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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Dicembre 2004
 
   
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  UFFICIO STUDI EULER HERMES RAPPORTO FALLIMENTI 2004: USA - 5%, GIAPPONE - 18%, GERMANIA FRANCIA - 4% E ITALIA 2% SETTORI PIÙ A RISCHIO: TRASPORTI AEREI, RISTORAZIONE, TURISMO IN EUROPA; COMMERCIO, INDUSTRIA ED EDILIZIA, IN ITALIA  
   
  Milano, 6 dicembre 2004 - Per il secondo anno consecutivo risulta in calo l'indice globale delle insolvenze. Secondo lo studio "l fallimenti 2004: l'andamento nei principali Paesi industrializzati" - realizzato dal team di economisti, guidati da Philippe Brossard, di Euler Hermes (Gruppo Allianz), leader mondiale nell'assicurazione dei crediti - diffuso dalla consociata italiana Euler Hermes Siac, il 2004 andrà agli archivi come un anno positivo. Nel corso della presentazione dello studio che ha preso in esame l'andamento dei Paesi che rappresentano 1'80% del Pil mondiale, l'Amministratore Delegato di Euler Hermes Siac Jean Frangois Bellissen, ha sottolineato che "il previsto rimbalzo del numero dei fallimenti a livello globale, la lunghezza delle procedure, i bassi tassi di recupero e le difficoltà attraversate specie dai settori più esposti alla concorrenza internazionale (pelli e cuoio, tessile, abbigliamento, calzature, etc.) impone alle aziende italiane l'utilizzo di strumenti alternativi (come l'assicurazione del credito commerciale) che permettano l'individuazione e la prevenzione delle crisi aziendali fin dal loro nascere". Mondo - L'indice globale delle insolvenze calcolato dal gruppo Euler Hermes indica per quest'anno un calo pari al 5% che va ad aggiungersi alla flessione del 3% registrata l'anno scorso. Considerato lo stretto legame esistente tra il ciclo economico e i casi di insolvenza, il risultato è la diretta conseguenza della crescita economica mondiale che chiude il 2004 con un + 4%, il miglior risultato dal 2000 a questa parte. Il progressivo calo dei fallimenti è in gran parte dovuto alla prosperità delle economie statunitense e giapponese, che chiuderanno l'anno con una crescita superiore al 4% e che assisteranno a una riduzione dei fallimenti aziendali, rispettivamente del 5% e del 18%. Europa - L'europa è uscita dalla crisi economica nel secondo semestre 2003, seppure a ritmi modesti. Nel 2004 la sua crescita dovrebbe attestarsi al 2%. Di conseguenza si è registrata la stabilizzazione del numero di fallimenti dopo il forte rialzo del 7% realizzato lo scorso anno. Alla flessione dei fallimenti di circa il 4% di Germania e Francia fa da contraltare il persistere di una forte sinistralità, soprattutto nelle imprese individuali del Regno Unito, e dei Paesi Bassi. Italia - Ii numero ufficiale dei fallimenti dichiarati supera i 10.000 casi, con un tasso che si mantiene intorno allo 0,5% delle imprese. Secondo gli ultimi dati, aggiornati al 30 giugno 2004, le procedure fallimentari in corso erano circa 230.000 (per tutti i tipi di procedure aperte nel primo semestre 2004 e prima di tale periodo). Riferito al numero totale di imprese, significa che circa il 4% delle aziende italiane è oggetto di una procedura di fallimento. Analisi Settoriali - Il quadro settoriale dei fallimenti rileva un miglioramento generalizzato nel settore industriale, persino in Europa, dove la perdita di competitività frena la ripresa. Emerge la generale criticità del trasporto aereo, mentre in Francia, Belgio, Svizzera, Spagna e Italia, risultano in crisi i settori della ristorazione e l'alberghiero, a riprova del calo dell'attività turistica e della debolezza della domanda interna che penalizza il tessuto delle Pmi. Per quanto riguarda l'Italia un terzo delle procedure fallimentari in corso riguardano imprese del settore del commercio, contro un 22% nell'industria e un 11% nell'edilizia. In proporzione al numero di aziende in attività, la percentuale delle procedure in corso è più alta nel comparto manifatturiero e nel commercio e riguardano in prevalenza società a responsabilità limitata. Il settore meccanico, più sensibile al ciclo economico, sembra particolarmente colpito dall'aumento del numero di aziende in situazione di insolvenza. Parimenti, la concorrenza estera più accanita ha indebolito settori tradizionali quali il tessile e la pelletteria e accentuato le difficoltà di molte aziende. Prospettive 2005 - Pur essendo stato un anno eccellente il 2004 non ha però segnato una svolta nella dinamica dell'economia mondiale. Ii forte rallentamento della crescita è cominciato già nel secondo trimestre. Trend che continuerà anche nel 2005. La crescita mondiale dovrebbe infatti scendere al 3%. L'indice globale dei fallimenti di Euler Hermes prevede un aumento degli stessi pari all'1% nel 2005. In particolare i fallimenti-sono previsti in crescita del 3% in Europa; del 4% in Giappone. Solo negli Stati Uniti dovrebbero ancora essere in flessione (- 4%). L'economia italiana ha invece il fiato corto. La crescita non andrà oltre 1'1,2% nel 2004 e 1'1,3% nel 2005. L'italia non riesce a colmare il ritardo sui partner europei e la competitività delle sue imprese è in declino sul mercato mondiale ormai da alcuni anni. E pertanto previsto un aumento della sinistralità rispetto il 2004, che potrebbe tradursi in un numero maggiore di procedure fallimentari. Indice Globale Dei Fallimenti Euler Hermes - L'indice globale dei fallimenti calcolato dal gruppo Euler Hermes rende omogenee le varie statistiche nazionali e costituisce un prezioso indicatore dell'andamento economico dei diversi Paesi e dei rispettivi settori merceologici.  
     
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