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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Febbraio 2005
 
   
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  SANITA’ PUBBLICA: CRESCENTE OBSOLESCENZA NEL PARCO INSTALLATO DI SISTEMI DIAGNOSTICI PER IMMAGINI. POSSIBILI RIFLESSI NEGATIVI SULLA QUALITÀ DELL’ESAME DIAGNOSTICO  
   
  Roma, 15 febbraio 2005 - Presentata a Roma dal Prof. Carlo Castellano, Presidente dell’Associazione Elettromedicali aderente a Federazione Anie- Confindustria, l’Indagine 2004 sul parco installato delle apparecchiature di diagnostica per immagini nelle strutture Pubbliche italiane, promossa da Anie- Associazione Elettromedicali, congiuntamente con Società Italiana di Radiologia Medica, Sirm e Associazione Italiana Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Aimn. Lo studio è stato realizzato attraverso il censimento delle apparecchiature di diagnostica per immagini installate dalle aziende aderenti all’Anie (che coprono la quasi totalità dell’installato negli ospedali pubblici) e ancora in uso presso tutte le Aziende Ospedaliere pubbliche (esclusi gli ospedali privati accreditati e non), le Asl, gli Ircss e i Policlinici universitari, per un totale di 872 strutture. Le classi di apparecchiature prese in considerazione comprendono sistemi di diagnostica radiologica, come ad esempio raggi x, sistemi telecomandati, apparecchiature per mammografia, risonanza magnetica, Tac, ecografia, , angiografia, Pet e Pet-tc e gamma camere. L’indagine si è focalizzata sulle caratteristiche di obsolescenza delle apparecchiature in uso. Oltre 450 apparecchi di mammografia su 1100 censiti nella Sanità Pubblica hanno oltre 10 anni di età; tale situazione è pressoché omogenea di tutto il Paese. Al contrario, le nuove tecnologie di mammografia disponibili presentano una maggiore capacità risolutiva, che può fornire al competente operatore sanitario uno strumento di analisi e valutazione diagnostica più potente in termini di conoscenza più approfondita del quadro clinico del paziente, riducendo - al contempo e in taluni casi - la dose di radiazioni ionizzanti assorbite. L’indagine evidenzia complessivamente una progressiva obsolescenza del parco installato. E’ il caso, ad esempio, delle apparecchiature per diagnostica radiologica, di età superiore a 10 anni per il 69% dei casi, seguite dai telecomandati (58%), dai sistemi per angiografia (48%), mammografia e gamma camere (42%). Il dato geografico presenta una distribuzione del parco installato per macro-regioni con notevoli differenze. Al Sud tutte le classi di apparecchiature installate incidono percentualmente in misura inferiore alla popolazione, cioè sono percentualmente inferiori al 33,8% di abitanti. Inoltre al Sud Isole l’obsolescenza relativa è percentualmente maggiore nella maggior parte delle classi di apparecchiature rispetto a Nord e Centro e rispetto al dato nazionale. Dal confronto dei dati della ricerca Anie-sirm-aimn con l’Indagine svolta dal Ministero della Salute nell’anno 2000, emerge infine che l’età media rilevata del parco installato è progressivamente aumentata in quasi tutte le classi di apparecchiature. Ad esempio, per i mammografi, l’età media è passata da 6,4 a 8,7 anni; per l’angiografia da 5,9 a 9,5 anni. Anie, Sirm e Aimn prendono in considerazione le spese per l’acquisto di tecnologie di radiodiagnostica, che oggi incidono soltanto in ragione dello 0,4% del totale della Spesa sanitaria pubblica. I promotori della ricerca propongono pertanto il raddoppio per un periodo di 3 anni degli attuali investimenti pubblici in apparecchiature di radiodiagnostica e medico nucleari, arrivando a un valore di circa 800 milioni di euro annui, che permetterebbe un drastico miglioramento delle tecnologie installate, con evidenti benefici in termini di competitività e di supporto diagnostico pur senza incidere drasticamente sulla spesa sanitaria nel suo complesso. Nel corso della conferenza stampa il Professor Carlo Castellano, Presidente dell’Associazione Elettromedicali, ha prospettato anche la possibilità di utilizzare altri strumenti, quali ad esempio il pagamento delle apparecchiature tramite il rimborso per prestazione ed altre forme di collaborazione pubblico-privato, nell’impiego di apparecchiature diagnostiche medicali. Il prof. Castellano ha inoltre dichiarato: “Anie, insieme a Sirm e Aimn, condivide l’obiettivo della comunità medico-scientifica di perseguire l’utilizzo di tecnologie diagnostiche con appropriatezza sempre maggiore e osserva con crescente preoccupazione il quadro evidenziato dalla ricerca. I dati vanno secondo noi analizzati scrupolosamente, senza trarne conclusioni di eccessivo allarmismo, ma cercando piuttosto di indicare proposte costruttive e soprattutto praticabili. Su questo tema è necessario aprire il più ampio confronto con Istituzioni e operatori, nell’interesse dei cittadini e della qualità dell’assistenza sanitaria in Italia. In tal senso come Anie - Associazione Elettromedicali siamo aperti a discutere con tutti i possibili interlocutori, per individuare insieme le soluzioni più appropriate”.  
     
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