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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Dicembre 2004
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LEGNO-ARREDAMENTO: RIPRESA D'ARGILLA? ROBERTO SNAIDERO: I BUONI RISULTATI DEL 2004 SONO MINACCIATI DA TENSIONI SUI MERCATI INTERNAZIONALI |
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Milano, 21 dicembre 2004 - I dati preconsuntivi del 2004 diffusi oggi dal Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo mostrano un settore in ripresa, tra i pochi del made-in-Italy a non risentire eccessivamente della congiuntura stagnante in Europa e del rafforzamento della competizione da parte dei paesi asiatici. Per l'intera filiera i dati preconsuntivi mostrano una crescita del fatturato settoriale del 2,7% per un totale di 38,2 miliardi di euro. Si tratta di un risultato certamente positivo ma che deve essere letto alla luce del calo del 2,9% subito nell'anno precedente e che quindi rappresenta solo un recupero dei valori persi nel 2003. "Nei mesi scorsi – spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-arredo - abbiamo visto che la ripresa economica mondiale, pur in atto, si realizza senza il contributo dell'Europa e in particolare del nostro paese: il mercato interno è stagnante, le esportazioni migliorano, ma in misura debole e in modo altalenante. Non fa eccezione il nostro settore nel quale l'aumento del fatturato sembra dovuto al livello molto basso raggiunto nel 2003 piuttosto che al consolidarsi di una ripresa. Le esportazioni della filiera legno-arredamento sono infatti la conseguenza di una crescita discontinua e differenziata per prodotti." Sistema Legno-arredamento (Valori in milioni di Euro a prezzi correnti) | 2003 | 2004(*) | var% 04/03 | Fatturato alla produzione (a) | 37.170 € | 38.179 € | 2,7% | Esportazioni (b) | 11.805 € | 12.018 € | 1,8% | Importazioni (c) | 5.284 € | 5.590 € | 5,8% | Saldo (b - c) | 6.521 € | 6.428 € | -1,4% | export/fatturato (% b/a) | 31,8% | 31,5% | -0,9% | Addetti | 411.562 | 411.562 | 0,0% | (*) Preconsuntivi 2004 - Fonte: Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo A dispetto dei risultati relativamente positivi, l'atteggiamento degli industriali del settore è quindi molto prudente soprattutto in riferimento alle aspettative per i primi mesi del 2005. Del resto gli ultimi dati di dettaglio del commercio estero forniti da Istat, ed elaborati dal Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo, confermano le fragilità di questa ripresa. Gli ultimi mesi di commercio estero dopo i segnali incoraggianti del secondo trimestre sono stati abbastanza negativi: ad esempio, l'incremento degli acquisti di legno-arredamento nel periodo gennaio-settembre 2004 da parte di Francia (+3,2%) e Regno Unito (+5,9%) fanno da contraltare a un forte arretramento di Germania (-6,8%) e Stati Uniti (-13,3%). Simili risultati si osservano anche considerando il solo aggregato mobili, dove però si registra un forte incremento delle esportazioni italiane in Russia (+32,3%) diventato quinto paese cliente. Macro-settore Arredamento (Valori in milioni di Euro a prezzi correnti) | 2003 | 2004(*) | var% 04/03 | Fatturato alla produzione (a) | 22.403 € | 22.880 € | 2,1% | Esportazioni (b) | 10.508 € | 10.676 € | 1,6% | Importazioni (c) | 1.577 € | 1.794 € | 13,7% | Saldo (b - c) | 8.931 € | 8.883 € | -0,5% | export/fatturato (% b/a) | 46,9% | 46,7% | -0,5% | Addetti | 231.763 | 231.763 | 0,0% | (*) Preconsuntivi 2004 - Fonte: Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo I dati preconsuntivi riferiti al solo settore arredamento mostrano poi ancor meglio le tendenze in atto: l'aumento del fatturato 2004 del 2,1% controbilancia solo parzialmente la perdita del 4,1% registrata nel 2003 e, soprattutto, è accompagnato da una crescita limitata delle esportazioni nell'ordine dell'1,6%. Contestualmente sono le importazioni a crescere notevolmente con un tasso di incremento del 13,7%. "Questi dati incorporano, come ben sappiamo - spiega Paolo Lombardi, direttore di Federlegno-arredo - una componente congiunturale ed una componente strutturale, sulla quale occorre focalizzare l'attenzione. La filiera del legno-arredamento deve prendere atto che nulla sarà più come prima e che oggi siamo di fronte a cambiamenti che condizioneranno l'economia mondiale e, quindi, lo scenario competitivo in cui dovranno operare le aziende dell'arredamento nel prossimo futuro." "Le conseguenze di uno spostamento del potere economico da occidente a oriente– continua Lombardi – avranno dei riflessi soprattutto sui settori fortemente orientati alle esportazioni e condizionati da un sistema di costi molto rigido.Lo sviluppo dei consumi industriali extra-Ue e la crescita della domanda di energia in Europa genereranno, per la filiera legno-arredamento, un contemporaneo aumento dei prezzi e una diminuzione della disponibilità di materie prime." Secondo le ultime indagini del Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo l'accelerazione dei prezzi alla produzione si evidenzia in particolare nel settore dei beni intermedi a base di legno ed investe in varia misura anche i produttori di mobili. L'aumento del prezzo delle materie prime generato contemporaneamente dalla spirale inflazionistica legata al caro-petrolio, dalla crescente domanda