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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Febbraio 2005
 
   
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  AL TEATRO CARCANO DI MILANO “KONARMIJA - L’ARMATA A CAVALLO” DI MONI OVADA  
   
  Milano, 14 febbraio 2005 - Da mercoledì 16 a domenica 27 febbraio 2005 è in scena al Teatro Carcano di Milano “Konarmija - L’armata a Cavallo”, scritto e diretto da Moni Ovaia, liberamente tratto da “L’armata a cavallo” di Isaac Babel’. Con Moni Ovadia, Roman Siwulak, Ilià Popov, Olena Skakun. Musicisti Stefano Corradi, Luca Garlaschelli, Janos Hasur, Massimo Marcer Albert Mihai, Vincenzo Pasquariello, Paolo Rocca, Marian Serban, Emilio Vallorani. Scene Leonardo Scarpa - Costumi Elisa Savi. Luci Gigi Saccomandi - Suono Mauro Magiaro. Movimenti coreografici Elisabeth Boeke - Musiche originali e arrangiamenti Carlo Boccadoro. Filmati a cura di Mauro Contini. Con “Konarmija-l’armata a cavallo” Moni Ovadia porta per la prima volta sul palcoscenico l’omonimo capolavoro dello scrittore ebreo russo Isaac Babel’, intellettuale e rivoluzionario morto nel 1941 in un campo di concentramento stalinista, dal quale Miklos Jancso trasse nel 1967 un film potente e grandioso. I racconti nascono dall’esperienza di Babel’ sul fronte russo-polacco delle guerra civile seguita alla Rivoluzione d’Ottobre. L’autore, che nell’opera prende il nome di Ljutov, fu al seguito della Prima Armata a Cavallo del mitico generale cosacco Budennyj. Il piccolo intellettuale ebreo chiede di unirsi ai feroci cosacchi rossi che, pur avendo scelto di battersi per la rivoluzione, hanno iscritto nella propria cultura più profonda un selvaggio antisemitismo nutrito da una storia secolare di massacri di ebrei. Babel’-ljutov cerca un battesimo di violenza per ottenere una piena legittimità di rivoluzionario. Non ci riuscirà. Rimarrà sconfitto dall’insanabile contraddizione con il proprio ebraismo, dal comandamento “non ucciderai!”. Konarmija narra piccole vicende, insieme tragiche e liriche, nella temperie della guerra civile tra Bianchi e Rossi. Emergono ritratti di uomini semplici che vengono visti nella loro lancinante e disperata umanità. Lo spettacolo si dipana come una partitura di immagini, suoni, musiche, canti e parole con cui combattono i due grandi cori dei bolscevichi e degli zaristi. Verranno utilizzati filmati di repertorio cinematografico e documentaristico e immagini appositamente realizzate che rappresentano lo scontro tra l’armata bianca e l’armata rossa, elaborati graficamente al computer per essere trasformati in “quadri in movimento”. Grande protagonista la musica, per lo più brani d’epoca, rielaborati in alcuni casi per accentuarne il ritmo epico, la retorica delle marce di guerra originali. Accanto a Moni Ovadia dodici interpreti di diverse nazionalità tra i quali i musicisti-attori che lo accompagnano da anni nei suoi spettacoli. Lo spettacolo è recitato in russo, yiddish e italiano. Le parti in russo e yiddish sono interpretate anche in italiano, “lingua della comprensione, del senso”. Www.teatrocarcano.com  
     
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