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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Febbraio 2005
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A RISCHIO L'EUROPA DEL SOFTWARE |
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Milano, 14 febbraio 2005 – “Il software sviluppato in Europa rischia di sparire, a causa di una delibera che estende all'Unione Europea la legge statunitense sui brevetti. A rigor di logica, un vantaggio per il settore, mentre nella realtà diminuiranno le attività di ricerca e sviluppo, e in Europa non ci sarà più spazio per sviluppatori e software house locali”, afferma Davide Dozza, portavoce del Plio, la comunità italiana di Openoffice.org. “Purtroppo, la legge Usa sui brevetti riesce a ottenere questi effetti perversi a causa del modo con cui vengono attribuiti i brevetti stessi: contrariamente a quello che vorrebbe la logica, infatti, non viene protetto il software ma la sequenza degli algoritmi. E' come se in campo musicale non si proteggesse la melodia ma la sequenza degli accordi. Così, per sviluppare un nuovo software senza correre il rischio di pagare royalty o subire cause per la violazione, anche involontaria, dei brevetti, è necessario un enorme dispendio di tempo e risorse (ciascun brevetto è lungo circa 15 pagine, e tra Europa e Usa ce ne sono più di 100.000), che è alla portata solo delle aziende multinazionali. Alla fine, rimarranno solo queste ultime, che si scambiano i brevetti tra loro costituendo, di fatto, dei cartelli”. Una ricerca del Governo Francese sostiene che l'estensione all'Europa della legge sui brevetti avrebbe come conseguenza la creazione di una forte barriera all'ingresso nel mercato del software, e danneggerebbe gli integratori e i piccoli editori software locali, oltre al mondo del software libero e open source. Questa, purtroppo, sarà la situazione in Europa a partire dalla metà di febbraio. Secondo Roberto Galoppini, Presidente di un consorzio di aziende attive nel settore del software libero e open source: “Il Parlamento Europeo aveva fatto un ottimo lavoro, giungendo a un compromesso che tutela le aziende europee, che nella maggioranza dei casi sono di piccole dimensioni (il 98% in Italia, secondo i dati Istat). Poi è arrivata la Presidenza Irlandese, Paese da cui proviene più della metà del software proprietario venduto in Europa, che ha presentato il nuovo testo in discussione, un pericoloso dietro-front rispetto alla situazione attuale e alla proposta del Parlamento. A questo punto, è indispensabile che tutti i Paesi – tra cui l'Italia – che sono contro la brevettabilità del software tout-court, si schierino a favore della proposta del Parlamento Europeo”. Plio, Progetto Linguistico Italiano Openoffice.org: http://it.Openoffice.org
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