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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Dicembre 2004
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UN SUCCESSO L’INIZIATIVA “LINEA 65”
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Milano, 16 dicembre 2004 - Necessità di una maggior diffusione delle informazioni sulla vaccinazione antipneumococcica: è sicuramente questa la principale indicazione che si può trarre dal successo avuto da “Linea 65”, il servizio messo a disposizione del pubblico su iniziativa dell’A.n.p.as. E che ha consentito a centinaia di cittadini di ricevere notizie e di approfondire le conoscenze su questo vaccino grazie a una semplice telefonata al numero verde. “Emerge un grande bisogno di favorire il miglioramento delle conoscenze di questo vaccino da parte dell’opinione pubblica e l’attuale carenza di informazione” conferma il professor Fabrizio Pregliasco, dell’Istituto di Virologia dell’Università di Milano. Dall’analisi delle telefonate ricevute emerge anche l’esigenza di una maggior sensibilizzazione sull’argomento da parte della classe sanitaria, ma anche quella di una maggior attenzione alla comunicazione: sono molti i cittadini che hanno telefonato a “Linea 65” per ricevere dettagli su indicazioni e controindicazioni alla vaccinazione e in alcuni casi sembrerebbe non siano state soddisfatte da parte di alcuni medici o farmacisti le richieste di approfondimento dei cittadini. “Se i risultati finora raggiunti in termini di conoscenza sono discreti per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale, c’è ancora molto da fare per quel che riguarda quella antipneumococcica – commenta il virologo milanese -. E c’è molto da fare anche sul fronte istituzionale per confermare/convincere le strutture sanitarie pubbliche a promuovere una vaccinazione che ha dimostrato sul campo tutta la sua efficacia, anche sotto il profilo economico in termini di rapporti costo-beneficio”. Le telefonate ricevute indicano anche l’importante ruolo giocato dagli organi di informazione nel richiamare l’attenzione della popolazione sull’utilità del vaccino antipneumococcico: non sono state poche le persone che si sono rivolte a “Linea 65” dopo aver letto dell’esistenza del vaccino su giornali o riviste o dopo averne sentito parlare in programmi televisivi. In alcuni casi a chiedere informazioni erano gli stessi pazienti o i familiari di malati reduci da una grave infezione respiratoria, talvolta sicuramente provocata dallo pneumococco, e che si erano quindi “sensibilizzati” sull’opportunità del vaccino per aver provato in prima persona le conseguenze di un’infezione severa. Uno dei dubbi che più spesso veniva posto agli operatori del servizio riguardava la possibilità di associare la vaccinazione antipneumococcica a quella antinfluenzale o eventualmente alle terapie immunostimolanti che spesso i medici prescrivono a pazienti con malattie respiratorie croniche. In entrambi i casi il vaccino antipneumococcico può essere effettuato con assoluta tranquillità. Anzi: “L’associazione fra i due vaccini è sicuramente opportuna, sia perché le popolazioni nelle quali sono indicati sono essenzialmente le stesse, sia perché può essere opportuno cogliere il momento della campagna di vaccinazione antinfluenzale anche per effettuare quella contro lo pneumococco -sottolinea Pregliasco -. Oltretutto anche dati recenti confermano come i due vaccini possano essere somministrati insieme senza rischio di maggiori effetti indesiderati”. Senza dimenticare che il vaccino antipneumococcico, a differenza di quello antinfluenzale, può essere effettuato in qualsiasi momento dell’anno e che non deve essere ripetuto a ogni stagione, ma dopo 5 anni. A ulteriore conferma della necessità di una maggior diffusione delle informazioni su questo vaccino sono le richieste da parte di molti utenti del servizio sulle modalità pratiche per acquistarlo o per effettuare la vaccinazione presso le strutture pubbliche. Molta soddisfazione per il successo dell’iniziativa anche da parte dei suoi promotori. “È stato conseguito un ottimo risultato per un’iniziativa non usuale per il nostro movimento – commenta Fausto Casini Presidente dell’A.n.p.as. -: anche se le attività di educazione sanitaria rientrano nelle finalità dell’Associazione infatti, a tutt’oggi il nostro impegno si era indirizzato soprattutto nella formazione per il pronto soccorso. Questa esperienza sottolinea l’importanza di incidere sui comportamenti in senso preventivo”.
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