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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Dicembre 2004
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TUTTA FIRENZE IN SOCCORSO DELL’EX VICESINDACO A POCHI GIORNI DAL RICORSO IN CASSAZIONE SI MOLTIPLICANO GLI ATTESTATI DI SOLIDARIETÀ CON GIOVANNI PALLANTI CONDANNATO DOPO AVER FATTO RISPARMIARE ALLA CITTÀ 80 MILIARDI |
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Firenze, 6 dicembre 2004 - Accade raramente che una città intera corra in soccorso di un ex amministratore pubblico. Sta invece accadendo a Firenze dove il mondo della politica, della cultura e del sociale si sta mobilitando a favore dell’ex vicesindaco dc Giovanni Pallanti condannato, in sede civile, a un’ingente pena pecuniaria come risultato di una sua accesa battaglia politica, grazie alla quale il comune ha risparmiato ben 80 miliardi delle vecchie lire e forse danni paesaggistici e monumentali incalcolabili alla storica collina di S. Miniato. Ex colleghi di partito, di consiglio comunale, amici, conoscenti, ma anche numerosi avversari politici di un tempo, hanno dato vita a un Comitato pro Pallanti che sta raccogliendo fondi con lo scopo di pagarne le spese legali e finanziare il ricorso in Cassazione che il collegio di difesa (gli avvocati Roberto D’ippolito, Nino Filastò, Simone Pistelli e Alfredo Galasso) presenteranno il 7 dicembre. Fanno parte del Comitato l’attuale difensore civico della Toscana Giorgio Morales (sindaco all’epoca dei fatti contestati), il direttore della Rai Nicola Cariglia, il primario di Medicina Generale a Careggi Piero Cioni. E ancora: Franco Camarlinghi, Enrico Falqui, Graziano Grazzini (capogruppo di Forza Italia in provincia), Marcello Masotti, Ugo Barlozzetti e Gianni Conti, ex vicesindaco, assessore e fondatore del Comitato. Per i versamenti è stato aperto un conto corrente (4817/56 Banca Toscana, agenzia di via del Corso) intestato al notaio Massimo Herzog. Già nelle scorse settimane, a ridosso della sentenza, lo stesso sindaco Leonardo Domenici ebbe a sottolineare pubblicamente gli aspetti paradossali della vicenda, imitato da numerose personalità tutte concordi nel giudicare Pallanti vittima di un labirinto di interpretazioni improprie che non hanno tenuto in alcun conto i suoi meriti più che accertati. Adesso il Comitato insiste sulla piena solidarietà a Pallanti e sta raccogliendo un crescendo di adesioni. Tra gli altri, don Gianfranco Rolfi, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, monsignor Andrea Drigani, vicario giudiziale dell’Arcidiocesi di Firenze, l’onorevole Riccardo Migliori di Alleanza Nazionale, Federico Tondi (segretario provinciale Udc), la Federazione Comunisti di Empoli con il segretario Paolo Gaccione, i pittori Sergio Scatizzi, Piero Vignozzi e Mario Fallani. Quanto al presidente del Consiglio Regionale della Toscana Riccardo Nencini si è dichiarato dell’avviso che a Pallanti bisognerebbe dire grazie, altro che condanna. La storia, come noto, è quella di un progetto costosissimo presentato al Comune per favorire un’impresa edile campana. Erano gli anni dell’Italia da bere e il progetto si basava tutto su incerte indagini geologiche che attribuivano forti pericoli di smottamento alla collina di S. Miniato e che, dunque, insistevano sulla necessità di pronti, lunghi e complicati interventi. Pallanti volle vederci chiaro, si convinse che l’allarme era inventato ad arte per dare l’assalto alle casse pubbliche e si lanciò contro il progetto con tutta la passione di cui è capace. Riuscendo, appunto, a evitare alla città danni economici e ambientali consistenti. Ignorando queste motivazioni, la sentenza che lo condanna per diffamazione si limita a rimprovergli alcune affermazioni, fatte comunque in giunta e in consiglio comunale, ossia in sedi deputate e in veste di pubblico amministratore. “Un’incongruità”, commenta il Comitato, “davvero difficile da capire”.
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