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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Novembre 2004
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LA COMMISSIONE PRESENTA UN PIANO PER LO SPRINT FINALE NEI NEGOZIATI ITER |
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Bruxelles, 18 novembre 2004 - Alla riunione odierna a Strasburgo (Francia), la Commissione europea ha adottato una proposta di decisione del Consiglio concernente i negoziati internazionali su Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor). La Commissione ha proposto alcune modifiche del suo mandato di negoziato per agevolare il raggiungimento di un consenso nei negoziati con le sei parti (Ue, Giappone, Cina, Russia, Corea del Sud e Stati Uniti) sulla costruzione congiunta di Iter nel sito europeo proposto di Cadarache (Francia). In funzione della decisione del 26 novembre, la Commissione si sforzerà di giungere ad una conclusione positiva con tutte le parti il più rapidamente possibile. Un elemento fondamentale in questo consenso potrebbe essere un “vero partenariato” tra l’Unione europea e il Giappone; quest’ultimo beneficerebbe di condizioni favorevoli che rispecchino il suo contributo speciale al progetto Iter. Nell’ambito di una “strategia più ampia” nella gestione della fusione, l’Unione europea potrebbe contribuire anche ad altre iniziative di ricerca nel settore della fusione realizzate in Giappone, ad integrazione del progetto Iter. L’energia di fusione La fusione produce energia pulita grazie alla fusione di atomi leggeri come gli atomi dell’idrogeno. L’iter consentirà di generare circa 500 milioni di watt da uno stato particolare della materia (plasma). Questa potenza sarà dieci volte superiore a quella iniettata nel plasma. Il costo complessivo di costruzione e esercizio dovrebbe ammontare a circa 10 miliardi di euro nell’arco di 35 anni. Cadarache, il sito scelto dall’Europa Nel novembre 2003 il Consiglio ha deciso all'unanimità di proporre il sito di Cadarache (Francia) come sito candidato dell’Ue per ospitare Iter. La speranza di concludere un accordo internazionale entro breve Il Giappone ha proposto il sito di Rokkasho-mura, con il sostegno degli Stati Uniti e della Corea, mentre la Cina e la Russia hanno sostenuto il sito proposto dall’Unione europea. A seguito di fruttuose discussioni internazionali svoltesi a Vienna il 9 novembre, tutte le parti hanno ritenuto che si fosse vicino alla conclusione di un accordo in materia. Il mandato di negoziato proposto mira pertanto alla conclusione di un accordo con le 6 parti coinvolte per costruire Iter a Cadarache. Se le parti non dovessero raggiungere detto consenso, l’Ue proseguirebbe la costruzione di Iter nell’ambito di un partenariato il più ampio possibile, come indicato dal Consiglio nella sua riunione del 24 settembre 2004. La strategia più ampia Le sei parti hanno esaminato “una strategia più ampia” della fusione che include altre attività internazionali che completano il progetto Iter, con la possibilità in particolare di costruire: un dispositivo di prova per i materiali, l’Ifmif (International Fusion Materials Irradiation Facility); dispositivi di fusione di dimensioni ridotte, i cosiddetti “tokamak satelliti”, tra cui il Joint European Torus (Jet) a Culham (Regno Unito) e il reattore superconduttore Jt-60 di prossima costruzione in Giappone. Costi di costruzione Iter Nell’ambito di un accordo concernente la costruzione di Iter a Cadarache con il sostegno delle sei parti interessate, la ripartizione dei costi si configurerebbe come indicato qui di seguito: Costo complessivo di Iter: 4, 570 miliardi di euro Stanziamento di bilancio dell’Ue (massimo 50%), vale a dire 2,285 miliardi di euro, di cui 40% al massimo provenienti dal bilancio comunitario, ossia 1,828 miliardi di euro. Contributo delle altre parti (minimo 50%): vale a dire 2,285 miliardi di euro. Per Iter e le attività previste dalla "Strategia più ampia", arriverebbero contributi aggiuntivi in particolare dal paese ospitante, la Francia, e da alcuni altri paesi europei e forse anche dal Giappone. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/energy/fu/article_1122_en.htm http://www.Iter.org/
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