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Notiziario Marketpress di Venerdì 03 Dicembre 2004
 
   
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  AL MARE IN COSTUME… DI CARNEVALE, IN MASCHERA PER UN'IMMERSIONE NEL FOLKLORE MALTESE DAL 4 ALL'8 FEBBRAIO  
   
  Sembra che ogni festa a Malta abbia sempre due facce, una religiosa, seria, solenne e l'altra allegra, gioiosa, legata a ritualità pagane. Il Carnevale segue questa regola, celebrazione tra il sacro e il profano, secondo i ritmi del calendario agricolo e della tradizione cattolica, durante la quale anche la spiritualità si fa lieve, gioco di maschere e nascondini. Dal 4 all'8 febbraio la popolazione si traveste e l'Arcipelago fa lo stesso, indossando il costume più sfarzoso, la fisionomia capace di evocare antiche leggende sbiadite dal tempo. Come quella alle origini della ricorrenza, una storia del 1535 che ha per protagonisti i Cavalieri di San Giovanni riuniti al passaggio dall'inverno alla primavera, in battaglie allegoriche con finte armi: un rito di ringraziamento a Dio che aveva affidato proprio a loro la difesa dell'Occidente cristiano. Capitolo dopo capitolo il racconto procede fino al 1560, quando il Gran Maestro Jean Parisot De La Vallette, fondatore di Valletta, introduce l'uso delle maschere in concomitanza con la presenza nel Porto Grande dell'Armata Cristiana pronta a partire alla volta di Tripoli. Da allora lo spettacolo si ripete, fatta eccezione per il breve periodo in cui il 'guastafeste' Gran Maestro Lascaris sospese balli e rappresentazioni teatrali e proibì alle donne di indossare le maschere durante il carnevale, pena la frusta. Era il 1639. Quel ricordo è ormai lontano e oggi il Carnevale torna a essere espressione di completa libertà, per cinque giorni i bambini rievocano con balli e canti la vittoria contro i Turchi nel Grande Assedio del 1565, figure grottesche e carri allegorici sfilano per le vie addobbare insieme ai karozzini trainati dai cavalli e decorati con nastri, rami di palma, maschere e banderuole. Per esorcizzare le differenze sociali in ricordo di passati protettorati, il sabato grasso si tiene un corteo aperto da Re Carnevale, che verrà 'giustiziato' al rogo nel momento clou della manifestazione, un falò di buon augurio, una dance macabre dove tutto è concesso nel sacrificio dell'inverno per il battesimo della nuova primavera. Le principali esibizioni fin qui descritte hanno luogo soprattutto a Valletta e a Floriana, ma è a Gozo che la festa prende contorni inaspettati, ben radicati negli usi e costumi dei tanti villaggi rurali: è un trionfo del recupero, dove costumi e ornamenti vengono realizzati rigorosamente a mano, in casa, riciclando lenzuola, oggetti, coperte, vestiti dismessi, stoffe e stracci. Un carnevale spontaneo e contro ogni consumismo, praticato a Nadur, Xaghra e Sannat, dove i mascherati escono per le strade gridando, fischiando e lanciando dolcetti. E' il trionfo del gioco e dello scherzo, del colore e della gioia di vivere in una Malta 'al contrario', dove tutte le regole sono sovvertite dal 4 all'8 febbraio. Infolink: www.Malta.it  www.Visitmalta.com  
     
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