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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Dicembre 2004
 
   
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  ALLA TRIENNALE DI MILANO SARÀ PRESENTATO IL VOLUME CINI BOERI ARCHITETTO E DESIGNER  
   
  Milano, 14 dicembre 2004 - Il salone d’onore della Triennale di Milano sarà teatro, venerdì 15 dicembre, ore 18.00, della presentazione del volume Cini Boeri, architetto e designer, curato da Cecilia Avogadro e pubblicato da Silvana Editoriale. Interverranno, oltre a Cini Boeri e alla curatrice, Rem Koolhas, Alessio Altichieri, Carlo Bertelli e Guido Rossi. Il libro è attraversato da una lunga conversazione tra Cecilia Avogadro e Cini Boeri che ripercorre tutte le tappe della sua vita: l’infanzia a Milano, l’avvicinamento all’architettura, contro il parere dell’architetto Giuseppe De Finetti, col quale faceva lunghe passeggiate nel periodo della guerra, che non approvava la sua scelta professionale: “Il lavoro dell’architetto è un lavoro duro, non femminile. Non mi pare che lei sia adatta. Ci ripensi”. E poi, dopo la laurea al Politecnico di Milano, un periodo nello studio di Gio Ponti: “Nel suo studio nel seminterrato di via Dezza, ebbi il mio primo tavolo di lavoro, in mezzo ai sanitari della Ginori” (cfr. Pag. 21). Nel 1952, l’approdo allo studio di Marco Zanuso, per una collaborazione durata più di un decennio, con il suo primo lavoro, l’Asilo Nido per madri nubili al Lorenteggio. La vita professionale di Cini Boeri prosegue in parallelo con la rinascita di Milano e l’architettura della ricostruzione, a fianco dei personaggi conosciuti in quegli anni: Ernesto Rogers, Lucio Fontana, Giorgio Strehler, Paolo Grassi, Vando Aldrovandi, Giangiacomo Feltrinelli e altri. Nel 1963, fonda lo studio Boeri. Uno dei primi progetti di questa nuova avventura fu un negozio per il valigiaio pellettiere Finzi a Roma, e molti appartamenti. Inizia a occuparsi anche di disegno industriale, le prime commesse sono di Arflex. Il libro permette di conoscere il pensiero e l’approccio di Cini Boeri alla progettazione e alla realizzazione dei suoi capolavori, quali le case a La Maddalena, la “rotonda” e il “bunker”, il silenzioso restauro della Casa Gramsci a Ghilarza (Nuoro), o la casa unifamiliare a Vigolzone (Piacenza). Si passa poi alle esperienze professionali in America, alla collaborazione con Knoll, all’insegnamento al Politecnico di Milano, al cantiere del Museo dell’Opera di Monza. Nel volume si racconta anche la sua avventura nel mondo del design. Tra gli oggetti, da ricordare la poltrona Borgogna (1964), nei cui braccioli erano inseriti telefono, block-notes, luce, leggio e tasca per i giornali, e che anticipava il concetto di seating workstation, la valigia Partner per Franzi (1967), le sedute Bobo per Arflex (1967) che iniziò il filone delle sedute in espanso di poliuretano senza struttura interna, le lampade per Arteluce (1968), il divano Gradual per Knoll International (1970), la libreria girevole Double face per Arflex (1980). Uno dei suoi progetti più conosciuti è il Serpentone, disegnato nel 1971 per Arflex che lei stessa definì su “Ottagono”: “una seduta infinita da tagliarsi e vendersi a metri, chilometri, lunga quanto si vuole, flessibile nella forma desiderata. Flessibile in curva concava o convessa con raggi di uno, due o tre metri, secondo le necessità”. Il progetto degli Strips per Arflex rivoluziona l’idea del letto proponendo una gestione molto facile: sotto la trapunta apribile era già pronto il materasso con il lenzuolo, ciò che oggi si fa col piumone; quasi un sacco a pelo trasformato in letto. Alla “famiglia degli strips” (poltrone, divani, letti) viene assegnato nel 1978 il Compasso d’Oro. Nel 1987, Cini Boeri inventa la poltrona in vetro Ghost per Fiam. Nasce come risposta ironica alla continua richiesta di nuove sedute, mentre un’inflazione di forme di divani, poltrone, classiche, postmoderne, fantasiose, invadeva il mercato: “Volevo proporre una poltrona, ma non volevo vederla, volevo cioè che fosse trasparente. Da un solo foglio di vetro, piegato e tagliato secondo un nostro disegno, nei forni della Fiam, nacque la prima Ghost, che non poteva non avere questo nome”. Vengono raccontate anche le commesse con il Giappone, con la novità assoluta di aver dotato di ruote i pezzi di arredamento (Tuttoletto, 1978); il rapporto con la Rosenthal che portò ai mobili per ufficio serie Prisma nel 1981 e serie Me nel 2000. Il volume è completato da un testo di Cecilia Avogadro dal titolo Rigore, semplicità, sense of humour, da un’antologia di testi con scritti di Cini Boeri e su Cini Boeri, dal regesto delle opere e da una bibliografia selezionata. Sulla quarta di copertina, Carlo Bertelli traccia un breve e personale ritratto di Cini Boeri. Il libro, pubblicato da Silvana Editoriale, è curato da Cecilia Avogadro. L’appuntamento è alle 18.30.  
     
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