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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Dicembre 2004
 
   
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  LOMBARDIA / TURISTI ALLA SCALA? UN INDOTTO DA 4 MILIONI DI EURO ALL’ANNO INTANTO CON LA RIAPERTURA DEL PIERMARINI LE IMPRESE DELL’AREA PREVEDONO UN AMENTO DI FATTURATO DEL 10%.  
   
  Riapre la Scala e ritorna il turismo dell’Opera, soprattutto straniero. E porta 4 milioni di euro di indotto all’anno. Tutto il turismo “culturale” vale per Milano 60,26 milioni di euro (85% dipende dagli stranieri). Anche se per la cultura il turista medio spende solo 2,5 euro (1,6% del totale della spesa), e lo straniero spende più del doppio dell’italiano (3,43 euro e 1,36 euro). Il turista d’affari è quello meno propenso, di più quello per vacanza (5 euro). Intanto con la riapertura del Piermarini le circa 500 attività dell’“indotto-Scala” del centro di Milano aumentano il loro giro d’affari di circa 13 milioni di euro all’anno. Con la ristrutturazione, insomma, le imprese “recuperano” 35.000 euro al giorno. A tornare a beneficiare della nuova Scala sono bar e ristoranti: prevedono di guadagnare il 10%. Quasi uno su tre (28%) aveva avuto con la chiusura del teatro un forte calo del fatturato, tra il 15% e il 30%. E ancora, uno su cinque (19%), tra il 10 e il 15%. Il 10% aveva avuto un fatturato in discesa di oltre il 30%. Un altro 10%, una lieve riduzione, tra lo 0 e il 5%. Solo un terzo (33%) non aveva avuto conseguenze. Anche l’occupazione torna a riprendersi: per il 23%, quasi uno su quattro, dei bar e dei ristoranti c’è chi tendeva con la ristrutturazione a ridurre i collaboratori, sia fissi che occasionali. Lo mette in evidenza un’indagine della Camera di commercio di Milano, condotta attraverso il Lab Mim (Laboratorio Monitoraggio Imprese Milano) su 100 attività, tra bar, ristoranti, alberghi e negozi di moda nella zona centrale intorno alla Scala. Anche se alberghi e negozi di moda sono comunque riusciti a trovare soluzioni e tamponare la perdita di clienti legati alla vicinanza con la Scala. “La ristrutturazione della Scala, conclusa nei termini stabiliti, –ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano– è un obiettivo importante per la città, per la sua immagine internazionale, ma anche per le imprese. La Scala è simbolo vero di Milano e attorno ai simboli in questi tempi rapidi e frammentati si giocano identità, appartenenze e competitività. La Camera di Commercio, anche come socio fondatore, è stata accanto alla Fondazione Scala, al Comune di Milano e a tutti coloro che hanno partecipato a quest’importante iniziativa, in questa sfida all’insegna della “cultura del fare”. Con la riapertura del Piermarini, inoltre, ne beneficia l’economia diffusa”. IMPRESE E FATTURATO: INDOTTO SCALA. Le imprese dei settori bar, ristoranti, alberghi e moda della zona, interessate dall’effetto Scala, nel solo centro di Milano sono circa 500. Nel 2002 il fatturato medio di un’impresa - bar, ristorante, albergo o moda - nell’area intorno alla Scala ha superato un milione e centomila euro (per un totale aggregato di 542 milioni di euro). Dato che scende a 295.000 euro, in media per ogni bar o ristorante (con un totale per i “pubblici esercizi” dell’area di 121 milioni di euro di fatturato). In media i pubblici esercizi fanno dipendere il 10% del fatturato dall’ “effetto Scala”, le altre attività molto meno. Tutto questo tradotto in termini di giro d’affari significa 13 milioni di euro in più per tutte le attività dell’indotto-Scala all’anno. E questo vuol dire 35.000 euro in più al giorno.  
     
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