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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Febbraio 2004
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"INVESTIRE IN HEDGE FUND: PROSPETTIVE E OPPORTUNITÀ NEL 2004" |
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Milano, 26 febbraio 2004 - Nel 2003 il mercato italiano degli hedge fund, favorito dalla riduzione della quota minima di sottoscrizione e dal consolidamento dell'offerta on-shore, ha registrato un incremento significativo con quote crescenti di patrimoni provenienti da investitori istituzionali. Il trend di sviluppo sembra destinato a proseguire nel 2004 e a rafforzare il ruolo degli hedge italiani quale valido strumento di diversificazione e di miglioramento della frontiera efficiente dei portafogli degli investitori qualificati. Tuttavia, gli hedge sono strumenti finanziari sofisticati e la domanda di approfondimenti sulle loro specifiche caratteristiche e impieghi è ancora ampiamente diffusa. In quest'ottica, Hedge Invest - società indipendente specializzata in fondi di fondi hedge, tra le prime Sgr speculative autorizzate in Italia ed attualmente tra le prime dieci società presenti sul mercato per ammontare dei patrimoni in gestione - ha organizzato il Workshop "Investire in Hedge Fund: prospettive e opportunità nel 2004". "L'industria dei fondi hedge in Italia è caratterizzata da una forte crescita, passando da 2,2 miliardi di Euro gestiti a fine 2002 a 6,2 miliardi di Euro a fine 2003. Nel corso del 2003 Hedge Invest Sgr ha più che raddoppiato i capitali in gestione che superano attualmente i 300 milioni di Euro. La crescita italiana si inserisce favorevolmente nel trend di sviluppo mondiale", ha dichiarato Stefano Meloni, presidente di Hedge Invest, introducendo il workshop. "Secondo Hfr l'industria mondiale degli hedge fund nel 2003 ha superato gli 800 miliardi di Usd con una crescita del 30% rispetto al 2002. Il comparto dei fondi di fondi ha segnato la crescita più sostenuta (+124% secondo Hfr) rappresentando, a seconda delle diverse definizioni, una quota compresa fra il 20% e il 35% del totale, e confermandosi lo strumento più utilizzato dalle istituzioni per l'investimento in hedge fund. Un contributo significativo alla crescita vigorosa dei fondi hedge a livello mondiale è venuto da un crescente favore da parte delle istituzioni e dei fondi pensione che, parallelamente alla messa a punto di strumenti di analisi e di verifica sui fondi hedge, hanno mostrato una crescente fiducia in questo comparto, soprattutto, come già detto, attraverso il veicolo fondo dei fondi. Secondo Investhedge due terzi della crescita registrata dai fondi dei fondi a livello internazionale nel 2003 è da attribuirsi alla domanda del comparto istituzionale. Anche per questo motivo, Hedge Invest ha commissionato a Prometeia, società di ricerca indipendente particolarmente attiva presso le istituzioni italiane, lo studio illustrato nel corso del convegno Angelo Tantazzi, Presidente di Prometeia, società indipendente di ricerca e consulenza economico finanziaria leader in Italia, e Davide Squarzoni, Responsabile Mercati istituzionali di Prometeia, hanno fornito un'anticipazione di un'analisi realizzata per Hedge Invest sulla diffusione e le prospettive degli hedge fund nel mercato istituzionale italiano costituito da fondi pensione aperti e chiusi, casse previdenziali private, fondazioni bancarie. "Gli investitori istituzionali stanno sempre più spostando l'obiettivo delle loro gestioni da uno stile passivo, legato ai benchmark, ad una gestione orientata a performance assolute", ha detto Davide Squarzoni. "Questo nuovo sistema di asset allocation, detto Core-satellite, permette di dedicare una porzione del portafoglio agli investimenti con obiettivi di ritorni assoluti e di controllo del rischio: gli Hedge Fund si confermano lo strumento più adatto a soddisfare tali esigenze ed a completare l'asset allocation di portafoglio. Appare evidente il sempre maggiore interesse delle istituzioni italiane verso gli Hedge Fund ed in particolare verso i fondi di fondi on-shore, che offrono una maggior trasparenza e sicurezza agli investitori rispetto ai veicoli esteri. In base ai risultati della nostra indagine si stima che, a fine 2004, almeno 16 tra fondazioni e casse privatizzate avranno questa asset class nel loro portafoglio": "E' importante evidenziare che í risultati ottenuti dai fondi dei fondi hedge di diritto italiano hanno confortato gli investitori che inizialmente percepivano l'investimento in hedge funds come altamente rischioso e volatile", ha detto Stefano Cortesi, amministratore delegato di Hedge Invest, sottolineando la versatilità di questi strumenti finanziari. "L'indice dei fondi di fondi hedge italiani nei due anni di rilevazione mostra una Sharpe Ratio molto positiva e pari a 1,28 contro quella registrata dalle borse mondiali (Sharpe Ratio negativa) e dai mercati obbligazionari (+0,92). Ciò dimostra che i fondi di fondi hedge italiani hanno superato esami critici quali, ad esempio, la crisi della finanza mondiale nell'estate 2002, le tensioni geopolitiche e le recenti turbolenze nel settore delle obbligazioni societarie, registrando buone performance ma, soprattutto, contenendo la volatilità. I fondi dei fondi hedge si confermano quindi strumento ideale per migliorare la frontiera efficiente di un'asset allocation di portafoglio, ottimizzando il rapporto rischio-rendimento" ha proseguito Cortesi. "Il successo di tali prodotti è stato supportato dalla regolamentazione italiana che ha permesso la creazione di veicoli onshore con grande semplificazione amministrativa e fiscale per gli investitori, nonché confermando il sistema di controlli già ampiamente collaudato per í fondi comuni di investimento tradizionali": Elisabetta Manuli, gestore di Hedge Invest, parlando delle strategie che nel 2004 possono avere maggior successo, ha dichiarato: "In seguito ad una approfondita analisi sia top down che bottom up, l'Ufficio Studi di Hedge Invest Sgr ritiene che l'anno 2004 possa essere favorevole alle strategie long/short equity, event driven con un focus sul merger arbitrage e macro mentre sarà meno positivo per i fondi fixed income e distressed. L'ambiente di bassa volatilità accompagnato da tassi di interesse che dovrebbero attestarsi intorno a questi livelli per almeno la prima parte del 2004 rappresentano elementi positivi di supporto ai fondi che impiegano una strategia long/short basata sulla selezione dei titoli mentre i trend ancora presenti sulle valute e le commodities continuano a costituire opportunità interessanti per i fondi che operano con una strategia macro". "La mancanza di visibilità nel medio lungo termine sui tassi di interesse rende difficile l'implementazione di una strategia fixed income", ha aggiunto Elisabetta Manuli, "mentre i credit spreads ai minimi storici riducono le possibilità di rendimento nel settore dei titoli high yield e delle distressed. Un sondaggio di Deutsche Bank effettuato su un campione di 323 istituzioni che complessivamente rappresentano un investimento di 380 miliardi di dollari in fondi hedge (poco meno di metà del totale dell'industria) ha riportato che il 54% degli operatori intervistati aumenterà l'allocazione nella strategia Iong/short equity nel 2004, il 44% ha intenzione di incrementare 1'a/locazione nella strategia merger arbitrage mentre il 35% intende ridurre il peso delle distressed securities in portafoglio".
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