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Notiziario Marketpress di
Venerdì 27 Febbraio 2004
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2004: L’ITALIA VOLTA PAGINA TUTTI GLI INDICATORI FANNO SPERARE IN UNA RIPRESA SIGNIFICATIVA DEL NOSTRO PAESE TRAINATA DALLE REGIONI DEL CENTRO E DEL NORD-EST |
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Roma, 27 febbraio 2004 – Crescita del Pil dell’1,7%; export in ripresa (+4,5%); investimenti in macchinari ed impianti in risalita (+3,1%); consumi delle famiglie a +2,3%. Archiviato un difficile 2003, i tassi di crescita del nostro Paese per il 2004, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere negli Scenari di sviluppo delle economie locali, mostrano una graduale, seppur sensibile dinamica positiva. La ripresa sarà più incisiva nelle regioni del Centro e del Nord-ovest (rispettivamente +2,0% e +1,8%), mentre poco sotto la media nazionale è l’incremento del Prodotto interno lordo del Mezzogiorno e del Nord-est (1,6% il tasso di queste ripartizioni). Il Prodotto Interno Lordo - Nel 2004 saranno la Toscana e le Marche a presentare i maggiori tassi di sviluppo a livello nazionale, con una crescita del 2,2%. Seguono Abruzzo (2,1%), Lombardia e Liguria (1,9%), Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio e Sardegna (tutte con l’1,8%). Al di sotto della media nazionale, sebbene in ripresa rispetto allo scorso anno, si collocano Molise (0,7%), Val d’Aosta (0,8%) e Friuli Venezia Giulia (1,2%). Il miglioramento dello scenario internazionale dovrebbe favorire nel 2004 l’accelerazione, su tutto il territorio nazionale, delle esportazioni, con il Nord-ovest (5,7%) che primeggia come media d’area. Tutte le regioni (fatta eccezione per la Basilicata ed il Molise) rilevano comunque un miglioramento della propria situazione, presentando tassi di crescita piuttosto elevati. Le performance migliori dovrebbero registrarsi in Sardegna (9,9%), Liguria (9,4%), Piemonte (6,4%) e Val d’Aosta (6,1%). Sotto la media nazionale si collocano, oltre a Basilicata e Molise, l’Abruzzo (0,0%), il Veneto (2,7%) e la Campania (2,9%). Nelle spese per consumi delle famiglie lo scenario indica, nel 2004, il mantenimento di uno sviluppo simile a quello del 2003, ma una diversa evoluzione a livello territoriale. Infatti, la decelerazione prevista nelle regioni centro-settentrionali si accompagna ad un recupero del Mezzogiorno, che quest’anno dovrebbe crescere ad un ritmo analogo a quello medio nazionale (2,4% rispetto al 2,3% in Italia), mentre nel 2003 ha registrato un incremento inferiore al dato medio (2,1% a fronte del 2,3%). A livello regionale, gli andamenti più positivi si dovrebbero registrare in Abruzzo e Trentino Alto Adige (entrambi a +2,7%) e in Umbria (+2,6%). Valori di poco inferiori alla media dovrebbero caratterizzare i consumi delle famiglie in Liguria (+2,0%), Piemonte, Toscana e Basilicata (tutte a +2,1%). Ora che la ripresa internazionale si sta consolidando e che il clima di fiducia delle imprese è migliorato, ci sono i presupposti per un recupero dell’attività di investimento. Per gli investimenti in macchinari ed impianti, dopo la brusca flessione registrata nel 2003, si prevede per il 2004 una crescita del 3,1%, con il Nord-est a presentare l’andamento più vivace (4,7%), seguito dal Mezzogiorno (3,6%). Meno brillante sembra presentarsi la performance del Centro (2,2%) e del Nord-ovest (2,3%). A livello regionale, valori sensibilmente superiori alla media dovrebbero registrarsi in Basilicata (9,5%) e Veneto (6,2%), mentre gli andamenti meno favorevoli caratterizzano lo scenario della Val d’Aosta (-8,6%) e del Molise (-1,0%). La brillante dinamica degli investimenti in costruzioni, registrata nel 2003, dovrebbe rallentare nel 2004, pur in presenza di una vivace crescita degli investimenti in opere pubbliche. La crescita dello 0,5% prevista a livello nazionale, viene trainata essenzialmente dalle regioni del Centro (2,3%) e del Mezzogiorno (1,1%). Andamenti negativi, invece, caratterizzano questa tipologia di investimenti nel Nord-ovest (-0,5%) e nel Nord-est (-0,3%). Nel 2004, le regioni che presentano lo sviluppo più intenso potrebbero essere Liguria (5,7%), Basilicata (4,9%) e Umbria (4,6%). Tra le regioni che invece mostrano una certa riduzione si trovano la Val d’Aosta (-6,3%) e la Sicilia (-3,4%). Per quanto riguarda l’occupazione, quest’anno saranno le regioni meridionali a presentare la dinamica più favorevole, dopo avere sperimentato una battuta d’arresto lo scorso anno. In questa ripartizione, infatti, si prevede un incremento delle unità di lavoro pari all’1,3% rispetto all’1,0% in Italia. Tra le regioni meridionali i tassi di crescita più elevati si osservano in Basilicata (2,0%), Molise (1,9%) e Sardegna (1,7%). Nel Centro (1,0% la media d’area) si assiste ad una crescita occupazionale più intensa nelle Marche (1,2%) e in Umbria (1,1%), mentre le regioni nord-orientali presentano un andamento lievemente superiore alla media nazionale (1,1%). Nel Nord-ovest, invece, l’occupazione cresce più lentamente (0,6%), con il Piemonte (0,2%) e la Val d’Aosta (0,3%) che presentano uno sviluppo inferiore alla media della ripartizione. La dinamica dell’occupazione evidenzia un lento, ma progressivo miglioramento del tasso di occupazione specifico (relativo a persone di 15-64 anni) in tutte le ripartizioni. Questo indicatore dovrebbe portarsi al 56,7% nel 2004 dal 56% del 2003. A livello regionale i miglioramenti più significativi del tasso di occupazione dovrebbero realizzarsi in Liguria (60,4% nel 2004 a fronte del 59,1% del 2003) e Friuli Venezia Giulia (63,4% contro 62,2% dello scorso anno). I tassi di crescita più contenuti, invece, caratterizzano l’andamento di Val d’Aosta, Calabria e Piemonte. Sulla base delle dinamiche previste per l’occupazione e delle previsioni di crescita più sostenuta dell’attività produttiva nei prossimi anni, il tasso di disoccupazione presenta una certa riduzione, passando a livello nazionale dall’8,7% del 2003 all’8,5% del 2004, con miglioramenti che saranno più sensibili al Centro e al Mezzogiorno.
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