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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Dicembre 2004
 
   
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  DALLE MARCHE: TESORI NASCOSTI DI UN COLLEZIONISMO ILLUSTRE MOSTRA COLLECTIO THESAURI DAL 15 GENNAIO SINO AL 30 APRILE 2005 AD ANCONA, PRESSO LA MOLE VANVITELLIANA E A JESI, PRESSO LO STUDIO PER LE ARTI DELLA STAMPA, PALAZZO PIANETTI VECCHIO  
   
   Milano, 20 dicembre 2004 - Si è svolta il 17 dicembre a Milano, presso la Biblioteca Ambrosiana, la conferenza stampa di presentazione della Mostra Collectio Thesauri alla quale sono intervenuti il curatore, Maurizio Mei, la direttrice della Biblioteca Comunale di Macerata, Alessandra Sfrappini e l'Amministratore Delegato di Chiara & Associati, Lucio Bergamaschi. Sul sito www.My.marche.it è presente un contributo filmato del Presidente della Regione Marche Vito D'ambrosio. Dal 15 gennaio sino al 30 aprile 2005 apre la mostra “Collectio Thesauri. Dalle Marche: tesori nascosti di un collezionismo illustre” nelle sue due sezioni di Ancona - presso la Mole Vanvitelliana - e di Jesi, presso lo Studio per le Arti della Stampa, a Palazzo Pianetti Vecchio. L’esposizione è promossa e realizzata dalla Regione Marche con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e le Attività Culturali, in collaborazione con tutte e quattro le amministrazioni provinciali delle Marche e con numerosi comuni e biblioteche del territorio. Il progetto della mostra presenta 370 opere - principalmente provenienti da 17 biblioteche storiche marchigiane e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana - di cui 310 opere esposte nelle sale della Mole Vanvitelliana - edificio costruito come lazzaretto della città nel 1733 dall’architetto Luigi Vanvitelli -, e 60 volumi a Palazzo Pianetti Vecchio, ex refettorio delle Clarisse e biblioteca della famiglia Pianetti. Ad Ancona - sede centrale della mostra - l’esposizione si snoda in 400 mq, lungo le sale del primo piano della Mole e del corrispettivo soppalco. Il percorso espositivo materializza un ideale itinerario attraverso le biblioteche storiche delle Marche, permettendo l’incontro con grandi personaggi, collezionisti, bibliografi e bibliofili. In una successione cronologica, dalle raccolte più antiche di origine altomedievale e monastica, proseguendo per itinerari rinascimentali. I grandi collezionisti dell’epoca barocca e dell’Illuminismo accompagneranno il visitatore nel rimanente percorso; è infatti fra la metà del Xvii e la fine del Xviii secolo che si costituiscono le grandi raccolte bibliografiche e si concretizza la nascita delle biblioteche pubbliche. Alle 18 sale dedicate alle biblioteche seguiranno due grandi spazi dedicati ad esposizioni tematiche: l’arte grafica e la musica, da cui emergerà con chiara evidenza la preziosità delle raccolte marchigiane. Saranno visibili 180 opere fra codici, volumi antichi ed edizioni rare; 100 opere di arte grafica, fra disegni e stampe; 35 documenti musicali, fra cui antifonari, salteri, documenti rari e manoscritti a partire dal X secolo. La sezione jesina di Collectio Thesauri si svolge negli ambienti dello Studio per le Arti della stampa. Le opere sono allestite nell’antico Palazzo Pianetti, nel grande ambiente, che nel ‘700 ospitava la grande libreria di famiglia, oggi sede del Museo della Stampa. Quivi è possibile, contestualmente alle edizioni in mostra, ammirare anche un monumentale torchio settecentesco e altri strumenti in uso nelle tipografie locali fra Xix e Xx secolo. Si ripercorrerà, per la prima volta, la storia della tipografia marchigiana fin dal secolo Xv, di cui esempio di grande valore è costituito dall’opera di Ottaviano Petrucci, che in quegli anni realizzò il sistema per la stampa della musica con i caratteri mobili. Le edizioni più antiche in mostra, come quelle quattrocentesche di Federico de’ Conti, saranno allestite in quel gioiello barocco che è la cappella di famiglia prospiciente il museo e dedicata a San Bernardo. Collectio Thesauri. Dalle Marche: tesori nascosti di un collezionismo illustre, è un progetto unico nel suo genere, volto a divulgare la conoscenza di un “tesoro”, patrimonio culturale, prezioso ed eccelso, ma poco frequentato e conosciuto, quasi “nascosto”: quello accumulato da appassionati cultori che con spirito “curioso” hanno raccolto nei secoli codici, miniature, disegni preparatori di dipinti famosi; grandi carte nautiche e atlanti “pre-americani”; spartiti precedenti l’invenzione grafica delle note attuali; edizioni di medicina del Xvi e Xvii secolo arricchite da stupefacenti e “atroci” xilografie su particolari di dissezioni e anatomie; raffinate