Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Febbraio 2005
 
   
  Pagina3  
  RIFORMA DELLA DIFFAMAZIONE - ALLARME ROSSO!!!DIRETTORI, EX DIRETTORI, VICEDIRETTORI, CAPIREDATTORI, INVIATI, REDATTORI, SVEGLIA! OCCORRE MOBILITARSI SUBITO PERCHE' AL SENATO SI VUOLE PEGGIORARE LA GIA' DISCUTIBILE LEGGE VARATA ALLA CAMERA!!!  
   
  Roma, 16 febbraio 2005 - (Nota di Pierluigi Franz, Consigliere nazionale Fnsi) Nella quasi assoluta indifferenza di agenzie di stampa, giornali, radio e tv é iniziato da un mese alla Commissione Giustizia del Senato l'esame della riforma della diffamazione approvata alla Camera il 26 ottobre scorso. Nelle quattro sedute, tenutesi il 13, 18 e 19 gennaio e il 1° febbraio, delle quali accludo i resoconti (allegato 1) i senatori di tutti i partiti hanno fatto quasi a gara nel sollecitare modifiche ed emendamenti di gran lunga peggiorativi rispetto al testo votato a Montecitorio. E' una lettura amena che dimostra la scarsissima considerazione che hanno i senatori della classe giornalistica. Non sembra quindi sufficiente la richiesta di audizione inviata il 3 febbraio scorso dal Segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Antonino Caruso (An): la categoria deve, invece, svegliarsi e mobilitarsi al più presto per ottenere una riforma della diffamazione con le necessarie modifiche richieste, perché il Senato non solo vuole bruciare i tempi, ma soprattutto intende bocciare tutte le proposte della Fnsi, del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani a tutela dei colleghi e degli stessi cittadini che hanno diritto, in base all'articolo 21 della Costituzione, ad essere correttamente informati. C'è, ad esempio, chi vuole ripristinare il carcere per i giornalisti in caso di diffamazione o comunque raddoppiare o triplicare le sanzioni pecuniarie penali. Chi mira all'interdizione dalla professione da parte del giudice - con conseguente possibile licenziamento - di tutti i giornalisti - Direttori compresi - in caso di recidiva della condanna per diffamazione. C'é anche chi vuole ripristinare i 5 anni (anziché ridurre il termine ad 1 anno) per intentare causa civile di risarcimento danni da diffamazione. Oppure chi vuole assurdamente trasformare il nuovo "tetto" massimo di risarcimento di 30 mila Euro addirittura in un "tetto" minimo e introdurre una rettifica con lo stesso risalto dell'articolo ritenuto difafmatorio, accompagnata dalle scuse del giornalista o del giornale. C'é chi vorrebbe spostare il processo penale dal tribunale al giudice di pace con conseguente abolizione del grado di appello e possibilità di ricorso diretto in Cassazione, ma solo per motivi di diritto. Con il risultato di veder condannare la maggior parte dei colleghi processati per diffamazione con ricadute pesantissime anche sul piano civilistico (sequestro di beni e pignortamento di auto, casa, stipendio e pensione). Insomma, si profila una riforma, che non solo suscita molte perplessità e preoccupazioni per gli effetti negativi - se non disastrosi - per la categoria a causa delle ripercussioni sul corretto esercizio della professione giornalistica, ma che fa quasi rimpiangere la normativa attualmente in vigore! Al disegno di legge n. 3176 é stato per ora accluso solo il disegno di legge n. 59 dei senatori Eufemi, Cutrufo, Ciccanti, Meeleleo, Gaburro e Zanoletti (Udc), ma non ancora il disegno di legge n. 139 del senatore Sauro Turroni (Verdi), che sarà allegato nei prossimi giorni.  
     
  <<BACK