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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Marzo 2005
 
   
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  IMPRESE FEMMINILI ALLA CONQUISTA DI NUOVI SPAZI TRADIZIONE E INNOVAZIONE FANNO CRESCERE LE AZIENDE GUIDATE DA DONNE IL MEZZOGIORNO TRAINA L’INCREMENTO DELLE “CAPITANE D’IMPRESA” LE CINESI GUIDANO LA CLASSIFICA DELLE IMMIGRATE  
   
   Roma, 8 marzo 2005 – Sempre più donne cercano nel mestiere di imprenditrici un’alternativa al posto fisso. E lo fanno puntando su settori economici “tradizionalmente” al femminile. Ma non solo. Sono decisamente in crescita anche le “capitane d’impresa” che si cimentano nell’avvio di attività imprenditoriali solitamente più legate alla presenza maschile. Così in Calabria come in Lombardia, in Sicilia come in Campania, ossia nelle regioni in cui, percentualmente, le imprese guidate da donne sono aumentate di più nel corso del 2004. E’ quanto mettono in evidenzia i dati annuali dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere e Infocamere. “La diffusione crescente del lavoro autonomo e d’impresa da parte delle donne – ha detto il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - è un fattore di crescita sociale e culturale molto importante, che certo può contribuire a ridurre i divari di sviluppo tra regioni del Nord e del Mezzogiorno. L’obiettivo che le Camere di Commercio, attraverso i 100 Comitati per l’imprenditoria femminile, intendono porsi è continuare a diffondere una concreta cultura delle pari opportunità, che permetta agli uomini e alle donne di giocare con le stesse carte la partita della propria affermazione personale”. Le imprese “in rosa” nel 2004 Sfiorano oramai quasi 1 milione e 200mila unità le imprese femminili[1], iscritte al Registro delle imprese delle Camere di Commercio. L’osservatorio, infatti, mostra che, alla fine del 2004, le imprese femminili attive erano 1.197.680, ovvero il 2% in più del 2003. Il tasso di crescita di queste imprese è superiore a quello del totale delle imprese italiane (+1,3%), ma riflette la stessa dinamica territoriale: più alti i tassi di crescita del Mezzogiorno (+2,4%) e nel Nord-ovest (+2%); inferiori alla media quelli del Centro (+1,7%) e del Nord-est (+1,4%). Consistenza delle imprese per regione e ripartizione geografica (dati al 31 dicembre 2004)
Regione Totale imprese di cui: Imprese femminili % impr. Femminili su totale 2004 Saldo totale imprese 2004 Saldo imprese femminili Var % 04-03 totale imprese Var % 04-03 imprese femminili
Nord-ovest 1.343.491 296.037 22,0 18.728 5.667 1,4 2,0
Nord-est 1.077.294 224.052 20,8 10.903 3.051 1,0 1,4
Centro 944.959 234.604 24,8 11.986 3.987 1,3 1,7
Sud e Isole 1.696.115 442.987 26,1 24.504 10.432 1,5 2,4
Italia 5.061.859 1.197.680 23,7% 66.121 23.137 1,3 2,0
Fonte: Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere La regione che cresce di più nel 2004 rispetto all’anno precedente è la Calabria, dove le imprese femminili sono aumentate del +5,5%. Seguono Lombardia (+2,9%), Sicilia (+2,8%), Campania (+2,6%) e Sardegna (+2,5%). La regione in cui, sul totale delle imprese, le aziende al femminile sono percentualmente più numerose è invece il Molise, dove le imprese in rosa rappresentano il 32,1% del totale delle imprese attive. Seguono Basilicata (29,8%), Abruzzo (28,3%), Campania (27,9%), Valle d’Aosta (26,6%). Se, invece, si guarda ai valori assoluti, è la Lombardia che occupa saldamente la testa della classifica nazionale, con 158.194 imprese guidate da donne, pari al 20,1% dell’universo imprenditoriale locale. Seguono Campania (125.250), Sicilia (98.223), Piemonte (98.170) e Veneto (94.715). Consistenza delle imprese per regione e ripartizione geografica (dati al 31 dicembre 2004)
Regione Totale imprese di cui: Imprese femminili % impr. Femminili su totale 2004 Saldo totale imprese 2004 Saldo imprese femminili Var % 04-03 totale imprese Var % 04-03 imprese femminili
Abruzzo 129.118 36.601 28,3 1.493 502 1,2 1,4
Basilicata 55.948 16.690 29,8 -77 -42 -0,1 -0,3
Calabria 155.088 38.935 25,1 5.435 2.026 3,6 5,5
Campania 449.204 125.250 27,9 8.169 3.150 1,9 2,6
