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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 01 Dicembre 2004
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UNO STUDIO BRITANNICO MOSTRA I VANTAGGI DEGLI OGM |
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Bruxelles, 1 dicembre 2004 - Uno studio quadriennale, destinato a scoprire gli effetti sull'ambiente e l'agricoltura dei raccolti Gm (geneticamente modificati) nel quadro del 'tipico avvicendamento delle coltivazioni', non ha riscontrato prove di impatti negativi sulla biodiversità o i metodi di coltivazione. Il progetto Bright (botanical and rotational implications of genetically modified herbicide tolerance) era in parte finanziato dal governo del Regno Unito ed è stato svolto da scienziati indipendenti in Inghilterra e Scozia. Il progetto doveva ricreare il normale ciclo quadriennale di rotazione delle colture allo scopo di confrontare i risultati delle piante di colza e di barbabietola da zucchero Gm resistenti agli erbicidi con quelli delle varietà tradizionali. In queste condizioni, gli scienziati non hanno potuto rilevare una differenza significativa nella diversità delle erbacce o i livelli di semi di erbacce tra raccolti Gm e non Gm, ed hanno anche evidenziato i potenziali benefici per gli agricoltori che coltivano raccolti Gm. 'Quello che abbiamo dimostrato è che, nel caso di questi due raccolti, vi sono modi di gestirli che sono abbastanza pratici, e gli agricoltori possono venirne a capo abbastanza rapidamente', ha dichiarato al notiziario della Bbc Jeremy Sweet, coordinatore scientifico di Bright. Un portavoce del governo inglese ha definito i risultati di Bright un prezioso complemento alle valutazioni di scala per l'agricoltura, ma ha sottolineato che il comitato consultivo d'introduzione nell'ambiente Acre li valuterà quale primo passo verso un ulteriore corso d'azione. Alcuni, tuttavia, hanno obiettato al suggerimento che la ricerca sia stata condotta nelle condizioni tipiche di una fattoria. Un ricercatore senior di Friends of the Earth ha dichiarato al notiziario della Bbc: 'È stata fatta nei centri di ricerca agricola, e i veri agricoltori non fanno mai le cose allo stesso modo in cui sono fatte nelle stazioni di ricerca'.
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