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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Dicembre 2004
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INSERM : TERAPIE ORMONALI SOSTITUTIVE. QUALI TERAPIE? QUALI I RISCHI DI CANCRO AL SENO? |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Fino ad oggi, era noto che alcune associazioni estro-progestiniche, in particolare quelle utilizzate negli Stati Uniti e nell’Europa del Nord, aumentavano il rischio di cancro al seno. Questo aumento di rischio esiste anche con le Tos utilizzate in Francia? Le Tos messe a punto in Francia associano estrogeni, generalmente somministrati sotto forma di cerotto o di gel, a progesterone naturale micronizzato1 o a progestinici di sintesi (questi ultimi spesso diversi dai progestinici presi in esame negli studi precedenti). D’altro canto, le autorità sanitarie raccomandano ormai una Tos di breve durata. Qual è il rischio associato a terapie brevi? di struttura chimica identica a quella del progesterone naturalmente secreto dalle ovaie Per rispondere a questi quesiti, gli epidemiologi dell’Inserm (Institut National de la santé e de la recherche médicale) hanno analizzato i dati riguardanti 54.548 donne in menopausa sulle 99.897 partecipanti allo studio E3n. Seguite dal 1990, queste donne comunicano regolarmente, attraverso auto-questionari, informazioni estremamente precise sul loro stato di salute, sul loro assetto ormonale e la loro assunzione di terapie ormonali. In particolare, è proprio attraverso questo sistema che si viene a conoscenza della comparsa di una patologia oncologica. L’analisi condotta dai ricercatori dell’Inserm verte innanzi tutto sui rischi di cancro al seno in funzione della durata della Tos (inferiore a due anni, tra due e quattro anni, e superiore a quattro anni). I risultati tengono ugualmente conto del tipo di progestinico della Tos nonché della via di somministrazione degli estrogeni. Al fine di ridurre al minimo gli errori nella valutazione degli effetti dell’assunzione di Tos fin dall’inizio della terapia, questa analisi ha utilizzato unicamente i dati relativi a donne che non avevano mai assunto Tos al momento di inizio del follow-up. Di fatto, i tempi di durata della terapia oggetto di studio sono ancora brevi e il follow-up dovrà necessariamente essere prolungato per stimare il rischio relativo (Rr) su lunghi periodi. L’analisi globale dei risultati mostra un sensibile aumento del rischio di cancro al seno nelle donne che seguono una Tos (la durata media della terapia è, in questo studio, di 2,8 anni). A prescindere dal tipo di terapia, il rischio relativo è di 1,2 (intervallo di confidenza (Ci) 95%: 1,1-1,4); ciò significa che le donne sotto Tos hanno un rischio di 1,2 volte superiore di sviluppare un cancro al seno rispetto alle donne che non seguono questo tipo di terapia (per le quali il rischio relativo è pari a 1,0 per definizione2). D’altro canto sembra anche che un uso di breve durata (inferiore ai due anni) possa favorire l’evoluzione di un tumore latente. L’esame delle percentuali di cancro a seconda del tipo di ormoni suggerisce che nel caso l’estrogeno sia utilizzato da solo (terapia riservata alle donne che sono state sottoposte ad una isterectomia), l’aumento di rischio di sviluppare un cancro al seno è ridotto al minimo, se non inesistente. Al contrario, nel caso in cui l’estrogeno sia associato ad un progestinico di sintesi, il rischio di cancro al seno aumenta del 50% e ciò indipendentemente dalla via di somministrazione dell’estrogeno. Questo significa che il rischio aumenta del 20% (intervallo di confidenza (Ci) 95%: 10%,40%) rispetto al rischio per le donne che non ricorrono a Tos.la combinazione estrogeno + progesterone naturale micronizzato sembra non avere effetti cancerogeni, almeno a breve termine. Il rischio relativo viene stimato a 0,9 (intervallo di confidenza (Ci) 95%: 0,7-1,2) ed è significativamente inferiore a quello della combinazione estrogeno + progestinico di sintesi. Questo risultato inedito rimane da confermare per durate di terapia superiori ai quattro anni. Questi dati, essenziali per la valutazione del profilo beneficio/rischio associato alle diverse Tos utilizzate in Francia, potranno essere completati prossimamente con nuovi risultati provenienti dallo studio E3n. Un prolungamento del follow-up delle partecipanti permetterà di valutare l’impatto più a lungo termine dell’assunzione di Tos sul rischio di cancro del seno, ma anche su altre patologie.
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