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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Dicembre 2004
 
   
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  L’ALGERIA AL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO DA MERCOLEDI’ 15 DICEMBRE AL TEATRO STUDIO NESSIN E I SULTANI MARTEDI’ 14 DICEMBRE, OMAGGIO AL CINEMA ALGERINO CON LA BATTAGLIA DI ALGERI DI GILLO PONTECORVO E LE VENT DES AURÈS, DI MOHAMED LAKHDAR  
   
  Milano, 9 dicembre 2004 - Mercoledì 15 dicembre, al Teatro Studio, alle ore 20.30, per il Festival del Mediterraneo, Nessin e i sultani di Abdelkader Alloula tratto dai racconti di Aziz Nessin, regia di Chaouli Azri. Produzione Teatro Regionale di Orano. Messa in scena solo una volta da Abdelkader Alloula, figura di spicco del teatro algerino, assassinato da un gruppo di terroristi nel marzo del 1994, la pièce Nessin e i Sultani è stata riportata sulle scene da Chaouli Azri come omaggio al defunto autore e regista. “La stupefacente lucidità nell’analisi e la profonda sensibilità, utilizzate come chiavi di lettura della società, hanno portato Alloula a predire nel 1990 – sotto il camuffamento dell’allegoria – le crisi di governo a ripetizione e i perversi appetiti del potere”, afferma Azri. I tre apologhi che compongono lo spettacolo, tratti dai racconti dello scrittore turco Aziz Nessin sono infatti una denuncia e insieme una messa alla berlina di una società presa in ostaggio dall’ottusità e dall’arroganza del potere. Dalla tradizione secolare del Maghreb, una forma di recitazione pre-teatrale che trova nella fiaba il tracciato metaforico per tradurre la contemporaneità. Chaouli Azri, già assistente di Abdelkader Alloula e attuale responsabile del Teatro Regionale di Orano, riprende il gaoul, in francese le dire, “il dire”, racconto affabulatorio interpretato da un cantastorie, e interpreta in scena tre apologhi di Aziz Nessin, autore persiano dissidente (fu imprigionato per aver denigrato lo scià Farouk). La scelta dell’apologo e della fiaba, oltre a sviare eventuali problemi di censura (“Non ci sono problemi per il teatro in quanto tale, non c’è una censura in Algeria. Ma il teatro fa parte della società e il nostro Paese sta evolvendo da una situazione più chiusa ad una di maggiore liberalismo” dichiara il regista Azri, in proposito), consente di avvicinarsi maggiormente alla sensibilità del pubblico. “In questo lavoro –dichiara il regista – il primo dei racconti, Una notte col pazzo, ha per protagonista un giornalista che, anche dalla prigione, riesce a far “uscire” articoli e opinioni. Il secondo, Il sultano e gli avvoltoi, narra di un uomo che il favore popolare porta al sultanato, ma, accecato dal potere, perde la ragione e viene infine ucciso proprio da chi lo aveva inizialmente sostenuto. Il terzo, La medaglia, è ironico, come una favola greca: parla di un asino che chiede di essere ascoltato dal sultano come ogni altro suddito”. Immagini semplici ed evocative per raccontare l’arroganza del potere. La presenza del Teatro Nazionale di Orano nell’ambito del Festival del Mediterraneo rientra negli accordi ufficiali intercorsi tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali italiano e il Ministero della Cultura della Repubblica Democratica e Popolare di Algeria. Presente il Direttore del Piccolo Teatro Sergio Escobar, i due paesi hanno individuato, nel corso dell’incontro avvenuto a Batna il 22 luglio scorso, un interlocutore privilegiato proprio nel Piccolo Teatro, tale da intensificare i rapporti culturali tra Italia e Algeria. Infolink:www.Piccoloteatro.org    
     
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