edizioni per i capolavori della scienza e della letteratura. Dal Medioevo monastico di San Pier Damiani e San Giacomo della Marca ai bagliori del grande Rinascimento urbinate di Federico da Montefeltro con i suoi mitici codici, sino alla folta schiera degli illuminati collezionisti del Xvii e Xviii secolo con opere di stupefacente ricchezza e varietà. Alcuni pezzi straordinari renderanno l’evento-mostra unico nel suo genere. Fra le prime anticipazioni di grande interesse è possibile citare: I celeberrimi globi del Xvi e Xvii secolo, come quello acquerellato realizzato da Vincenzo Coronelli, la cui circonferenza supera i 3 metri. La grande acquaforte di Nicolaus Hogenberg, conosciuta come il Trionfo di Carlo V, del 1530, che nei suoi 12 metri di lunghezza “racconta come in un film” la fastosa incoronazione dell’imperatore Carlo V d’Asburgo a Bologna nel 1530. La Mapamundi di Pesaro (1508 ca.), una grande carta nautica, considerata oggi per antichità, ampiezza di proporzioni (cm206x122) e ricchezza di particolari toponomastici uno dei documenti più preziosi dal punto di vista cartografico pervenuto sino a noi. I sei codici, provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana ed appartenuti alla libreria di Federico da Montefeltro, che per la prima volta ritornano nelle Marche - straordinariamente ricchi di miniature (ne sono esempio quelli di Francesco Rosselli e del Ghirlandaio). I preziosi atlanti acquarellati di Mercatore, Ortelio, Kaerius e Blaeu, che rappresentano la migliore produzione cartografica d’uso mai realizzata nell’Europa del Nord. Nella sezione di arte grafica: una selezione dalle più importanti raccolte marchigiane di disegni spesso preparatori di ben noti dipinti - di Raffaello, Guido Reni, Barocci, Cecco Bravo, Canova, solo per citarne alcuni, e di maestri contemporanei come Rosai, Guttuso, Cagli; le stampe di Carracci, Rembrandt, Dürer, Callot, Piranesi, Stefano della Bella. Opere di medicina, che attestano il passaggio epocale dal dogmatismo alla sperimentazione. Fra di essi rarissimi manoscritti con curiosi e bizzarri disegni acquarellati. L’esposizione, curata da Mauro Mei ed allestita dall’architetto Pierluigi Cervellati, ha richiesto 5 anni di preparazione, la collaborazione ai prestiti di 26 fra Biblioteche, Musei, Monasteri e Pinacoteche, l’apporto di 19 studiosi per l’elaborazione del progetto e di 112 autori per la stesura del “monumentale” catalogo, in 2 tomi. “La nostra regione - ha precisato Vito D’ambrosio, Presidente della Regione Marche con delega alla Cultura, - ha molto investito in questo progetto: il respiro temporale e la densità di documenti ne fanno senza dubbio una mostra di grande interesse culturale, che concentra in sé tutte le valenze più significative delle nostre biblioteche storiche, della loro genesi e soprattutto dei personaggi che ne hanno determinato la nascita”. “La mostra Collectio Thesauri ha come base di partenza l’identità culturale marchigiana e come finalità principale la sua valorizzazione, senza disdegnare, al contempo, un approccio educativo e conoscitivo al tema - ha dichiarato Raimondo Orsetti, Dirigente del Servizio Tecnico alla Cultura della Regione Marche - e il sistema delle biblioteche storiche e di tradizione è un settore nel quale le Marche possono vantare una posizione di eccellenza a livello nazionale, sia per la quantità e sia per la qualità dei thesauri presenti”. “Le Marche sono la regione - sono parole di Alfredo Serrai, il maggiore studioso italiano di discipline bibliografiche - che ha generato, percentualmente, il maggior numero di bibliografi-creatori di biblioteche: innamorati dei libri, in quanto sede e via per accedere, discriminare e valutare il sapere. L’edificazione di una biblioteca non era solo un assembramento di volumi, ma il risultato di una selezione oculata, nel quadro delle scienze e delle discipline.” Alle due sedi di Ancona e Jesi faranno, inoltre, da corollario una serie di eventi collaterali, organizzati nell’intero territorio regionale, in ognuna delle biblioteche interessate al progetto, in sintonia con i temi approfonditi nella mostra centrale. Il catalogo di Collectio Thesauri, edito da Edifir, è diviso in due volumi in ragione delle due sedi espositive e della diversità tipologica delle opere esposte. Il progetto Collectio Theasauri ha costituito l’occasione per effettuare una vasta campagna fotografica, coordinata dal curatore del progetto e realizzata dallo studio fotografico Michele Alberto Sereni, che costituirà un archivio fotografico regionale del patrimonio bibliografico storico. Infolink: www.Collectiothesauri.it  
     
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