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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Marzo 2005
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8 MARZO: COMBATTERE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE |
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Bruxelles, 8 ottobre 2005 - La coincidenza tra la riunione della Plenaria e la giornata della donna ha portato all'organizzazione, nei locali del Parlamento a Strasburgo, di una serie di eventi dedicata alla denuncia della violenza contro le donne. Tra le varie attività previste, figura un dibattito sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne che sarà introdotto dal Presidente Borrell. Oltre a diverse deputate europee, al dibattito prenderanno parte il premio Sacharov 2001 Nurit Peled-elhanan, la deputata nazionale olandese Ayaan Hirsi Ali, la Direttrice di Amnesty International per l'Europa Nicola Duckworth, la regista Nadine Trintignant, nonché altre personalità. I giornalisti presenti, naturalmente, sono i benvenuti. Prima della proiezione del film di Iciar Bollain Te doy mis oyos, che ha vinto sette Goyas (gli Oscar spagnoli) e quattro premi al festival di San Sebastian, il produttore presenterà l'opera. Una nota di background, compreso il programma dettagliato delle attività, è disponibile in francese e inglese sul sito del Servizio Stampa: Fr e En L'evento, inoltre, ha spinto otto deputate di tutti i gruppi del Parlamento - tra le quali l'italiana Lia Sartori (Ppe/de, It) - a presentare due articolate interrogazioni orali alla Commissione e al Consiglio sul seguito della Quarta conferenza mondiale sulla piattaforma d'azione per le donne, «Pechino + 10». Il dibattito che seguirà, potrebbe portare all'adozione di una risoluzione del Parlamento europeo. Le interrogazioni orali ricordano che il 18 maggio 2000, il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione sul seguito della piattaforma d'azione di Pechino e, alla luce di questa, pone dei quesiti in merito ai settori critici individuati. Donne e occupazione. Le deputate chiedono alla Commissione quali azioni sono previste per far fronte alla disparità fra i generi in campo retributivo, lavorativo e per quanto riguarda la disoccupazione, e se essa intende presentare misure legislative per conciliare la vita privata con quella lavorativa. Al riguardo, è chiesto anche al Consiglio se, dal canto suo, intende sostenere misure legislative in questo campo. Donne e processo decisionale. Alla Commissione è chiesto se prevede di presentare misure legislative per quanto riguarda la parità tra i generi nel processo decisionale, nonché quali misure sono state adottate per mettere in pratica la raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 1996 sulla partecipazione bilanciata delle donne e degli uomini nel processo decisionale. Violenza contro le donne. Le deputate chiedono alla Commissione e al Consiglio se è loro intenzione dichiarare il 2006 Anno europeo contro la violenza sulle donne, come reiteratamente richiesto dal Parlamento europeo. L'esecutivo, inoltre, è esortato ad organizzare campagne pluriennali contro la violenza nei confronti delle donne. Le due Istituzioni, poi, sono invitate a spiegare se ritengono esista un collegamento tra la prostituzione e il traffico di esseri umani, nonché ad illustrare quali misure intendono adottare per combattere quest'ultimo. Donne e salute. La Commissione è chiamata ad illustrare quali misure sono state adottate per garantire che si tenga conto delle esigenze in materia di salute e, più in particolare, per affrontare le malattie sessualmente trasmissibili, l'Hiv/aids e le questioni legate alla salute sessuale e riproduttiva. Donne e istruzione. L'esecutivo è sollecitato a illustrare quali misure sono previste per potenziare il contributo dell'istruzione per tutto l'arco della vita e della formazione professionale al fine di favorire l'accesso femminile a lavori qualificati e di garantire la parità tra i generi nel campo dell'istruzione. Donne e mezzi di comunicazione. La Commissione è invitata a spiegare come intende definire l'equilibrio tra la libertà individuale di espressione/libertà di stampa e il diritto alla parità tra i generi e alla dignità umana. Donne e sviluppo - donne e ambiente. Commissione e Consiglio sono chiamati a illustrare quali misure sono state adottate per integrare la dimensione di genere nella politica Ue di cooperazione allo sviluppo, con particolare riguardo agli Obiettivi del Millennio dell'Onu. I diritti delle donne sono diritti umani. Alla Commissione e al Consiglio è chiesto come, nell'organizzazione della nuova agenzia Ue per i diritti dell'uomo, intendono rendere le politiche in materia di diritti dell'uomo più sensibili alla specificità di genere, così da evidenziare le particolari violazioni subite dalle donne. Donne e povertà. Al Consiglio è domandato se intende adottare specifici indicatori di genere, collegati con la femminilizzazione della povertà, allo scopo di perseguire una politica più concertata nel campo della protezione sociale. Le bambine. Le deputate chiedono al Consiglio quali misure prenderà, insieme al programma Daphne, per sradicare lo sfruttamento sessuale delle bambine (traffico, turismo del sesso) sia in politica interna sia in quella estera, inclusi i diritti di asilo per le vittime. Donne e conflitti armati. Le deputate, ricordando la risoluzione del Parlamento europeo sulla partecipazione delle donne alla pacifica risoluzione del conflitto, chiedono al Consiglio se è rispettata la quota del 40% delle donne per quanto riguarda la partecipazione alla riconciliazione, al mantenimento della pace e ai posti di prevenzione dei conflitti, comprese missioni di studio e di osservazione, eseguite per conto dell'Ue e dei suoi Stati membri. Attuazione. Infine, le deputate chiedono alla Commissione se intende esaminare l'elaborazione di una relazione sull'attuazione della piattaforma di Pechino nell'Unione europea, «contenente dati ripartiti per genere, parametri ed un calendario preciso per la sua attuazione», e come intende organizzare la strategia di monitoraggio per quanto riguarda gli indicatori definiti dalle varie Presidenze dell'Ue.
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