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Notiziario Marketpress di
Venerdì 25 Febbraio 2005
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Web moda & tendenze |
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I PRIMI QUARANT’ANNI DI ALLEGRI |
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Allegri compie 40 anni. Nata nei favolosi Sixties dei Beatles e dei Rolling Stones, l’azienda è da tempo leader mondiale nella produzione di rainwear e sportswear d’alta gamma. Gli elementi determinanti del successo internazionale sono stati: ricerca costante e rigorosa di nuovi materiali, costruzioni sartoriali e avveniristiche tecnologie produttive, nonché lo stile come punto fermo. Da qui è partito un progetto di cambiamento continuo che ha investito a 360 gradi tanto l’azienda quanto il marchio. Del resto Allegri ha sempre collaborato con gli stilisti che nei vari decenni hanno anticipato le tendenze sul mercato globale. Negli anni Settanta è stata la volta di Giorgio Armani seguito a ruota dal magico duo formato da Marithé e Françoise Girbaud. Poi è arrivato Romeo Gigli con il suo poetico design che ha chiuso gentilmente la porta sugli eccessi degli anni Ottanta. Il decennio successivo è stato segnato dal minimalismo colto e affascinante di Martin Margiela, mentre l’inizio del terzo millennio ha portato una ventata di vintage nella moda in contemporanea con l’informatizzazione dei processi produttivi e commerciali dell’azienda. Conclusa questa seconda rivoluzione industriale, Allegri ha identificato nel duo stilistico belga composto da An Vandevorst e Filip Arickx la voce giusta da inserire in un’orchestra sempre più completa. Infatti il marchio ormai abbraccia tutte le categorie del vestire contemporaneo: prêt-à-vivre più che prêt-à-porter. Inevitabile quindi inserire lo stile d’avanguardia dei Vandevorst mentre si allargano gli orizzonti su tutti i fronti. Oltre all’apertura di una serie di negozi monomarca e al consolidamento delle licenze produttive in portafoglio (da quella storica con Armani passando per Pirelli e Neil Barrett), c’è la nuova sede di Milano: una torre da 1600 metri quadri al centro dell’ex industria siderurgica Riva-calzoni che sta diventando il più innovativo polo di moda e cultura della città. Ristrutturata su progetto dell’architetto brasiliano Ricardo Bello Dias con la collaborazione tecnica dello Studio Perduca di Milano, la torre è un open space su quattro piani con soffitti luminosi, pareti di cristallo fumé, bandiere d’acciaio all’ingresso e una porta alta sei metri al numero 36 di via Stendhal. In questa voluta atmosfera concettuale da galleria d’arte moderna tra Tokyo e New York, è stata allestita la sede commerciale di Allegri; l’ufficio stampa, la show room e, soprattutto, uno spazio-eventi o laboratorio di comunicazione in sintonia con la politica del marchio. Operativamente parlando l’azienda resta a Vinci (Firenze) con i suoi due stabilimenti produttivi per 250 dipendenti diretti e 1500 persone nell’indotto, ma a livello d’immagine, marketing e diffusione ormai parla il linguaggio dello stile che va nel mondo da Milano.
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