in gruppo. Circa un quarto del campione di imprese (26,4%) ha scelto di fare parte di un gruppo o di un consorzio per avere successo sui mercati esteri, in particolare tale percentuale sale al 36,8% per le imprese con il livello di internazionalizzazione più elevato. Una impresa su due (il 52,3%) considera poi vantaggioso presentarsi sui mercati esteri insieme ad altre imprese, in particolare per la possibilità di ridurre i costi di esplorazione del mercato; di promozione e dei rappresentanti in loco. I servizi più richiesti dalle imprese. E’ la partecipazione a fiere il servizio più importante richiesto dalle imprese per il successo del loro processo di internazionalizzazione (voto da 0 a 3: 2,15); seguono i servizi specialistici richiesti dalle aziende (1,99); le informazioni on-line (1,85); le missioni all’estero (1,81); e l’accoglienza in Italia di delegazioni straniere (1,75). Più contenuta la valutazione dell’importanza dell’organizzazione di seminari e convegni (1,60); e della promozione di prodotti on-line (1,46). La valutazione del ruolo che assumano i vari servizi dipende dal livello di internazionalizzazione delle imprese: le aziende più dinamiche e già attive sui mercati esteri attribuiscono maggior importanza alle fiere (voto: 2,24) e ai servizi personalizzati (2,03). Quelle con una presenza meno consolidata, soprattutto le informazioni on-line (2,08) e i servizi specifici richiesti dalle aziende (2,04). Da una ricerca della Camera di Commercio di Milano attraverso Cesdi sui servizi di internazionalizzazione delle imprese (sulle imprese lombarde utenti di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano nel 2003 )

 

Totale complessivo imprese

Ostacoli Allo Sviluppo All'export %

% opera in gruppo

% opera in consorzio

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