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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Dicembre 2004
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A GENOVA PROROGATA FINO AL 27 FEBBRAIO 2005 LA MOSTRA “IO SONO BORORO” UN POPOLO INDIGENO DEL BRASILE TRA RITI E FUTEBOL |
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Genova, 21 dicembre 2004 - A seguito del crescente interesse di pubblico e della continua richiesta di prenotazioni da parte di scuole e associazioni culturali è stata prorogata fino a domenica 27 febbraio 2005, al Castello D’albertis di Genova, sede del Museo delle Culture del Mondo, la mostra “Io Sono Bororo. Un Popolo Indigeno Del Brasile Tra Riti E Futebol”, promossa dall’Associazione Missioni Don Bosco - Torino, dall’Associazione Noi per Loro - Torino, dal Centro de Cultura “Padre Rodolfo Lunkenbein” - Meruri (Brasile), dal Comune di Genova e dalla Missão Salesiana de Mato Grosso - Campo Grande (Brasile). L’iniziativa, curata da Maria Camilla De Palma, con la collaborazione di Silvia Forni, Elisabetta Gatto e Andrea Perin, insieme a un comitato scientifico composto da Mario Bordignon, Aivone Carvalho e Padre Gonçalo Camargo Ochoa, illustra la storia e la cultura del popolo brasiliano dei Bororo di Meruri, che vive nella foresta del Mato Grosso. Questo è il primo esempio in Italia, di un’esposizione realizzata in stretta collaborazione con la popolazione indigena, in cui il ruolo degli studiosi non è stato quello di modificare il messaggio della mostra attraverso una visione occidentale della cultura Bororo ma, anzi, quello di affiancarli lasciandoli liberi di raccontare la storia della loro cultura, senza filtri. Il progetto scientifico, infatti, nasce da un lavoro di equipe tra antropologi, missionari e comunità indigena durato 6 anni, che ha avuto come scopo un percorso di consapevolezza intrapreso attraverso la comunicazione tra gli oggetti storici dei musei e la comunità di provenienza, e che ha portato anche alla creazione di un centro culturale – il Centro de Cultura Bororo “Padre Rodolfo Lunkenbein” sorto nella missione salesiana di Meruri. In esposizione si trovano oggetti bororo “antichi” provenienti da collezioni museali - Museo Etnologico Missionario di Colle Don Bosco (Asti) e Museu Dom Bosco di Campo Grande (Brasile) - costituite nel primo ‘900, a fianco di oggetti rituali o legati alla vita quotidiana, come ornamenti corporali, bambole, astucci penici, archi, frecce, ceste e strumenti musicali, realizzati appositamente per la mostra e strettamente collegati alla dimensione rituale e religiosa della loro esistenza, ma anche oggetti occidentali in uso nel villaggio. L’esposizione è accompagnata da un catalogo Silvana editoriale. Infolink: www.Castellodalbertisgenova.it
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