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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Dicembre 2004
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Web alimentazione e benessere |
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PESTICIDI NEGLI ALIMENTI: LIMITI EUROPEI ARMONIZZATI E GARANZIE AI CONSUMATORI |
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Più attenzione e garanzie ai consumatori, anche con il ricorso alla pubblicazione di liste nere. E' quanto chiede la relazione di Robert Sturdy (Ppe/de, Uk) sul progetto di regolamento concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei prodotti alimentari di origine vegetale e animale, adottata dal Parlamento europeo in seconda lettura della procedura di codecisione. Il progetto di regolamento è inteso a sostituire le quattro direttive del Consiglio sui livelli massimi di residui (Lmr) per i prodotti fitosanitari. Tale regolamento, una volta entrato in vigore, comporterà una armonizzazione di tutti gli Lmr per i prodotti fitosanitari che, dopo un periodo transitorio di immissione graduale, saranno fissati unicamente a livello europeo. Attualmente, infatti, gli Stati membri possono stabilire propri Lmr, nei casi in cui non ne esistano a livello comunitario. L'autorità europea per la sicurezza alimentare (Aesa), la Commissione e le autorità degli Stati membri saranno coinvolte, a diverso titolo, in questo processo che porterà alla definizione di Lmr per circa 1.000 pesticidi e 160 varietà coltivate. La Plenaria ha adottato una serie di emendamenti di compromesso accettati da tutti i gruppi politici e preventivamente concordati con il Consiglio. Di conseguenza la procedura sarà presto chiusa e il regolamento adottato formalmente. Nel corso del dibattito in Aula, il relatore ha sottolineato come il regolamento in esame rappresenti un «precursore della direttiva Reach» sui prodotti chimici. A tale proposito, ha voluto ringraziare i colleghi degli altri gruppi politici per il loro sostegno che gli ha consentito di usufruire di una «posizione di forza nel negoziato del Consiglio». Egli si è poi augurato che una tale collaborazione possa ripetersi anche nel caso della direttiva Reach, la cui relazione è stata definita «una delle più importanti all'esame del Parlamento». Tra gli obiettivi del regolamento, i deputati tengono a precisare che la fissazione di disposizioni comunitarie armonizzate sui Lmr deve tenere conto «in particolare della necessità di garantire un elevato livello di tutela dei consumatori». Occorre quindi «dare la priorità alla salute pubblica rispetto agli interessi di protezione dei vegetali». Viene pertanto precisato che gli Lmr «dovrebbero essere fissati al livello più basso ottenibile per ciascun pesticida compatibilmente con la buona pratica agricola» e sul più basso livello di esposizione dei consumatori «necessario per proteggere i consumatori vulnerabili» come i bambini e i nascituri. Il Parlamento, inoltre, chiede agli Stati membri di pubblicare ogni anno su Internet i risultati del monitoraggio nazionale dei residui. In caso di superamento degli Lmr, gli Stati membri possono rendere noti i nominativi «dei dettaglianti, dei distributori e dei produttori interessati». Queste liste nere, avrebbero lo scopo di garantire che i consumatori «siano adeguatamente informati». Le definizioni di taluni termini utilizzati nel regolamento sono poi chiarite. La «buona pratica agricola», per esempio, implica anche «l'applicazione dei principi del controllo antiparassitario integrato in una data zona climatica», nonché il ricorso a quantità minime di antiparassitari e la fissazione di Lmr, anche temporanei, «al livello più basso che consente di ottenere l'effetto desiderato». Inoltre, la «dose acuta di riferimento», ossia la quantità stimata di una sostanza in un alimento che può essere ingerita nel corso di una giornata senza rischi significativi per i consumatori, è fissata sulla base dei dati prodotti da studi appropriati, «tenendo conto dei gruppi sensibili di consumatori, come i bambini e i nascituri». Si dovranno considerare gruppi sensibili anche nella fissazione della «dose giornaliera ammissibile» presente in un alimento che può essere ingerita quotidianamente durante tutto l'arco della vita senza rischi significativi per i consumatori. La situazione in Italia Giova sottolineare che, dalla relazione annuale 2002 di sorveglianza sui residui di pesticidi nell'Unione europea, la Commissione rivela che in Italia il 70% dei campioni di ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati, risultava esente da residui, contro un media del 56% registrata a livello comunitario (compresi i paesi dello Spazio Economico Europeo). Viceversa, solo l'1,1% dei campioni analizzati ha segnato un valore superiore ai Livelli Massimi di Residui definiti (nazionali o comunitari), contro una media europea del 3,4%. D'altra parte, l'Italia è il Paese più biologico d'Europa. Nel 2002, indicano i dati Eurostat, con 49.489 aziende biologiche (o in conversione) su un totale di 139.046 aziende dei 15 Stati membri dell'Unione, la superficie biologica o in conversione italiana copriva 1.168.212 ettari, ossia il 24,4% dell'area biologica dell'Ue a 15.
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