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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Dicembre 2004
 
   
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  OSSERVATORIO “PREZZI E MERCATI” UNIONCAMERE-INDIS INFLAZIONE: GLI ALIMENTARI GUIDERANNO LA DISCESA ANCHE NEL 2005 SCENDONO A FINE ANNO I PREZZI DEL FRESCO ORTOFRUTTICOLO, STABILI QUELLI DEGLI ALIMENTARI TRASFORMATI  
   
  Roma, 9 dicembre 2004 – E’ la moderazione dei prezzi dei prodotti alimentari la chiave di volta della recente discesa dell’inflazione. A scendere sono soprattutto i prezzi dei generi ortofrutticoli, diminuiti nell’ultimo anno del 6% dopo i forti rincari dell’ultimo triennio. La moderazione dei prezzi al consumo riflette inoltre l’assenza di tensioni nei prezzi alla produzione e la forte crisi attraversata dai consumi di generi alimentari, i cui prezzi potrebbero continuare la loro discesa anche nel 2005. Questi i segnali che emergono dall’ultima riunione del tavolo dell’Osservatorio “Prezzi e mercati” di Indis-unioncamere. L’alimentare guida la discesa dei prezzi al consumo - La chiave di volta della discesa dell’inflazione registrata nei mesi più recenti è la moderazione dei prezzi dei prodotti alimentari, la cui inflazione dal 4% di inizio anno si è ridotta, a ottobre, in prossimità dello zero. A scendere sono soprattutto i prezzi dei generi ortofrutticoli diminuiti negli ultimi dodici mesi del 6%. La discesa dell’inflazione alimentare ha più che compensato i rincari causati dagli alti costi del petrolio, ovvero dei carburanti e dei combustibili da riscaldamento, delle tariffe dell’energia elettrica e del gas. Il rincaro di questi prodotti, peraltro, è alla base della forte risalita dell’inflazione nell’area dell’euro, passata dal 2,1% di settembre al 2,5% di ottobre. Il quadro delle tendenze recenti dell’inflazione è completato dai servizi, i cui prezzi ad ottobre sono cresciuti ad un ritmo del 3%. L’inflazione in questo comparto è trainata in particolare dai servizi di trasporto (con costi di riparazione dell’autovettura cresciuti del 6-7%), dai viaggi aerei (rincarati negli ultimi mesi di oltre il 10%), e dai prezzi della ristorazione (con pasti in pizzeria e al ristorante cresciuti più del 4%). Nei pubblici esercizi, invece, si ridimensiona la corsa dei prezzi delle consumazioni a maggiore frequenza d’acquisto (come cappuccini e caffè al bar) rincarati nell’ultimo anno dell’1%, mentre tra le consumazioni a minore frequenza d’acquisto (come aperitivi, spremute e analcolici) i rincari su base annua sono ancora superiori al 4%. Segnali di moderazione in tutti i reparti alimentari - La moderazione dell’inflazione alimentare al consumo caratterizza tutti i reparti. Tra gennaio e ottobre i prezzi al consumo delle bevande e degli alimentari confezionati (pasta, pane, olio, scatolame, ecc.) rallentano dal 3% al 2%; quelli delle carni dal 4% all’1%; quelli dei prodotti freschi (latte, formaggi, uova, ecc.) dal 2% all’1,5%; quelli del freddo (gelati e surgelati) dal 2% all’1%. Nel comparto delle bevande è da segnalare il rallentamento dei prezzi del vino (comune e Doc) che, dopo i rincari sostenuti degli anni passati, negli ultimi dodici mesi è aumentato del 2.5%, come anche vanno evidenziati rincari inferiori all’1% per l’acqua minerale. Negli alimentari confezionati, rallentano i prezzi dei derivati dei cerali (come pasta, riso e biscotti) ma aumentano del 4% i prezzi del pane e del 5% quelli degli oli d’oliva. Infine, nelle carni, ai rincari del bovino e del vitello si contrappone il rientro delle tensioni sulle carni di pollo. Forte moderazione anche nei prezzi alla produzione alimentari - Le rilevazioni sui prezzi pagati dalla Distribuzione Organizzata confermano un andamento moderato anche dei prezzi alla produzione dei generi alimentari, per i quali, negli ultimi mesi, i rincari sono stati inferiori all’1%. Se questo è il dato per la media dei 39 prodotti del paniere anche a livello di singola filiera alimentare si conferma la totale assenza di tensioni: ai ritocchi di poco superiori all’1% per “Derivati dei cereali”, “Carni”, “Insaccati”, “Scatolame” e “Bevande”, si accompagna la totale stasi del “Latte e derivati” e degli “Oli e grassi”, i cui prezzi alla produzione sono fermi ai livelli dello scorso anno. Proiezioni – Secondo le attese comunicate dalle Centrali d’acquisto della Distribuzione Organizzata, i prezzi alla produzione resteranno fermi anche nell’ultimo bimestre del 2004. Le aspettative in questo senso si fondano sulla tenuta degli accordi per il contenimento dei prezzi realizzati dal Governo nelle singole realtà territoriali anche con il contributo delle Camere di Commercio. L’utilità degli accordi come strumento d’informazione e comunicazione in grado di ridare fiducia alle famiglie e ridimensionare l’inflazione percepita è indubbio. Peraltro, non si può escludere che gli accordi abbiano rafforzato una discesa dei prezzi iniziata ancor prima della loro stessa entrata in vigore. Il banco di prova per i prezzi si avrà nei primi mesi del nuovo anno, quando il grado di coinvolgimento negli accordi potrebbe ridursi o, al contrario, aumentare con l’interesse anche del commercio tradizionale ad essere parte attiva di strategie coordinate di contenimento dei prezzi. Qualora il clima di moderazione dei prezzi alla produzione dovesse confermarsi, la discesa dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari potrebbe risultare più di una semplice eventualità per l’anno 2005. Dopo un triennio di inflazione alimentare tra il 3% e il 4%, nel 2005 l’alimentare potrebbe tornare ad esercitare un forte contributo di calmiere dell’inflazione al consumo. In questo senso giova ricordare la diffusione, in sintonia con le iniziative assunte dal Governo con le categorie della distribuzione e con gli enti locali, delle indicazioni operative elaborate da Unioncamere e Anci, finalizzate a monitorare l’andamento dei prezzi a livello territoriale e a promuovere iniziative di autodisciplina e di contrasto al “carovita” da parte degli operatori del commercio. Riguardo a queste ultime, è ancora attesa l’emanazione del decreto attuativo dell’art. 23 della legge 326/2003, con il quale dovranno essere rese disponibili le risorse finanziarie necessarie per sostenere le numerose azioni già avviate a livello locale.

