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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Febbraio 2004
 
   
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  LEADER DI FRANCIA, GERMANIA E GRAN BRETAGNA CHIEDONO UN'EUROPA PIÙ INNOVATIVA  
   
  Bruxelles, 25 febbraio 2004 - I leader dei tre più ricchi Stati membri dell'Unione europea si sono incontrati in Germania il 18 febbraio per discutere tra l'altro della competitività europea, una delle priorità in agenda. In una lettera al Consiglio europeo e ai capi di Governo dei paesi candidati, Schröder, Chirac e Blair hanno chiesto che i programmi quadro di ricerca siano innovati e semplificati. '[C]rescita e produttività in Europa sono ancora troppo deboli', si afferma nella lettera. Le ragioni sarebbero l'incapacità da parte degli Stati membri di massimizzare i benefici dell'eccellente ricerca europea e gli ostacoli che frenano le potenzialità imprenditoriali dell'Europa. Per un'Europa più innovativa, i capi di Francia, Germania e Inghilterra suggeriscono che l'iniziativa europea Growth, adottata a dicembre, sia maggiormente orientata ai progetti di ricerca industriale, mirando alle 'tecnologie chiave per la crescita, come le scienza della vita, le nanotecnologie, le tecnologie delle comunicazioni, energetiche e ambientali'. La lettera chiede anche una maggiore implicazione della Bei, la banca europea per gli investimenti, in questo contesto. I leader si sono detti d'accordo per semplificare i programmi quadro, in modo da renderne l'uso più agevole per gli utenti. Tra le priorità dovrebbe esservi la promozione della cooperazione tra industria e ricerca, spingendo al massimo le future tecnologie. Secondo Schröder, Chirac e Blair, bisognerebbe anche prendere in considerazione il sostegno della ricerca ad alto rischio e a lungo termine. Come è stato spesso affermato dalla Commissione, la lettera prosegue dicendo che 'l'investimento nella R&s [ricerca e sviluppo] è solo una parte del processo d'innovazione. Altrettanto decisiva per il successo è la capacità dell'industria di trasformare le iniziative di ricerca in procedimenti e prodotti economicamente vitali'. Non è solo all'industria, ma anche alle università e agli istituti di ricerca che viene chiesto di riconsiderare il loro approccio alla ricerca e all'innovazione. '[P]er rafforzare l'economia basata sulla conoscenza, le università e centri di ricerca europei dovranno essere incoraggiati a tessere una rete di collegamenti in vista della formazione di poli d'alto livello di istruzione e ricerca in grado di competere a livello globale'. La lettera chiede anche misure per aiutare gli Stati membri a sostenere l'innovazione. La Commissione è invitata a mettere a punto un programma per abolire i regolamenti e ridurre la burocrazia 'che indebitamente ostacolano la competitività e l'innovazione'. Viene anche chiesto di dar vita a una competizione che permetta di identificare Centri europei per l'impresa. L'iniziativa 'alzerebbe il profilo delle politiche a favore dell'impresa e [...] celebrerebbe i successi dell'impresa nell'intera Unione' si afferma nella lettera. Concludendo, e quale mezzo per raggiungere tutti questi scopi e molti altri nei settori dell'occupazione e della politica sociale, la lettera propone la creazione di un vicepresidente della Commissione responsabile della riforma economica che, afferma: 'porterebbe avanti l'agenda di Lisbona e coordinerebbe il lavoro dei commissari i cui portafogli sono particolarmente importanti per la sua realizzazione'.  
     
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