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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Dicembre 2004
 
   
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  TUTTA UN'ALTRA MOTO... SI CHIAMA "SCOOTER" AL MUSEO NICOLIS DI VILLAFRANCA 100 MOTO D'EPOCA UNICHE E INTROVABILI L'INCONTRO CON LA SKOOTAMOTA DEL 1919, "LA MOTO- NON-MOTO"  
   
   Milano, 6 dicembre 2004 - dicembre 2004 - Non tutti gli esperti sono d'accordo, ma pare che la parola scooter derivi dall'inglese "to scoot", cioè "darsela a gambe", "svignarsela agilmente"... Questa interpretazione, forse arbitraria ma certamente intrigante, la dice però lunga sulla personalità di questo straordinario veicolo a due ruote che ha fatto innamorare di sé milioni di appassionati, in tutto il mondo. Per saperne di più, e per scoprire altri particolari inediti, basta programmare una visita al Museo Nicolis di Villafranca, alle porte di Verona. Emozioni, divertimento e cultura sono assicurati. Nel Museo infatti - sorprendente contenitore di opere dell'ingegno umano - gli appassionati potranno ammirare oltre 100 moto d'epoca, altrettante automobili, biciclette e, ancora, strumenti musicali, macchine fotografiche, opere introvabili della tecnica e della meccanica. L'italia rivendica la paternità sulla invenzione delle motocicletta, attribuendola al veronese Enrico Bernardi il quale, già nel 1893, crea una sorta di prototipo, applicando un carrello motore alla bicicletta del figlio; per i francesi il merito va a G.bouton, più o meno nel 1894; altri studiosi concordano invece che a inventare la prima moto è stato l'austriaco Michel Werner che nel 1899 applica un motore di ¾ Cv sulla forcella anteriore di un telaio costruito per assecondare la potenza del motore creando, di fatto, il passaporto della motocicletta nel mondo dell'industria. Quale che sia la verità storica, è certo che al Museo Nicolis i fan delle due ruote a motore si delizieranno davanti al Triciclo de Dion et Bouton del 1898; alla Peugeot Pf da corsa del 1903, alla Scott 3 ¾ Hp Two Speed del 1914; alla Griffon del 1920, alla Oreste Garanzini 6 Hp 677 del 1926, alla Bianchi Freccia d'oro del 1933 che ebbe come "testimonial" addirittura Benito Mussolini... Per non parlare delle Guzzi, delle Gilera, delle Honda e di molte altre meraviglie. Ma, forse, è la Abc Skootamota del 1919 che li entusiasmerà in modo particolare. La sua storia è affascinante. Prodotta dalla Abc Road Motors, divisione della prestigiosa All British Engine Company, fu progettata da Grandville Bradshaw che rivoluzionò il concetto e la struttura del "monopattino", mezzo piuttosto diffuso a quei tempi, collocando il motore dietro la sella, sopra la ruota posteriore e trasmettendo il movimento per mezzo di una catena. L'idea di un veicolo individuale, pratico ed economico, viene considerata già fra il 1902 e il 1903 dal francese Gautier che presenta il suo Autofauteuil e dall'olandese Mejer, entrambi ideatori di moto a telaio aperto, con sedile o poltroncina. Verso il 1916 fa la sua comparsa negli Usa l'Autoped, vero e proprio monopattino a motore . In Italia, la Skootamota viene presentata nel 1920, a Roma, con una dimostrazione "su strada" organizzata al Pincio dall'allora distributore per l'Italia. Per la verità i motociclisti "duri e puri" non accolgono la Skootamota con particolare favore, ritenendola una non-moto, ma il mercato più ampio guarda al nuovo mezzo con autentico interesse e curiosità. Se, infatti, fino a quel momento si viaggia in piedi sulla pedana, lo scooter offre ora un comodo e ampio sellino, è di facile conduzione, è adatto anche alle donne perché consente di muoversi agilmente con abiti lunghi e sottane. Per questo motivo, solo apparentemente futile, pare che fra i più convinti utilizzatori della Skootamota ci siano stati anche molti sacerdoti! La scarsa autonomia del serbatoio, che non consente tragitti molto lunghi rappresenta invece il freno a uno sviluppo molto più consistente mentre la velocità media, intorno ai 40 Km/h, viene ritenuta ragionevolmente competitiva. Cilindrata da 125 cc, 4 tempi, la Skootamota che fa bella mostra di sé al Museo Nicolis esprime soprattutto l'anima romantica della prima generazione di motociclette, ma rappresenta un pilastro fondamentale nella storia delle due ruote a motore. Una storia appassionante che il Museo Nicolis custodisce e alimenta, mantenendo i suoi tesori vivi e vitali e rendendoli accessibili a tutti. La carta di identità di Skootamota: Marca, Abc; Modello, Skootamota; Telaio, n. 2050 - costruttore Abc; Motore, n. 1817 - costruttore Abc; Cilindri, 1; Cilindrata, 125 Cc; Tempi, 4; Distribuzione, Punt. - Asta e bilanciere; Accensione, Magnete; Trasmissione, Catena; Freni, Meccanici; Pneum ant., 16 x2 - 3/8; Pneum post, 16 x 2 - 3/8; Colorazione, Nero; Tratt galvanici, Nichelatura; Velocità media, 40 Km/h.  
     
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