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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Febbraio 2005
 
   
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  OSSERVATORIO “PREZZI E MERCATI” INDIS-UNIONCAMERE PREZZI ALIMENTARI “FREDDI” TRA FEBBRAIO E MARZO AUMENTI CONCENTRATI IN POCHI COMPARTI: +0,6% LA PREVISIONE PER IL BIMESTRE  
   
   Roma, 21 febbraio 2005 – Aumenti limitati e concentrati in alcune filiere in risposta alla pressione dei costi e inflazione alimentare in crescita modesta (+0,6%) nel bimestre febbraio-marzo 2005. Una tendenza che si protrarrà per tutta la prima metà del 2005 e che interesserà i prezzi nelle filiere più esposte alle pressioni sul versante di costi, come bevande e carni. Questo il messaggio che emerge dall’ultima riunione dell’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’Indis, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione nei servizi. Nell’ambito della riunione sono state presentate le linee di un progetto di collaborazione scientifica dell’Osservatorio Indis con l’Osservatorio nazionale del commercio presso il Ministero delle Attività produttive. L’attività riguarderà una ricognizione sulla struttura delle reti di commercializzazione riferite alle carni suine e bovine ed ai prodotti ittici con l’obiettivo di evidenziare i diversi percorsi seguiti dalle merci per arrivare sino al consumatore finale, le specificità di ciascun canale e la funzione economica che esso assolve. La metodologia di indagine sarà condivisa a livello regionale, affinché possa essere rafforzata – anche su questo versante - la collaborazione tra le singole Camere di commercio e gli Osservatori regionali del commercio. I ribassi dei prezzi contribuiscono solo in parte al rilancio dei consumi “I risultati registrati sia a livello nazionale che locale dai numerosi accordi di autocontenimento dei prezzi - segnala l’Osservatorio - non devono spingere a ritenere secondaria, ai vari stadi della filiera, la necessità di un recupero dei costi sostenuti dagli operatori, lievitati lo scorso anno sia a causa dei rincari del petrolio che delle altre materie prime. Questo processo di riaggiustamento, peraltro, potrà rivelarsi utile per ottenere un maggiore equilibrio tra le varie fasi della filiera dei prezzi. In un ottica di più lungo periodo, tuttavia, emerge chiaramente come i ribassi dei prezzi – pur nel loro indubbio valore di segnale di attenzione - non sono da soli condizione sufficiente a garantire un rilancio duraturo dei consumi. E’ necessario pensare a politiche che facciano leva sull’innovazione di prodotto, sulla qualità e sulla ricerca, per consentire alle diverse filiere di affrontare le sfide della competizione globale. La perdita di competitività del nostro sistema-paese sta interessando sempre di più un settore – come quello dei prodotti alimentari - in cui alla competizione all’interno dell’Europa si aggiunge quella derivante da nuove realtà (come quella asiatica: Cina, in particolare), caratterizzate da costi (e quindi prezzi) maggiormente competitivi”. Prezzi alla produzione alimentari: avvio moderato nel 2005 Le richieste di revisione dei listini alla produzione per il bimestre febbraio-marzo 2005 (raccolte dall’Osservatorio Prezzi e Mercati con riferimento alle grandi centrali d’acquisto della distribuzione organizzata), si sostanziano per ora in recuperi parziali e selettivi dei prezzi in alcune filiere più esposte alle pressioni sul versante di costi. E’ il caso delle “bevande”, con attese di ritocchi dell’1,7% motivate prevalentemente dalla forte lievitazione dei costi di trasporto; degli “olii e grassi” e dello “scatolame”, con aumenti intorno all’1%. Una menzione a parte meritano le carni (+0,1% la previsione di rialzo nel bimestre febbraio-marzo, ma +3,7% il recupero stimabile tra marzo 2004 e marzo 2005), in cui il ritorno della domanda ai livelli anteriori all’esplosione del fenomeno della “mucca pazza” ha reso inevitabile un recupero sul versante dei costi, lievitati in funzione dei nuovi obblighi in materia di tracciabilità e anagrafe bovina. L’effetto di questi aggiustamenti di filiera sull’andamento complessivo dei prezzi alla produzione alimentari sarà modesto: in media