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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Marzo 2005
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LE NUOVE DISPOSIZIONI COMUNITARIE SUL RICONOSCIMENTO DELLE DECISIONI IN MATERIA DI DIRITTO DI FAMIGLIA DOVREBBERO PORRE FINE AI CASI DI SOTTRAZIONE DI MINORI NELL’UNIONE EUROPEA |
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Bruxelles, 2 marzo 2005 - A partire dal 1° marzo le decisioni giudiziarie in materia di responsabilità genitoriale saranno riconosciute in tutta l’Unione europea in virtù di un nuovo regolamento del Consiglio. Questo regolamento ha l’obiettivo di creare uno spazio giudiziario comune nel settore del diritto di famiglia, in modo tale che i minori possano avere rapporti regolari con entrambi i loro genitori dopo una separazione, anche se vivono in Stati membri diversi. Per apportare una soluzione efficace al problema della sottrazione di minori ad opera di uno dei genitori all’interno dell’Ue, che causa sofferenze spaventose ai minori in questione, il regolamento impone l’obbligo tassativo di assicurare il ritorno del minore. “Questo regolamento è una tappa fondamentale nella creazione di uno spazio giudiziario comune nel settore del diritto di famiglia e rappresenta un passo avanti importante nel quadro della politica europea per la protezione e la promozione dei diritti dei minori” ha dichiarato il commissario per la giustizia, la libertà e la sicurezza e vicepresidente della Commissione Franco Frattini. “Le nuove disposizioni relative alle sottrazioni di minori garantiranno che i minori rapiti rientrino rapidamente nel loro Stato membro d’origine. Questo regolamento rafforzerà inoltre il diritto fondamentale del minore a mantenere rapporti regolari con entrambi i genitori, consentendo la libera circolazione tra Stati membri delle decisioni giudiziarie relative al diritto di visita”. Il regolamento (Ce) n. 2201/2003 del Consiglio (“il nuovo regolamento Bruxelles Ii”) sarà applicabile in tutti gli Stati membri, ad eccezione della Danimarca, a partire dal 1° marzo 2005. Si applicherà alle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale per le azioni proposte dopo il 1° marzo 2005. Abrogherà e sostituirà il regolamento (Ce) n. 1347/2000 del Consiglio (“il regolamento Bruxelles Ii”). Il nuovo regolamento rafforza i principi sanciti nella convenzione dell’Aia del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale dei minori, imponendo obblighi più rigorosi per assicurare il ritorno del minore. D’ora in poi i tribunali dello Stato membro nel quale è stato portato il minore sottratto ordineranno sempre il ritorno del minore nello Stato membro d’origine se il minore può essere protetto in tale Stato. Essendo il tempo un elemento determinante nelle procedure di questo tipo, il tribunale deve pronunciare la propria decisione entro sei settimane. Il minore nonché il genitore estraneo alla sottrazione avranno la possibilità di essere sentiti. Ai tribunali dello Stato membro di origine spetterà la decisione ultima in merito all’eventuale ritorno del minore e le loro decisioni saranno riconosciute ed eseguite nell’altro Stato membro senza che sia necessaria una dichiarazione di esecutività (procedura di “exequatur”). Tale procedura sarà altresì soppressa per le decisioni relative al diritto di visita, che saranno direttamente riconosciute ed esecutive in un altro Stato membro in virtù delle nuove disposizioni. Infine il regolamento crea un sistema di cooperazione tra le autorità centrali degli Stati membri. Tali autorità faciliteranno le comunicazioni tra i tribunali e gli accordi tra genitori grazie alla mediazione o ad altri mezzi. Per avere maggiori informazioni in merito alla guida pratica sull’applicazione del regolamento, cfr. : http://europa.Eu.int/comm/justice_home/ejn/parental_resp/parental_resp_ec_it.htm Tale guida è stata redatta dalla Commissione in collaborazione con la Rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale.
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