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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Dicembre 2004
 
   
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  OPENMIND NEWOLDCAMERA JULIA KRAHN FINO ALL'8 GENNAIO 05  
   
  Milano, 9 dicembre 2004 - Da sempre un fotografo non deve limitarsi ad affinare la tecnica così da realizzare immagini sempre più aderenti a quanto vuole realizzare, ma deve soprattutto farsi guidare da un’idea che gli permetta di esaltare la sua creatività e di entrare in tal modo in contatto con quanti osservano le sue opere. Questo aspetto è molto presente nel lavoro di Julia Krahn, una fotografa che nonostante la giovane età è già riuscita a presentare diversi progetti trasformati in mostre ogni volta sorprendenti. Ciò dipende in modo particolare dal forte senso dello spazio che caratterizza la sua visione ma anche dalla capacità di cogliere ogni volta un’idea forte dalla quale farsi guidare. Qui la presenza emblematica è quella di un uovo che però non viene osservato da vicino per coglierne insieme la forza e la delicatezza, ma inserito nel più vasto contesto, per molte ragioni sorprendente, del reportage di viaggio. La soluzione è insolita e forse anche provocatoria: in genere ci si fa accompagnare da un nostro simile che poi inevitabilmente compare nelle fotografie accanto a strade e monumenti nel singolare ruolo di testimone di quanto è accaduto, mentre Julia Krahn ha preferito compiere i suoi viaggi in compagnia di un uovo che poi ha inserito in paesaggi, still life, visioni. In tal modo questo oggetto dalla forma emblematica è diventato un elemento dotato talvolta di una presenza importante – come quando appare in mezzo a una strada accanto a un paio di scarpe femminili – e in altri casi un punto minuscolo che lo sguardo scopre con più fatica. Alternando fotografie in bianconero e a colori – ma in questo secondo caso prevale l’aspetto monocromatico – la fotografa costruisce un percorso ideale che coglie atmosfere diverse a seconda del paese visitato ma che muta anche nei riferimenti passando dal simbolismo (la scacchiera su cui posa una statuetta che tiene fra le braccia un uovo) alla metafora (l’uovo che sembra nascere dalla spuma del mare), dalla classicità dello still life in cui appare anche un piatto e una forchetta alla citazione della op-art nell’immagine dell’uovo immerso in un bicchiere d’acqua. C’è però una fotografia capace di rivelare il vero senso più profondo della ricerca: ritrae una ragazza ripresa di spalle, inserita in una sorte di grande cornice, che tiene delicatamente in una mano un uovo. Ci si accorge allora che Julia Krahn mira ad affrontare un tema più importante e fondamentale perché, attraverso un oggetto che da sempre è simbolo della delicatezza e della forza, dell’armonia e dell’equilibrio, raggiunge infine la bellezza. Inaugurazione oggi ore 18.00 Via Dante 12.  
     
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