i prezzi del paniere alimentare posto sotto osservazione da Indis-unioncamere potrebbero pertanto registrare aumenti dello 0,6%. Tra i generi non alimentari ritocchi ai listini di entità non diversa potranno interessare i prodotti della detergenza. Il quadro generale della prima parte dell’anno si conferma orientato alla moderazione, soprattutto nel mercato dei beni: nel mercato alimentare, nonostante i recuperi dei costi, la stagnazione della domanda continuerà a moderare i prezzi; nei mercati non alimentari, come l’abbigliamento, le calzature e l’elettronica di consumo, un ruolo crescente a favore di un contenimento della crescita dell’inflazione sarà svolto dalla crescente penetrazione sul mercato domestico di prodotti importati dai paesi emergenti. L’inflazione 2004: beni in calo, servizi stabili, tariffe in aumento Nel 2004 l’inflazione è scesa al 2.2%, dato più basso dal 1999. La chiave di volta di questa discesa va cercata nell’andamento del mercato dei beni, alimentari e non. L’inflazione degli alimentari è scesa dal 3,1% del 2003 al 2,2% nel 2004, quella dei non alimentari dall’1,9% del 2003 allo 0,8% nel 2004. Considerato che i beni rappresentano poco meno del 50% dei consumi delle famiglie, un punto in meno di inflazione spiega circa mezzo punto di inflazione in meno al consumo. A far scendere l’inflazione alimentare nel 2004 sono stati da un lato la riduzione dei consumi e, dall’altro, il ridimensionamento dei prezzi degli ortofrutticoli, favorito dal forte aumento dell’offerta che, nel 2004, ha raggiunto un picco decennale. Nel mercato non alimentare l’inflazione ha rallentato il passo soprattutto nell’abbigliamento (dal 2.8% del 2003 al 2.2% nel 2004), nelle calzature (dal 2.9% all’1.8%), nei casalinghi (dal 2.2% al’1.7%) e nei prodotti per la cura della persona (dal 2.3% all’1.8%). Prezzi fermi nel comparto delle autovetture, mentre sono addirittura scesi del 13.3% quelli dei prodotti dell’elettronica di consumo (Tv, Dvd, cellulari, computer, ecc.). Il rallentamento dell’inflazione in questi settori, che in alcuni casi ha coinciso anche con una discesa dei prezzi, è stato favorito dall’euro forte e dalla crescente penetrazione delle produzioni dei paesi emergenti. Superiore alla media, ma in forte rallentamento rispetto al passato (2,9% nel 2004 contro il 7,7% del 2003), è stata l’inflazione nel comparto dei servizi finanziari al cui interno, tuttavia, sono in atto dinamiche fortemente distinte. Se da un lato è rallentata la corsa dei servizi assicurativi (+1%), ha invece subito una forte accelerazione quella dei servizi bancari, rincarati nel 2004 di oltre il 6%. Sopra la media anche l’inflazione nei servizi privati, aumentati nell’anno del 3.3%. Forti rincari anche per i servizi di trasporto, aumentati nel 2004 del 4.9%: tra questi i voli aerei sono aumentati del 13%, gli interventi di manutenzione delle autovetture del 5%. Italia: i prezzi al consumo per settore Variazioni % sul periodo indicato
Settori Media 2003 Media 2004 Dic. 04/ Dic.03
Alimentari 3.1 2.2 -0.1
alimentari ex fresco 2.6 2.3 1.2
fresco ittico 4.5 1.6 -0.1
fresco ortofrutticolo 5.3 2.0 -6.8
Non alimentari 1.9 0.8 0.8
Prodotti terapeutici 0.4 1.7 1.8
Abbigliamento 2.8 2.2 1.8
Calzature 2.9 1.8 1.6
Mobili e arredamento 1.9 2.2 2.5
Elettrodomestici 0.2 -0.3 -0.5
Radio, tv, ecc. -4.1 -13.3 -12.7
Foto-ottica 1.2 1.4 1.4
Casalinghi durevoli e non 2.2 1.7 1.3
Utensileria casa 2.8 2.6 2.6
Profumeria e cura persona 2.3 1.8 1.2
Cartoleria, libri, giornali 2.4 2.0 1.7
Cd, cassette 0.8 0.6 0.3
Giochi e articoli sportivi 1.8 1.0 0.8
Altri non alimentari 2.7 2.6 2.1
Autovetture e accessori 1.6 -0.1 1.0
Energetici 3.0 2.4 5.6
Prodotti energetici 2.4 5.8 10.9
Tariffe energetiche 3.9 -1.7 -0.8
Servizi 3.6 3.3 3.4
Personali e ricreativi 2.3 2.2 2.3
Per la casa 2.9 2.7 2.9
Di trasporto 3.5 4.9 7.6
Sanitari 3.6 2.9 2.8
Finanziari ed altri 7.7 2.9 3.0
Alberghi e pubb. Esercizi 4.1 3.4 2.5
Tariffe 0.2 1.5 0.7
a controllo nazionale -0.7 0.7 -0.3
a controllo locale 4.0 3.8 2.5
Affitti 2.8 2.8 2.7
Tabacchi 8.4 9.8 13.9
Totale 2.7 2.2 2.0
Fonte: elaborazioni Osservatorio "Prezzi e Mercati", Indis-unioncamere su dati Istat
 
     
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