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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Dicembre 2004
 
   
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  L'OSSERVATORIO SUL FARMACO GENERICO. L'OPINIONE DI CLAUDIO CRICELLI, PRESIDENTE SIMG, SULL'UTILITÀ E OPPORTUNITÀ PER IL MEDICO DI FAMIGLIA  
   
  Milano, 6 dicembre 2004 - La decisione di istituire un osservatorio sui farmaci generici da parte di Sandoz è motivata dalla mancanza di informazione su questi preparati e soprattutto dalla necessità di stimolare una nuova politica gestionale. La figura centrale è quella del medico di Medicina generale, che rappresenta il principale utilizzatore di questi farmaci soprattutto nel contesto della terapia delle patologie croniche. La precipua finalità dell'Osservatorio è quindi di promuovere conoscenze e rimuovere alcuni ostacoli culturali che hanno finora impedito un corretto uso del farmaco generico. In particolare uno dei compiti dell'Osservatorio è divulgare informazioni scientifiche utili a sfatare il preconcetto secondo cui il generico sarebbe un farmaco "di serie B", obsoleto e superato. L'osservatorio ricorderà a tutti i medici che è vero l'esatto contrario, a partire dal fatto che i generici trovano indicazione nella maggior parte delle patologie e dei disturbi clinici: basti pensare ad anti-ipertensivi, antibiotici, cardiologici e antidiabetici, ai quali a breve si aggiungeranno nuove statine e Ace-inibitori. Le parole, però, non bastano, ora occorrono i fatti. Finora i generici sono stati oggetto soltanto di logiche commerciali, senza una strategia coerente e omogenea: non sorprende perciò il fatto che da una regione all'altra, in relazione ad una diversità di canali distributivi, un paziente non riesca a reperire o riconoscere lo stesso farmaco generico, che dovrebbe invece essere sempre riconoscibile. L'osservatorio si propone inoltre di creare una stretta integrazione tra figure professionali diverse: consumatori, farmacisti ospedalieri, farmacisti della grande distribuzione e medici di Medicina generale. Non servono politiche parcellari ma occorre piuttosto trovare intese professionali tra le figure direttamente coinvolte nella diffusione del farmaco generico. L'osservatorio istituirà perciò un confronto con le istituzioni e con gli stessi medici. Io stesso ho suggerito di intraprendere un'informazione scientifica tradizionale, condotta con le stesse modalità dei farmaci tradizionali. E' poi importante ricordare ai medici che soltanto in una minoranza degli studi clinici vengono impiegate le molecole innovative, mentre nella maggior parte i farmaci di riferimento sono proprio quelli più consolidati, che sono già disponibili - o lo saranno presto - come generici. Infine, due ulteriori considerazioni. Innanzitutto nel campo dei generici, potendo parlare solo di molecole, una diffusione dell'informazione non comporta una reale concorrenza tra i diversi produttori, come potrebbe essere se si parlasse di farmaci branded. Questo significa che la politica di informazione torna utile di tutti i produttori. In secondo luogo è importante rassicurare i cittadini sulla qualità produttiva dei generici e sulla loro bioequivalenza. Anche di questo importante compito informativo si occuperà l'Osservatorio.  
     
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