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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Dicembre 2004
 
   
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  AL "MIGRAINE DAY" : COME PREVENIRE LA CEFALEA  
   
  Milano, 1 dicembre 2004 - Predilige le donne, ma non risparmia uomini e bambini. E' indubbiamente una della malattie più diffuse e antiche che affliggono il genere umano. E' il mal di testa o cefalea che dir si voglia. Secondo Giorgio Zanchin, presidente della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc) e Direttore Centro Cefalee, Dipartimento Scienze Neurologiche dell'Università di Padova, "in Italia circa il 30% della popolazione soffre di cefalea grave in qualche periodo della propria vita e il 70% degli uomini e il 90% delle donne accusa il problema almeno una volta l'anno". Il disturbo più frequente è la cefalea tensiva, quella forma comune di mal di testa (oltre l'80% delle cefalee) causata dalla contrazione localizzata dei muscoli del collo. L'emicrania, il mal di testa per il mal di testa, affligge in media il 12% tra gli adulti, oltre 6 milioni di italiani (colpisce circa il 15-18% delle donne ed il 6% degli uomini nel corso della vita), mentre la cefalea a grappolo, contraddistinta da attacchi che tendono a ripetersi con aspetti costanti - appunto "a grappolo" - è la forma meno diffusa: in media riguarda l'1% della popolazione. L'emicrania colpisce prevalentemente le donne, 4-5 volte più spesso degli uomini, mentre nella cefalea a grappolo il rapporto si rovescia: per ogni donna sofferente ci sono 3-4 uomini. Al contrario di quanto comunemente si pensa, la cefalea colpisce anche i più piccoli e, casomai, è proprio nella terza età che le manifestazioni si fanno più rare. A confermarlo sono le percentuali rilevate in base alle fasce di età: da 0 a 10 anni 13%; da 11 a 20 anni 43%; da 21 a 30 anni 22%; da 31 a 40 anni 13%; da 41 a 50 anni 6%; da 51 a 60 anni 2%; oltre i 60 anni 1%. "É stato calcolato che ogni anno circa 1/3 delle donne e 1/4 degli uomini affetti da emicrania perdono l'equivalente di 6-20 giorni di lavoro. Da tutto ciò si deduce che l'emicrania non rappresenta solo un'importante limitazione per chi ne soffre, ma anche un problema rilevante per l'intera comunità. Si impongono pertanto la precoce individuazione dei soggetti che ne sono affetti ed un corretto trattamento," ha concluso Zanchin. Per questa ragione, da diversi anni -questa è la sesta edizione - sotto il patrocinio della Sisc è stato organizzato il "Migraine Day", una giornata di studio per gli esperti italiani, che si è svolta a Torino sotto la guida di Lorenzo Pinessi, Direttore del Centro Cefalee delle Molinette, Professore di Neurologia all'Università di Torino e prossimo presidente della Sisc. "Il tema di quest'anno è la prevenzione," ha dichiarato Pinessi. "La frequenza e la gravità degli attacchi di emicrania e l'impatto sulla qualità della vita del paziente portano alla decisione di iniziare una terapia di profilassi,"ha proseguito. Non sono molti i farmaci studiati secondo i criteri della evidence-based medicine (Ebm) per il trattamento di profilassi dell'emicrania: si ricorre ai beta-bloccanti e ai calcio-antagonisti (comunemente usati per il cuore e la pressione), ai farmaci neurologici come gli antagonisti della serotonina, gli antidepressivi triciclici, gli antiepilettici, e agli antiinfiammatori non steroidei (Fans). "La novità è costituita da un farmaco, impiegato come anticonvulsivante nel trattamento dell'epilessia, il topiramato, che si è dimostrato efficace nell'offrire sollievo agli emicranici riducendo la frequenza degli attacchi e, di conseguenza, il ricorso agli antalgici," spiega Pinessi. "Un'altra recente acquisizione è l'impiego della tossina botulinica in chi soffre di cefalea tensiva," ha continuato. "Se iniettata a livello dei muscoli intorno agli occhi, di quelli della fronte o delle mascelle e (nei casi in cui il mal di testa sia diffuso) anche delle spalle e del collo consente di allentare la morsa tipica della cefalea in quei pazienti con un'importante componente muscolo-tensiva." "Sino agli inizi degli anni '90 le terapie più comuni per gli attacchi di emicrania consistevano in analgesici, derivati dell'ergot, antiemetici e caffeina, variamente associati. Poi è arrivata in Italia una nuova categoria di farmaci, i triptani, indicati per il trattamento di crisi di intensità grave o moderata," ha ricordato Zanchin. "Il capostipite di questa classe di farmaci è il sumatriptan. Un cenno particolare meritano il rizatriptan e l'almotriptan, che si caratterizzano per un'azione rapida e duratura, in termini di assenza del dolore, rispetto ad altre molecole di questa classe," ha proseguito Pinessi. Non solo farmaci. Altre soluzioni efficaci possono essere adottate come terapia complementare a quella farmacologica: agopuntura e biofeedback, con alle spalle studi scientifici controllati, e, con risultati diversamente validi - "le cefalee non sono tutte uguali e, di conseguenza, esistono metodi più adatti per un tipo di mal di testa e meno per un altro," ha spiegato Pinessi - shiatzu, massaggi, fitoterapia. Un ruolo importante lo gioca anche l'alimentazione, soprattutto per la prevenzione delle crisi in chi ne è soggetto. Alcuni cibi, infatti, contengono sostanze che favoriscono l'insorgere del mal di testa: cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, frutta secca, agrumi, fritti e caffé ad esempio. Il digiuno e le diete troppo drastiche, alterando il livello degli zuccheri nell'organismo possono provocare episodi di cefalea. Per non parlare dell'abuso di alcol, un potente vasodilatatore. Come in ogni situazione che riguarda la nostra salute, quindi, sono sempre validi i consigli per un corretto stile di vita: alimentazione sana e leggera, niente fumo - chi fuma troppo diminuisce l'apporto di ossigeno al proprio organismo, con conseguente vasodilatazione, causa principale del mal di testa - fare costantemente un po' di attività fisica, non andare a dormire troppo tardi, evitare lo stress e l'affaticamento.  
     
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