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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Febbraio 2005
 
   
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  DALL’AFRICA A FIRENZE (E VICEVERSA) PER IMPARARE L’ARTE  
   
   Firenze, 16 febbraio 2005 - – “Ci serviamo dell’effimero per uscire dall’effimero. Ovvero, sfruttiamo il grande successo di Africani inAfrica per consolidare a Firenze e in Toscana una serie di attività rivolte all’Africa e all’integrazione multietnica”. Simone Siliani, assessore alla cultura del Comune di Firenze, Enrico Cecchetti (vicepresidente del Consiglio Regionale della Toscana), e Filippo Fossati (consigliere regionale Ds) hanno presentato stamani alla stampa un progetto di formazione per giovani artisti africani da gestire insieme ai curatori della mostra Africani inAfrica, Luca Faccenda e Marco Parri. Sede della conferenza stampa Palazzo Pazzi Ammannati (Borgo degli Albizi 28) dove la mostra allestita dal 29 dicembre (130 opere di una ventina di artisti di Paesi della fascia equatoriale) sta registrando un clamoroso successo di pubblico e di critica (oltre 25 mila i visitatori), al punto che la chiusura è già stata prorogata dal 6 al 29 marzo Il progetto in questione ha raccolto l’adesione del Comune di Firenze, dell’Istituzione Scandicci Cultura e nasce da un’idea di Komera, l’associazione fondata tre anni fa da una quindicina di consiglieri regionali e di cui fa parte lo stesso presidente della Regione Claudio Martini. Komera (espressione tanzaniana che equivale alla nostra sollecitazione “dai” o “forza”) è stata poi rinforzata dall’innesto di altre istituzioni (Consiglio provinciale di Firenze, Comune di Scandicci) e soggetti. Lo scopo è di promuovere progetti dell’associazionismo e della cooperazione toscana in Africa. Tra i più importanti fra quelli realizzati in questi tre anni 1) un villaggio in Tanzania dove sono ospitati bimbi e madri sieropositivi; 2) assistenza e recupero dei bambini di strada in Angola; 3) scavi e gestione di pozzi d’acqia in Mali. I fondi provengono direttamente dagli stipendi degli associati che ogni mese versano a Komera una quota. Il progetto destinato ai giovani artisti africani prende esplicitamente spunto dal successo della mostra ed è in fase di definizione. “L’idea”, è stato spiegato, “è di lavorare sia sul territorio fiorentino sia in Africa. Qui ospitando una serie di giovani africani, offrendo loro un percorso formativo e organizzando successivamente eventi espositivi. In Africa inviando personale adeguato per creare scuole d’arte. In altre parole, una mostra di grande successo come Africani inAfrica ci ha permesso di riflettere su come sedimentare in Toscana l’effetto dell’evento con ulteriori attività di cooperazione e di apertura sociale”.  
     
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