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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Febbraio 2005
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AMBIENTE E SALUTE: OCCORRE UN VERO PIANO D'AZIONE |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - La Plenaria è chiamata a pronunciarsi sulla relazione d'iniziativa presentata da Frédérique Ries (Alde/adle, Be) che «denuncia il forte ridimensionamento, in termini di approccio e ambizione, tra la strategia europea per l'ambiente e la salute della Commissione e quella che dovrebbe essere la sua attuazione, vale a dire il piano d'azione». In effetti, la proposta di risoluzione adottato dalla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ritiene che il programma dell'Esecutivo «possa essere considerato tutt'al più un piano d'azione di ricerca, che difficilmente potrà di per sé ridurre il contributo dei fattori ambientali all'insorgenza delle malattie». Il piano d'azione costituisce il primo ciclo (2004-2010) della strategia per l'ambiente e la salute avviata nel giugno 2003 dalla Commissione, più nota con l'acronimo Scale (Science, Children, Awareness, Legal instruments, Evaluation). I deputati, si erano pronunciati una prima volta su tale questione nel corso di un dibattito in plenaria tenutosi lo scorso mese di marzo. Per i deputati, all'iniziativa dell'Esecutivo mancano azioni concrete indirizzate, in particolare, ai bambini e ad altri gruppi vulnerabili. Il difetto principale rilevato dalla risoluzione sta nell'assenza del principio di precauzione, la cui applicazione dovrebbe permettere di agire a monte, eliminando progressivamente l'uso delle sostanze pericolose per la salute. Le sostanze messe esplicitamente in causa sono gli ftalati usati in prodotti di uso domestico, i metalli pesanti presenti negli amalgami dentari, i solventi clorinati adoperati nella produzione di vernici e i pesticidi. La risoluzione, inoltre, chiede alla Commissione di dare priorità alla ricerca sulla produzione e l'utilizzazione di categorie di prodotti di consumo quotidiano contenenti prodotti chimici che possono provocare allergie e tumori nelle persone. Nell'attività di ricerca svolta nel quadro del piano d'azione, peraltro, occorre evitare qualsiasi aumento delle sperimentazioni sugli animali, rivolgendo particolare attenzione allo sviluppo e all'utilizzazione di metodi di sperimentazione alternativi. I deputati, poi, insistono affinché sia realizzato uno studio epidemiologico sui bambini al fine di sorvegliare, dalla gestazione fino all'età adulta, le relazioni tra le patologie legate all'ambiente e l'esposizione ai principali inquinanti. La Commissione, inoltre, è invitata ad assicurare che tutte le valutazioni dei rischi che verranno effettuate affrontino specificamente i rischi per il feto, i neonati e i bambini, nei casi in cui vi sia un rischio di esposizione di questi gruppi particolarmente vulnerabili. Il piano d'azione dovrà anche definire, in via prioritaria, le condizioni ambientali accettabili per gli spazi in cui i bambini trascorrono spesso molto tempo, come ad esempio gli asili, i luoghi di gioco e le scuole. L'accento è posto anche sull'importanza di educare e informare la popolazione sulle problematiche ambientali e sanitarie valorizzando maggiormente le conoscenze delle difficoltà in loco. Tutte le azioni proposte per facilitare l'accesso dei cittadini all'informazione ricevono il sostegno dei deputati che, a tale proposito, rinnovano la richiesta di istituire registri nazionali in cui siano riprese per grandi zone geografiche le principali emissioni, da un lato, e, dall'altro, le principali patologie. In tale contesto essi rilevano la necessità di un maggiore impegno per contrastare i problemi di salute connessi con lo stile di vita e riconducibili, ad esempio, al tabacco, alle bevande alcoliche, alla cattiva alimentazione o alla mancanza di movimento. Sottolineando come il piano d'azione debba includere anche un elenco delle professioni e dei luoghi di lavoro pericolosi, la risoluzione chiede che si esamini in modo sistematico e scientifico l'impatto delle concentrazioni urbane sulla salute e il benessere. A tale proposito, nell'insistere affinché la Commissione assicuri una corretta applicazione, da parte degli Stati membri, della normativa europea in vigore in materia di qualità dell'aria, i deputati chiedono alla Commissione di avviare una procedura di infrazione nei confronti degli Stati membri che non garantiscano un elevato livello di qualità dell'aria ai loro cittadini. Parallelamente, essi auspicano che la Commissione lanci un'iniziativa per ridurre entro il 2010 l'emissione nell'atmosfera di sostanze tossiche di origine industriale (in via prioritaria diossina, cadmio, piombo, cloruro di vinile monomero e benzene). In merito agli aspetti finanziari del piano d'azione, la risoluzione si rammarica che la proposta della Commissione non sia corredata di una scheda finanziaria indicativa e «che faccia solo un vago riferimento all'uso delle risorse (finanziarie) esistenti per realizzare le azioni in materia di ambiente e salute nel periodo 2004-2007». Nel ritenere indispensabile il pieno utilizzo delle risorse finanziarie previste dal programma d'azione comunitario nel campo della sanità pubblica (2003-2008), la risoluzione invita la Commissione a presentare una scheda finanziaria specifica relativa alla messa in atto di azioni prioritarie per il periodo 2004-2007, nonché previsioni per l'attuazione di azioni integrate in materia di ambiente e salute nel quadro della definizione delle nuove prospettive finanziarie dell'Ue. I progetti «ambiente e salute», infine, dovranno essere considerati una tematica a pieno titolo nel settimo programma quadro per la ricerca (2007-2010) e «dovranno fruire di un finanziamento conseguente, non inferiore a 300 milioni di euro». Il testo del piano d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010, presentato dalla Commissione il 9 giugno 2004, è consultabile sul sito Europa.
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