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Notiziario Marketpress di Venerdì 27 Febbraio 2004
 
   
  Web moda & tendenze  
  ALESSANDRO DEBENEDETTI: “SURGERY COUTURE” PER L’AUTUNNO INVERNO 04/05  
   
  “E’ una collezione dedicata alla principale ossessione della nostra società: la bellezza a tutti i costi. Ho cercato di tradurre negli abiti una storia particolare, ispirandomi anche ad alcuni elementi del film Crash. E poi ho compiuto una ricerca sulle strutture anatomiche che in passato venivano utilizzate per rimodellare la figura: i corsetti, le guepière, i busti o soltanto le protesi usate per trasformare il corpo delle donne, con giacche deformanti il punto-vita o gonne dalle imbottiture sul derrière”. Alessandro De Benedetti. Una fiaba agrodolce. Un racconto di metamorfosi. Uno splendido miraggio di perfezione estetica. Il guardaroba autunno-inverno 2004-05 è una surgery couture, ispirata alla chirurgia estetica e ai suoi rituali di trasformazione ossessiva. Il punto di partenza è nelle silhouette bon ton degli anni 50. La vestibilità è al limite del respiro. Corpetti ortopedici. Giacche color carne. Bustier-gabbia. Giubbini fascianti. Broderie cicatrice. Gocce di cristallo sanguigno. Pant guaina. Gonne dalle imbottiture ergonomiche. Il resto è un evoluzione giocata sulla silhouette femminile. Prima cattive ragazze vestite di rigore. Poi signore sotto i ferri dagli abiti anatomici ricuciti a vista. Infine evening butterfly evanescenti, abbigliate di voile delicato o di tubolari-bozzolo in chiffon. Donne inquiete affrontano, affaticate l’inizio della loro giornata-tipo di cui sentono tutta l’insostenibile pesantezza. Voci maschili si alternano in commenti che sezionano il loro aspetto, estraendone, con chirurgica precisione, un singolo imperdonabile difetto. La consapevolezza sempre più intensa, nel succedersi delle frasi, le guida verso un intervento di “fast-beauty” in passerella, verso lo splendido miraggio di un miglioramento facile ed insensibile ad ogni matura riflessione. Forti di una sicurezza di sé rinnovata, le signore di De Benedetti, fanno acquisti in città, raggianti, affascinano all’ora del cocktail e tornano a frequentare la notte. L’incedere dei loro tacchi a fine serata, incorniciato da finestre di musica provenienti dai locali che si affacciano sulla loro strada, sottolinea la loro solitudine e la vanità di questa fiaba metropolitana. Colori. Un crescendo cromatico che dal rigore notturno sfuma in tonalità very feminine. Nero pece. Grigio cupo. Bordeaux. Rouge noir. Evening red. Viola elettrico. Rosa carne. Pale pink. Verde acqua. Glicine. Mauve. E un flash vitaminico di arancio. Tessuti. Gioco di opposti, per ribadire un vocabolario di bellezza esagerata. Jacquard antichi. Pelle. Vernice. Tweed. Voile peccaminoso. Mohair gonfiato. Denim candeggiato e stampato successivamente. Chiffon. Imprimé liberamente ispirati ad American beauty, con immagini di donne durante una cosmetic surgery, avvolte da una cascata di romantiche rose sbocciate  
     
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