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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Febbraio 2005
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NUOVO STIMOLATORE NERVOSO PER LE PERSONE AFFETTE DA PIEDE CIONDOLANTE |
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Bruxelles, 28 febbraio 2005 - Un progetto Eureka anglo-olandese ha sviluppato un impianto per la stimolazione nervosa che aiuta le persone affette da piede ciondolante a camminare con maggiore facilità e velocità. Le persone affette da piede ciondolante non sono in grado di piegare all'indietro caviglia e punte, perché i muscoli di quest'area, che in condizioni normali aiutano il piede a toccare il suolo nella fase di oscillazione, sono deboli e non riescono a svolgere efficacemente la loro funzione. Il piede ciondolante può essere associato a numerose altre malattie, come le alterazioni della flessione dorsale o dei nervi periferici, diabete, neuropatie, tossicità farmacologica, colpo apoplettico. In Europa, ogni anno oltre 500.000 persone soffrono un colpo apoplettico, e il 10% circa rimane con il piede ciondolante. Gli attuali trattamenti hanno importanti controindicazioni. Il partner olandese del progetto, il dottor Hermie Hermens, della Roessingh Research and Development, spiega: 'O l'articolazione della caviglia viene bloccata con un tutore, o viene applicata una stimolazione elettrica a un nervo della gamba attraverso elettrodi fissati sulla pelle. Gli elettrodi devono essere fissati con precisione, operazione difficile, dolorosa e lunga'. Il nuovo sistema prevede l'impianto di un nuovo componente collegato al nervo appropriato, in modo da eliminare i problemi di collocazione degli elettrodi. Lo stimolo elettrico non è doloroso, dato che la corrente non attraversa la pelle, afferma Hermens. Il progetto ha usato una tecnologia sviluppata in origine dalla britannica Finetech Medical per stimolare la vescica. Un test clinico sta attualmente provando il dispositivo e le reazioni dei pazienti, e i primi risultati dimostrano che i partecipanti sono in grado di camminare meglio, più rapidamente e per più tempo, con un'andatura più stabile. I partner ritengono che il dispositivo verrà bene accolto sul mercato, e sperano di venderne circa 30.000 all'anno. La commercializzazione non può cominciare prima di avere formato i medici alla procedura chirurgica d'impianto e di averne spiegato i vantaggi. Il consorzio sta quindi lavorando con i gruppi di chirurghi per metterli al corrente della nuova tecnologia. Http://www.eureka.be/inaction/viewsuccessstory.do?docid=271426
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