|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Febbraio 2005
|
|
|
|
|
|
Pagina1 |
|
|
SANZIONI PIÙ SEVERE PER CHI INQUINA IL MARE |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 17 febbraio 2005 - Qualsiasi scarico illecito in mare da parte di una nave va considerato come un reato che comporta sanzioni, anche penali, a carico di chiunque risulti responsabile dell'inquinamento delle acque europee. E' quanto raccomanda alla Plenaria la commissione per i trasporti del Parlamento con l'adozione della relazione di Corien Wortmann-kool (Ppe/de, Nl), in seconda lettura della procedura di codecisione. I deputati, infatti, reintroducono la nozione di «reato» (a carattere penale) al posto del termine «violazione», preferito dal Consiglio nella posizione comune, per sottolineare la gravità di tali azioni e il rigore delle sanzioni da infliggere a chi inquina i mari europei «intenzionalmente, temerariamente o per negligenza grave». Sanzioni che per le persone fisiche possono arrivare, in alcuni casi, fino a pene detentive ma «nel rispetto del diritto internazionale applicabile». Nessun soggetto è risparmiato, di fatto le sanzioni potranno colpire tutta la catena logistica: l'armatore, il proprietario del carico trasportato, la società di classificazione della nave e anche le autorità portuali. Secondo i deputati, infatti, in ragione delle loro decisioni, queste ultime possono provocare o aggravare un inquinamento ambientale, per esempio negando l'accesso al porto di una nave in difficoltà. Le sanzioni alle persone fisiche e giuridiche, precisa la raccomandazione, possono comportare l'applicazione di ammende e la confisca dei proventi derivanti dai reati e, ove opportuno, l'interdizione temporanea o permanente dall'esercizio di attività commerciali, il controllo giudiziario, la liquidazione giudiziaria e l'esclusione dal godimento di aiuti e sovvenzioni pubblici. Ritenendo, poi, che un servizio europeo di Guardia costiera potrebbe avere un ruolo essenziale nella lotta contro l'inquinamento provocato dalle navi, i deputati invitano la Commissione a realizzare uno studio di fattibilità sulla creazione di un tale Corpo. Infine, per garantire che gli scarichi illegali di sostanze inquinanti siano rintracciati in tempo e per consentire un'applicazione corretta della direttiva, i deputati auspicano rafforzare il ruolo dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima. In tale ottica, precisano pertanto che essa deve assistere gli Stati membri negli sforzi tesi a depistare gli scarichi illeciti garantendo una sorveglianza e un monitoraggio satellitare.
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|