proveniente dall'Asia e dalla concorrenza della domanda delle centrali elettriche alimentate a biomasse, finirà col trasferirsi sui prezzi di listino rendendo ancora meno competitiva l'industria italiana sui mercati internazionali. "I dati positivi riferiti al fatturato – precisa Roberto Snaidero - non devono quindi trarre in inganno. Siamo di fronte ad un fenomeno di inflazione repressa che potenzialmente potrebbe dispiegare i suoi effetti già nei primi mesi del 2005. Fino ad oggi la stagnazione dei consumi intermedi e finali non ha consentito, tranne per alcune eccezioni, di recuperare la crescita dei prezzi di produzione attraverso una equivalente crescita dei prezzi di vendita. I produttori hanno preferito ridurre i margini piuttosto che perdere quote di mercato. Si tratta però di un comportamento che non può durare indefinitamente." "Il problema che ci si pone è quindi quello di recuperare competitività– continua Snaidero. Si tratta innanzitutto di innovare la nostra offerta, i nostri modi di produrre, i materiali che vengono impiegati, rafforzando una caratteristica che ci è sempre stata propria. Occorre quindi sviluppare la ricerca applicata e quella tecnologica anche attraverso il miglioramento delle competenze professionali. Occorrono investimenti mirati e capacità di attrarre verso il settore le nuove leve che si affacciano al mercato del lavoro formandole secondo le effettive esigenze della nuova competizione mondiale." Sul settore a monte della filiera i cui dati si rivelano in generale più positivi, ha pesato favorevolmente l'onda lunga della congiuntura positiva del settore edilizio. Il rafforzamento del fatturato del 3,6% ha portato ad un valore della produzione pari a 15,3 miliardi di euro a fronte di un export cresciuto al 3,5%. Macro-settore Legno e Prodotti in legno (Valori in milioni di Euro a prezzi correnti) | 2003 | 2004 (*) | var% 04/03 | Fatturato alla produzione (a) | 14.767 € | 15.299 € | 3,6% | Esportazioni (b) | 1.297 € | 1.342 € | 3,5% | Importazioni (c) | 3.706 € | 3.797 € | 2,4% | Saldo (b - c) | -2.410 € | -2.455 € | -1,9% | export/fatturato (% b/a) | 8,8% | 8,8% | -0,1% | Addetti | 179.799 | 179.799 | 0,0% | (*) Preconsuntivi 2004 - Fonte: Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo "Le ricadute positive sul settore legno e prodotti in legno della crescita dell'edilizia – spiega Lombardi - sono solo una parte del fenomeno. La forte crescita dei paesi asiatici ha reso insufficiente la capacità produttiva di semilavorati interna a quei paesi e ciò ha costituito un'opportunità per i produttori italiani, che hanno anche potuto sfruttare costi di trasporto molto bassi. La crescita delle importazioni da quei paesi ha infatti ampliato l'offerta di container che fanno la tratta inversa." "Riteniamo ancora insufficienti le garanzie – spiega Snaidero - per un commercio veramente libero e aperto fornite dai paesi asiatici e soprattutto dalla Cina. Allo stesso tempo, però, pensiamo che il nostro modo di operare si debba adattare alle nuove condizioni di mercato invece di ritenere le novità solo foriere di instabilità. Proprio per questa ragione operiamo per stabilire le migliori condizioni per i produttori italiani del settore anche nei mercati più difficili." In questa ottica Federlegno-arredo sta operando sia sul fronte produttivo sia su quello commerciale al fine di mantenere la competitività dell'offerta italiana del legno-arredamento. Recentemente è stato siglato da Roberto Snaidero e dal presidente dell'omologa associazione dei produttori di legno-arredamento cinese, Jia Qingwen, un memorandum di intesa che stabilisce non soltanto lo scambio di esperienze ed informazioni sui rispettivi mercati, ma anche una serie di azioni a favore della creazione di un sistema commerciale che garantisca la protezione della proprietà intellettuale e dei marchi. "L'accordo siglato la scorsa settimana – precisa Snaidero - rappresenta un primo passo per una collaborazione operativa e non soltanto teorica: è stato concordato che ogni anno una delegazione italiana e una cinese faranno il punto della situazione sul mercato e sui temi più importanti in agenda. Ritengo che questo accordo sia un modo per cambiare le regole di mercato dall'interno offrendo collaborazione, ma pretendendo rispetto delle regole." Anche sul fronte della promozione internazionale Federlegno-arredo sta studiando come rinnovare il proprio modo di operare. "Le scelte strategiche della Federazione e delle Sue Associazioni in materia di promozione all'estero – conclude Snaidero - dal prossimo anno troveranno attuazione attraverso due linee d'azione collegate: le partecipazioni collettive a fiere estere in collaborazione con gli enti pubblici, le missioni sui mercati emergenti e i rapporti con le istituzioni pubbliche continueranno ad essere gestiti come tradizione dall'Area Internazionalizzazione della Federazione. Le manifestazioni nazionali autonome, che appare necessario realizzare nei maggiori mercati di riferimento, saranno invece realizzate attraverso la società controllata Cosmit." Nel 2005 i primi due nuovi mercati affrontati saranno Stati Uniti e Russia, dove nelle ultime settimane la Federazione ha firmato contratti per l'acquisizione di nuovi spazi a New York e a Mosca.
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