La discesa dell'inflazione alimentare: i prezzi per reparto Variazioni % sul periodo indicato
Reparti Media 2002 Media 2003 Ott. 04/ Ott.03
Alimentari escluso il fresco 2.1 2.6 1.6
di cui: Bevande 2.5 2.8 1.8
Alimentari Confezionati 2.2 2.6 2.1
Fresco 2.8 2.1 1.4
Freddo 2.5 2.4 1.0
Cura degli animali 2.4 2.1 1.8
Carni 1.1 3.8 1.1
Fresco Ittico 4.5 4.5 1.1
Fresco Ortofrutticolo 9.8 5.3 -6.0
Alimentari e bevande 3.6 3.1 0.4
Fonte: elaborazioni Indis-ref su dati Istat

Italia: i prezzi al consumo per settore Variazioni % sul periodo indicato
Settori Media Media Ott. 04/
2002 2003 Ott.03
Alimentari 3.6 3.1 0.4
alimentari ex fresco 2.1 2.6 1.6
fresco ittico 4.5 4.5 1.1
fresco ortofrutticolo 9.8 5.3 -6.0
Non alimentari 2.1 1.9 0.8
Prodotti terapeutici -1.2 0.4 1.6
Abbigliamento 2.4 2.8 2.0
Calzature 3.5 2.9 1.7
Mobili e arredamento 1.9 1.9 2.4
Elettrodomestici 0.3 0.2 -0.4
Radio, tv, ecc. -2.9 -4.1 -12.5
Foto-ottica 1.1 1.2 1.5
Casalinghi durevoli e non 2.1 2.2 1.5
Utensileria casa 2.2 2.8 2.6
Profumeria e cura persona 2.1 2.3 1.4
Cartoleria, libri, giornali 4.3 2.4 0.9
Cd, cassette 0.9 0.8 0.5
Giochi e articoli sportivi 1.5 1.8 0.9
Altri non alimentari 2.7 2.7 2.5
Autovetture e accessori 2.5 1.6 0.2
Energetici -2.8 3.0 5.8
Prodotti energetici -1.5 2.4 11.9
Tariffe energetiche -4.2 3.9 -1.4
Servizi 3.9 3.6 3.0
Personali e ricreativi 2.8 2.3 2.3
Per la casa 2.6 2.9 2.5
Di trasporto 3.7 3.5 4.6
Sanitari 3.9 3.6 2.7
Finanziari ed altri 5.9 7.7 2.1
Alberghi e pubb. Esercizi 4.7 4.1 3.1
Tariffe 1.5 0.2 1.3
a controllo nazionale 1.1 -0.7 0.5
a controllo locale 3.1 4.0 3.4
Affitti 2.3 2.8 2.7
Tabacchi 1.8 8.4 9.0
Totale 2.5 2.7 2.0
Fonte: elaborazioni Indis-ref su dati Istat
 
     
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