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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Marzo 2005
 
   
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  DA "SCIENZA E SOCIETÀ" A "SOCIETÀ NELLA SCIENZA" ATTRAVERSO LA RETE ISSNET  
   
  Bruxelles, 16 marzo 2005 - Gli sportelli scientifici sono definiti come "unità che forniscono sostegno alla ricerca su base indipendente e partecipativa in risposta alle preoccupazioni espresse dalla società civile" e attualmente si può constatare che tale concetto è stato applicato in molti paesi europei, dalla Danimarca alla Spagna, dalla Francia alla Romania. I primi sportelli scientifici sono sorti nei Paesi Bassi sulla scia del movimento studentesco e della controcultura dei primi anni '70, quando un gruppo di studenti di chimica olandesi decise di utilizzare le proprie conoscenze, senza scopo di lucro, per aiutare gli utenti a risolvere problemi scientifici. Da allora gli sportelli scientifici si sono diffusi in tutta Europa e il concetto si è adattato ed evoluto in modo da tener conto di specifiche esigenze locali. Nonostante la loro dimensione internazionale, gli sportelli scientifici restano essenzialmente organizzazioni locali. Tuttavia, per trarre i massimi risultati dalle loro risorse limitate, contribuire alla creazione di nuovi sportelli scientifici e fornire una voce effettiva per le comunità locali da essi rappresentate nel dibattito sulla ricerca, la Commissione europea ha ritenuto che fosse necessaria una qualche forma di rappresentanza a livello europeo. A tale scopo, è stata pertanto istituita la rete Issnet (Improving Science Shop Networking) con una sovvenzione di 400 000 euro a titolo della sezione relativa al potenziale umano del Quinto programma quadro (5Pq). Il Notiziario Cordis ha intervistato il coordinatore di Issnet, Caspar de Bok, dell'Università di Utrecht nei Paesi Bassi, chiedendogli di illustrare il ruolo degli sportelli scientifici e lo scopo della rete Issnet. "Le nostre iniziative sono intese a creare una rete internazionale", ha dichiarato Caspar de Bok. "Ciò avviene attraverso un sito Internet e una serie di pubblicazioni [realizzate sotto il titolo "Living Knowledge"], nonché mediante azioni pilota volte a riunire le parti interessate locali per promuoverne un aumento progressivo delle attività". Grazie a tali iniziative, il concetto di sportello scientifico si sta diffondendo, facendo sì che un maggior numero di persone abbia accesso alle conoscenze scientifiche. "Gli sportelli scientifici hanno una connotazione partecipativa, in quanto conducono ricerche in collaborazione con le comunità locali in tutte le fasi, non solo in quella finale attraverso le attività di divulgazione", ha spiegato il dottor de Bok. Per esempio, allo sportello scientifico di Vienna, in Austria, si è rivolta una madre single che era sul punto di abbandonare gli studi universitari in quanto non riusciva a conciliare i suoi impegni scolastici con l'esigenza di accudire il figlio. Prendendo spunto da tale caso, lo sportello scientifico ha avviato uno studio sulle condizioni che le madri single devono affrontare nelle università viennesi. "Dalle ricerche effettuate è emerso che, per soddisfare le esigenze delle madri che studiano, è necessario aumentare le strutture di custodia dei bambini, accrescere il sostegno finanziario e adeguare i programmi universitari", ha affermato Regina Reimer, membro del gruppo di studio. I risultati hanno indotto il governo a intervenire per migliorare le condizioni per le madri single e hanno dato avvio a ricerche analoghe in altre parti del paese. Pur essendo indubbio che tali attività siano vantaggiose per la comunità locale, il dottor de Bok tiene anche a sottolineare il valore aggiunto che offrono alla comunità scientifica, che cerca sempre più di rendere la propria opera utile per le persone comuni. "Quando gli scienziati conoscono le opinioni del pubblico fin dall'inizio, possono tenerne conto durante le loro ricerche", ha affermato. L'11 marzo il dottor de Bok ha partecipato, in rappresentanza della rete Issnet, a una conferenza della Commissione sul tema scienza e società svoltasi a Bruxelles. "Gli sportelli scientifici sono unità di piccole dimensioni, e per questo motivo la rete è importante per creare una massa critica, vale a dire per rappresentarli a un evento come questo", ha detto al Notiziario Cordis. Guardando al futuro, il dottor de Bok ha affermato che il suo ideale sarebbe che la rete Issnet possa contribuire a introdurre nel programma dell'Unione europea nuove tematiche di ricerca dettate dalle esigenze delle comunità locali. "Vorremmo che nel 7Pq i rappresentanti della società civile venissero coinvolti nella definizione del programma [...] e che venisse garantito sufficiente sostegno sia per le tematiche di portata limitata che per quelle più ampie. Nella scienza, nella ricerca e nell'agenda di Lisbona, ad esempio, l'economia non dovrebbe sempre occupare un posto predominante - occorre anche prestare attenzione al capitale sociale". Non dubita del fatto che il sostegno della Commissione, in particolare quello finanziario, abbia contribuito all'apertura degli sportelli scientifici, afferma il dottor de Bok. "Ritengo che la Commissione stia procedendo nella giusta direzione, e non lo dico solo perché è ciò che la Commissione vuole sentirsi dire. Ha iniziato con scienza e società, è passata alla scienza nella società e ora si sta muovendo verso la società nella scienza, sulla base della cooperazione e del partenariato". Come Rainer Gerold, direttore della Direzione Scienza e società della Dg Ricerca della Commissione, conferma: "Riconoscendo il ruolo decisivo che gli sportelli scientifici svolgono a livello locale, accrescendo la consapevolezza scientifica e l'accesso alle conoscenze scientifiche, la Commissione europea ha fatto sì che questo movimento si evolvesse e raggiungesse una massa critica. Eliminando tutte le barriere che separano scienza e società, gli sportelli scientifici contribuiscono a spianare la strada verso una "scienza per la società" e una "società per la scienza". Il dottor de Bok ammette senza il minimo dubbio che è essenziale aumentare la partecipazione locale alle attività di ricerca, tuttavia comprende che la Commissione non può farlo da sola. "Ha bisogno di intermediari come la rete Issnet e altri. Quando si tratta di interazioni tra scienza e società, continuano ad essere proposte idee tradizionali, quali settimane della scienza, musei della scienza e simili, che sono importanti, ma ciò non toglie che sia anche indispensabile un'effettiva partecipazione della società alle attività scientifiche dell'Unione europea". Grazie alle loro origini idealistiche e ai loro metodi collaborativi, gli sportelli scientifici sembrano essere destinati a svolgere un ruolo fondamentale in tale processo. Http://www.scienceshops.org/index.php  http://www.Cordis.lu/science-society/home.html  
     
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