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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Dicembre 2004
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NUOVE FRONTIERE NELLA CURA DEL FIBROMA UTERINO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Secondo l'Ipac, l'emobolizzazione del fibroma è efficace e sicura. In molti casi si potrà evitare l'asportazione dell'utero. L'embolizzazione, procedura innovativa per, un primo parere positivo di efficacia e sicurezza da parte dell'Ipac (Interventional Procedures Advisory Committee) parte del Nice (National Institute for Clinical Excellence). Circa il 25% delle donne in età fertile può sviluppare un fibroma uterino, escrescenza non cancerosa che si forma nelle pareti muscolari dell'utero o della cervice uterina. I fibromi possono causare flussi mestruali abbondanti (menoraggia), sintomi provocati dalla pressione e dalla presenza di una massa e dolori acuti. I trattamenti comprendono sia la terapia farmacologia sia l'intervento chirurgico: l'isterectomia o la miomectomia (asportazione chirurgica dei fibromi uterini). I fibromi uterini rappresentano l'indicazione più frequente per interventi di isterectomia su donne in periodo precedente la menopausa. Ogni anno in Italia vegono eseguite circa 40.000 isterectomie per fibromi e un numero ancora piu importante di miomectomie. Si tratta di interventi che portano con sè pesanti ripercussioni fisiche e psicologiche, senza contare i costi sociali dovuti all'assenza dal posto di lavoro delle donne operate. L'embolizzazione del fibroma uterino è una procedura meno invasiva, eseguita in anestesia locale utilizzando un piccolo catetere inserito nell'arteria uterina attraverso una piccola incisione all'inguine. Quando il catetere raggiunge l'arteria uterina, vengono rilasciate minuscole particelle all'interno dell'arteria, che raggiungono i fibromi e bloccano il flusso sanguigno, impedendo, quindi, al fibroma di alimentarsi. L'ipac ha dichiarato l'embolizzazione sicura ed efficace. Questa terapia offre un'alternativa meno invasiva rispetto all'isterectomia e alla miomectomia, evitando l'asportazione dell'utero nelle donne con fibroma uterino sintomatico. Inoltre, la durata media di degenza ospedaliera a seguito della procedura è di una notte, a differenza della degenza ospedaliera di due o tre giorni post isterectomia. A tutt'oggi si stima siano state eseguite circa 50.000 procedure di embolizzazione. Anche i medici hanno accolto con favore la segnalazione dell'Ipac: "Abbiamo curato più di 1.000 pazienti con l'embolizzazione del fibroma uterino, con un indice di complicazioni significativamente inferiore rispetto alle procedure di isterectomia e tassi di successo superiori all'85%", ha affermato Woodruff Walker medico e radiologo consulente di presso il Royal Surrey County Hospital, nel Regno Unito. "L'operazione di embolizzazione del fibroma uterino, ha proseguito lo specialista, richiede circa un'ora e consente alle pazienti di tornare ad una vita normale dopo circa due settimane". E ad essere ottimisti sono anche gli specialisti che operano in Italia: "Concordo con la dichiarazione del dott. Walker" ha affermato il dott. Jacques Clerissi, responsabile dell'Unità operativa di Radiologia Interventistica alla Clinica Multi Medica San Giovanni (Mi) "in Francia abbiamo iniziato ad utilizzare questa tecnica nel '93 ed io l'ho personalmente "importata" in Italia nel Maggio '97. La nostra casistica è sovrapponibile a quella inglese (purtroppo ancora molto inferiore a quella americana) e conta una percentuale di successo superiore al 90%. Noi non embolizziamo piu i fibromi di diametro superiore a 12 cm e le controindicazioni riguardano i fibromi sottosierosi o sottomucosi peduncolati o quelle pazienti che riportino infezioni o manifestino segni della presenza di un tumore. In generale, comunque, le indicazione migliori sono i fibromi intramurali, quelli multipli ed i ricidivanti dopo chirurgia (40%). Ad essere embolizzate sono anche le donne con fibromi in programma per Pma (Procreazione Medicalmente Assistita)."
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