Emilia-romagna 420.401 84.033 20,0 5.150 1.338 1,2 1,6
Friuli V. G. 102.378 24.985 24,4 527 221 0,5 0,9
Lazio 356.014 93.222 26,2 4.951 1.683 1,4 1,8
Liguria 137.826 36.275 26,3 1.363 147 1,0 0,4
Lombardia 785.771 158.194 20,1 13.970 4.439 1,8 2,9
Marche 156.823 36.973 23,6 1.364 582 0,9 1,6
Molise 33.256 10.689 32,1 69 -38 0,2 -0,4
Piemonte 407.137 98.170 24,1 3.348 1.121 0,8 1,2
Puglia 339.506 81.774 24,1 2.104 1.275 0,6 1,6
Sardegna 145.533 34.825 23,9 2.466 854 1,7 2,5
Sicilia 388.462 98.223 25,3 4.845 2.705 1,3 2,8
Toscana 351.049 83.410 23,8 4.923 1.411 1,4 1,7
Trentino A. A. 100.521 20.319 20,2 1.164 200 1,2 1,0
Umbria 81.073 20.999 25,9 748 311 0,9 1,5
Valle D'aosta 12.757 3.398 26,6 47 -40 0,4 -1,2
Veneto 453.994 94.715 20,9 4.062 1.292 0,9 1,4
Italia 5.061.859 1.197.680 23,7% 66.121 23.137 1,3 2,0
Fonte: Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere Aumentano le forme giuridiche più “solide” Sebbene la stragrande maggioranza delle imprese femminili sia costituita da ditte individuali (873.946 nel 2004, il 73% del totale e lo 0,7% in più nel 2004 rispetto al 2003), è in crescita il numero delle donne che scelgono di dare alla loro azienda una struttura più solida. Infatti, aumentano del 20,4% le società di capitali rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 74.627. Cooperative (+2%) e società di persone (+1,8%) vedono un incremento prossimo alla media nazionale. In forte calo, invece, le Altre forme societarie (-9%). Le neo-imprenditrici del 2004 preferiscono essere leader indiscusse all’interno della propria azienda. Se si guarda, infatti, alle variazioni registrate tra imprese a componente femminile “esclusiva”[2], “maggioritaria” o “forte”, si nota che, nel 2004, l’unico incremento positivo (+2,3%) si è avuto riguardo alle imprese femminili “esclusive”, che rappresentano il 94,9% del totale. Le imprese femminili “maggioritarie” (-4,1%) e quelle a “forte” partecipazione da parte di donne (-3,6%) appaiono invece in diminuzione. I mestieri al femminile Altri servizi pubblici, Sanità, Turismo, Istruzione, insieme ad Agricoltura e Commercio, continuano a rappresentare nel 2004 i comparti produttivi a maggior tasso di femminilizzazione (dato dal rapporto tra imprese femminili e imprese attive totali). Se si guarda, però, ai tassi di crescita, l’andamento dello scorso anno evidenzia alcune interessanti tendenze, che sembrano esprimere un’attenzione crescente delle donne anche a settori tradizionalmente “maschili”. E’ questo il caso delle imprese delle Costruzioni (+7%, che porta a un totale di 35.871 le imprese femminili del settore), dei Trasporti e Tlc (+9,6% per totali 20.383 imprese guidate da donne), dei Servizi alle imprese (+5,8% per complessive 118.900 imprese “rosa”), cui si aggiunge, anche se su numeri decisamente più contenuti, il settore dell’Energia (15,8% in più, per totali 191). Elevato, comunque, anche l’incremento delle imprese gestite da donne nella Sanità (+9,8% per totali 8.330 unità), mentre più contenuto è l’aumento delle aziende “rosa” nel Turismo (+2,6%, per 82.896 imprese) e nel Commercio (+1,9% per complessive 382.443 unità). Le imprenditrici immigrate Cinesi, nigeriane e marocchine tra le extracomunitarie, le svizzere tra le europee sono le più numerose titolari di ditte individuali nel 2004. Le oltre 32mila imprese guidate da donne immigrate si concentrano prevalentemente in Lombardia (5.019), Toscana (3.398), Lazio (3.299), Campania (2.840) e Veneto (2.483). Rispetto al 2003 (quando erano 28.990), le imprenditrici immigrate sono aumentate dell’11,6%. A crescere di più nel 2004, le imprenditrici marocchine, le rumene e le cinesi. Imprenditrici immigrate: la classifica dei primi 10 Paesi di provenienza
2004 2003
Totale 32.361 Totale 28.990
Cina 6.709 Cina 5.416
Svizzera 4.686 Svizzera 4.538
Nigeria 1.959 Nigeria 1.569
Marocco 1.870 Romania 1.286
Romania 1.631 Marocco 1.276
Serbia E Montenegro 1.230 Jugoslavia 1.148
Argentina 1.133 Argentina 1.066
Venezuela 1.065 Venezuela 1.023
Usa 898 Usa 862
Brasile 883 Brasile 796
Fonte: Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere
 
     
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