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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Novembre 2004
 
   
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  MILANO AQUILA GUIDA LO SVILUPPO ITALIANO SEGUONO FALCHI, PELLICANI, GABBIANI, RONDINI E ANATRE L’ASSESSORE VERGA A ROMA AL CONVEGNO DEL CENSIS “NONOSTANTE MILANO NON ABBIA AVUTO TUTTI I FINANZIAMENTI DELLA CAPITALE È RIUSCITA AD EMERGERE”  
   
   Roma, 22 novembre 2004 - L’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga ha partecipato questa mattina alla 2a Convenzione Rur delle città italiane Municipium. Sono intervenuti: Giuseppe De Rita, segretario generale Censis e Presidente Rur; Walter Veltroni, Sindaco di Roma; Giuseppe Roma, direttore Censis e segretario generale Rur; Paolo Zanotto, Sindaco di Verona; Alessandro Antichi, Sindaco di Grosseto; Enrico Salza, San Paolo Imi; Mauro Moretti, amministratore delegato Ferrovie dello Stato; Raffaele Morese, Confservizi e Leonardo Domenici, Presidente Anci. Ha moderato l’incontro Antonio Calabrò, direttore Ap Com. Obiettivo della Convenzione è stata la discussione della Carta dei Municipi 2005, elaborata con il contributo di Censis, Acri, Agenzia del Demanio, Anci, Crui, Confservizi, Unioncamere e Upi, al fine di individuare linee di lavoro comuni ai diversi attori in grado di promuovere e condizionare lo sviluppo urbano. Dall’indagine “Le città italiane in movimento” condotta dall’associazione promossa dal Censis, Rur; è emerso come siano solo sette le aquile, ovvero le aree metropolitane che guidano per potere economico, benessere e complessità sociale, lo sviluppo italiano. Nel suo intervento “Il federalismo delle città” l’assessore Verga ha sottolineato come le grandi città siano tornate ad essere il vero motore di sviluppo dei rispettivi paesi. La città di Milano è oggi guida di questo sviluppo che vede numerosi investimenti sia italiani che stranieri anche grazie a un nuovo rapporto ”adulto” tra soggetto pubblico e soggetto privato. L’assessore Verga ha sottolineato come la crescita del nostro Paese, a differenza di dieci anni fa,oggi passi soprattutto attraverso la città di Milano. Proprio a Milano si è sviluppato il settore delle nuove tecnologie, della cultura e formazione e della logistica. A Milano, infatti, sono 10mila e 400 le aziende nel settore dell’Information Communication Tecnology- Ict- (il 13% del dato nazionale e il 58% di quello lombardo); oltre 190.000 gli studenti universitari, oltre 10.000 i docenti e 425 i corsi di laurea; il 2 aprile 2005 verrà inaugurata la fiera più grande d’Europa, quella di Rho Pero. “Milano, quindi, - ha spiegato Verga - non solo ha mantenuto le caratteristiche che l’hanno fatta grande nel tempo ma è stata in grado di rigenerarsi cogliendo e rispondendo di volta in volta alle nuove esigenze cittadine . Una vera città, oggi, è insieme cartina di tornasole e motore dello sviluppo di un paese acquisendo quel ruolo trainante che un tempo era proprio dell’agricoltura e, successivamente, dell’industria. Milano è oggi la città più città d’Italia e, consapevole di questa sua specificità, vuole e deve poter disporre del suo destino al di là di vincoli che le impongono il governo centrale e quello regionale, e chiede un diverso assetto istituzionale della sua autonomia proprio nell’interesse generale del Paese. Un potenziamento della sua capacità competitiva andrebbe a beneficio dell’intera comunità nazionale, di cui Milano intende continuare a far parte”. L’indagine Per svolgere quest’indagine sono stati utilizzati 72 indicatori statistici comunali aggiornati per analizzare il contesto sociale e demografico, il tessuto produttivo, il livello di occupazione e la ricchezza prodotta, l’università, la cultura, lo svago, il tempo libero e il turismo. Obiettivo è stato quello di fornire un quadro aggiornato per classificare le città secondo tipologie definite da aspetti e tendenze comuni. Le città sono state suddivise in: Aquile: grandi aree metropolitane caratterizzate da potere economico, alto livello di benessere e complessità sociale; Falchi: comuni più piccoli rispetto alle aquile caratterizzati da alti livelli di sviluppo economico, benessere e attività culturale; Pellicani: centri produttivi fortemente ancorati alla cultura industriale e al comparto manifatturiero; Gabbiani: città del benessere maturo, sono i comuni stanziali dall’economia solida ma statica caratterizzati soprattutto dalla tendenza all’invecchiamento della popolazione; Rondini: città del sud che tentano un allineamento con i valori medi italiani e presentano una realtà dinamica ma lamentano l’assenza di una solidità di fondo; Anatre città del sud arretrate su tutti i fronti sebbene più vivaci rispetto al passato.  
     
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