|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Febbraio 2005
|
|
|
|
|
|
Pagina1 |
|
|
IL PROGRAMMA QUADRO (PQ) 'OFFRE UN SIGNIFICATIVO VALORE AGGIUNTO', AFFERMA UN COMITATO DI ESPERTI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 15 febbraio 2005 - Il programma quadro di ricerca dell'Ue svolge un ruolo importante nello sviluppo della base cognitiva europea, e in futuro dovrebbe beneficiare di un sostanzioso aumento di fondi. È questa la conclusione del riesame del programma nel periodo 1999-2003, condotto da un comitato di esperti. Al comitato di esperti, guidato da Erkki Ormala (vicepresidente della Nokia per la politica tecnologica), era stato chiesto di riesaminare l'attuazione e i risultati del principale strumento di finanziamento dell'Ue, e di preparare le raccomandazioni necessarie per migliorare il programma e, in generale, la futura politica di ricerca dell'Ue. Nel rapporto finale pubblicato il 10 febbraio, il comitato colloca il riesame del programma quadro nel contesto della concorrenza globale e della graduale erosione della forza economica europea. Come ha osservato Ormala nella conferenza stampa organizzata per presentare il rapporto: 'L'europa è a un bivio. Ci troviamo di fronte a una crescente concorrenza internazionale e alle sfide poste da una crescita limitata e dalla disoccupazione. La R&s (Ricerca e sviluppo) industriale in Europa è forte, ma al di là delle sue frontiere sta crescendo più rapidamente'. Il comitato ritiene che, per invertire la tendenza, l'Europa debba vincere quattro sfide generali: attirare e premiare i migliori talenti, creare un contesto positivo per la R&s privata, mobilitare risorse per l'innovazione e la crescita, creare un clima di fiducia nei confronti della scienza e la tecnologia. 'La proposta della Commissione di aumentare in modo significativo il futuro bilancio europeo per la ricerca è un passo gradito nella giusta direzione', afferma il comitato di esperti. Ma se vogliamo che serva a rafforzare la base cognitiva e la competitività in Europa, la proposta deve però essere accompagnata da un aumento dei bilanci per la R&s negli Stati membri, prosegue il rapporto. Il contributo diretto del programma quadro a favore dell'innovazione e della nascita di nuovi mercati ha ottenuto solo risultati modesti, ma il comitato aggiunge che questo non è mai stato il suo obiettivo principale. Il suo obiettivo è stato piuttosto quello di migliorare le basi strutturali del sistema di ricerca europeo nel suo insieme. 'Visti i limiti di bilancio del programma [...] riteniamo che i risultati [ottenuti] in questo ruolo 'strutturale' siano invece stati estremamente importanti', dichiara il rapporto. In base all'analisi condotta, il comitato raccomanda un certo numero di azioni per rafforzare il programma quadro, e soprattutto di accentuare l'orientamento industriale del programma, rendendolo più centrato sull'industria e attirando la partecipazione di un maggior numero di Pmi (Piccole e medie industrie) ad alta tecnologia. A livello operativo, il comitato ritiene che gli sforzi per affinare e semplificare la parte amministrativa del programma dovrebbero essere proseguiti con determinazione, e che la selezione degli strumenti dovrebbe essere più flessibile. 'Dovrebbe essere l'agenda di ricerca, e non altre forze circostanti, a dettare la scelta degli strumenti', ha ribadito Ormala. Le azioni risorse umane e mobilità dovrebbero essere ampliate in numero e in copertura, ritiene il comitato, e i problemi di scienza e società debbono continuare ad essere affrontati da un programma separato, oltre ad essere inclusi in tutte la altre aree prioritarie. Il comitato presenta infine un certo numero di raccomandazioni per il futuro orientamento della politica di ricerca dell'Ue. Bisogna continuare a edificare uno Spazio europeo della ricerca (Ser), afferma, per accentuare la coerenza tra le politiche scientifiche dell'Ue e nazionali. Il programma quadro deve inoltre essere usato per accelerare il processo d'integrazione dei nuovi Stati membri. Il comitato accoglie con favore la nascita di un Consiglio europeo della ricerca (Cer), dotato di risorse sufficienti per modificare la base scientifica europea e, infine, si dice favorevole alla creazione di un numero limitato di piattaforme tecnologiche che servano a stabilire la superiorità europea nelle aree tecnologiche emergenti. Nel ricevere il rapporto finale, Janez Potocnik, commissario dell'Ue per la Scienza e la ricerca, ha elogiato il 'lavoro globale' del comitato, ed ha ricordato ai giornalisti l'impegno di porre tra le sue priorità la semplificazione del programma, annunciata nel corso dell'audizione al Parlamento europeo, Ha anche ricordato che la Commissione sta formando un tavolo di rappresentanti delle Pmi che l'aiutino a delineare le strategie per una maggiore partecipazione delle piccole aziende. Potocnik si è detto lieto che il comitato abbia sostenuto la richiesta della Commissione di raddoppiare il bilancio per la ricerca, ammettendo che contemporaneamente dovrebbero aumentare anche gl'investimenti ad altri livelli. 'Dobbiamo dichiarare chiaramente la spesa a ogni livello', ha detto il commissario. 'Secondo gli obiettivi di Lisbona, due terzi degl'investimenti per la ricerca in Europa dovrebbero provenire dall'industria e un terzo da fonti pubbliche. Attualmente il programma quadro dell'Ue rappresenta solo il 5% di questo terzo'. 'Raddoppiare il bilancio dell'Ue per la ricerca non è un tentativo di spostare risorse dal livello nazionale a quello europeo, è piuttosto un esempio per gli Stati membri e l'industria di quel che può essere fatto', ha affermato. 'Se non riusciamo a rendere l'Europa più interessante agli occhi dei ricercatori, la tendenza negativa negl'investimenti industriali per la ricerca continuerà. È dunque fondamentale concentrarsi anche sul quadro più generale al di fuori del programma quadro dell'Ue', ha concluso il commissario. Per una copia del rapporto del comitato: http://europa.Eu.int/comm/research/reports/2004/fya_en.html
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|