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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Marzo 2005
 
   
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  IL RECUPERO DEL LEGNO RIDUCE LE EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA: RILEGNO CONTRIBUISCE AL RISPETTO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO  
   
  Milano, 16 marzo 2005 - Riciclare il legno aiuta a mettere in atto i dettami del Protocollo di Kyoto: è quanto emerge dallo studio di Ecobilancio, un ampio e articolato studio sulla "valutazione del ciclo di vita" (Lca, Life Cycle Assessment) di alcuni prodotti in legno, commissionato dal Consorzio Nazionale Rilegno. L’entrata in vigore, a partire da mercoledì 16 febbraio, degli indirizzi del Protocollo di Kyoto impone alle nazioni che hanno ratificato l’accordo (140 nel mondo, fino ad oggi) di attuare tutte le misure possibili per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, dannosi per lo strato di ozono che circonda il nostro pianeta. L’italia già da alcuni anni è attiva, almeno per quanto concerne il recupero dei rifiuti di legno. Nel nostro paese infatti si è riscontrato negli ultimi quattro anni un aumento significativo del recupero dei rifiuti provenienti da imballaggi di legno, e più in generale, dei rifiuti di legno che, partendo da una raccolta a quantitativi minimi, nel 2002 ha toccato circa il 57%, nel 2003 e 2004 il 60% di raccolta sul totale immesso al consumo in un anno (circa 1.570.000 tonnellate di rifiuti di imballaggi su un immesso al consumo di circa 2.600.000 tonnellate) ed una raccolta complessiva di quasi 2,5 milioni di ton. Di rifiuti legnosi. Tale incremento di raccolta ha contribuito in modo evidente a ridurre l’impatto dei gas ad effetto serra. Per quantificare in concreto che cosa significa in termini di impatto ambientale riciclare il legno, il Consorzio Nazionale Rilegno ha commissionato uno studio di Ecobilancio, i cui risultati sono stati decisamente incoraggianti. In base alle risultanze dello studio, infatti, il riciclo del legno contribuisce ad abbattere l'effetto serra, interviene positivamente nel contenere la riduzione dello strato di ozono, evita l'accumulo dei rifiuti solidi nonché l'eutrofizzazione delle acque e l'acidificazione dell'aria. A titolo di esempio quantitativo si mette in evidenza che, allo stato dell'arte della tecnologia in Italia, spostare 1 kg di rifiuto legnoso post-consumo dal circuito dei Rsu (90% discarica controllata e 10% incenerimento) e conferirlo a riciclaggio comporta una riduzione delle emissioni di gas-serra pari a -1,03 kg di Co2eq per ogni kg di rifiuto legnoso stesso. Nel caso particolare della cassetta e del pallet, per i quali la fase di fine vita è la causa principale degli impatti ambientali, ciò corrisponde ad una riduzione di oltre il 70% delle emissioni di gas-serra su tutto il ciclo di vita degli imballaggi in oggetto. Da questi dati si desume che ogni anno il riciclo del legno evita il rilascio in atmosfera di ben oltre 2.500.000 tonnellate di Co2eq, con benefici in termini ambientali che tutti possono immaginare. Tornando allo studio, i prodotti e i settori indagati dagli Ecobilanci possono così schematicamente essere riassunti: A) Cassette per imballaggio ortofrutticolo; Pallett Eur-epal; Infisso per finestre a due partite. B) produzione di pannelli truciolari (Pannelli); produzione di pasta per carta (Carta); la produzione di imballaggi in legno (Imballaggi); la produzione e l'utilizzo del legno nel settore dell'edilizia (Edilizia). In estrema sintesi, i benefici del riciclaggio possono essere così identificati: Emissioni evitate di metano. Il legname conferito a discarica, infatti, rilascia metano, che è un ulteriore "gas serra", molto più potente della Co2 (1 kg di metano rilasciato in atmosfera ha lo stesso effetto di 21 kg di Co2). Di conseguenza, aumentare il recupero dei rifiuti legnosi post-consumo ed impedire che essi finiscano in discarica, oltre a liberare le discariche stesse, porta immediatamente a notevoli benefici ambientali. Congelamento del carbonio presente nelle fibre legnose all'interno di un nuovo prodotto. Tale quantitativo di carbonio non verrà rilasciato in atmosfera per tutto il tempo di vita del prodotto secondario stesso, dando vita ad un "credito ambientale". Per effetto della fotosintesi clorofilliana infatti l'albero sottrae all'atmosfera la Co2, principale responsabile dell'effetto serra. Nei manufatti lignei, la Co2 non viene dispersa ma rimane "tesorizzata" all'interno dell'oggetto costituendo un credito ambientale immagazzinato per tutta la durata della vita del manufatto. Il legno riciclato quindi, impedisce il rilascio della Co2 stoccata, salvaguardando così il sistema dall'inquinamento. Contributo alla salvaguardia della superficie boschiva e, di conseguenza, alla capacità globale di assorbimento della Co2 dall'atmosfera; tale fenomeno è di difficile quantificazione e sarà oggetto di futuri studi da parte del Consorzio. In ogni caso, utilizzando legno di riciclo per la produzione di mobili e componenti di arredo si salvaguarda il patrimonio boschivo, fatto non trascurabile in un paese "ricco di boschi poveri", come l'Italia. I dati della ricerca permettono di quantificare gli impatti ambientali dei prodotti in legno, mettendo particolarmente in risalto gli aspetti positivi del materiale, come ad esempio la sua natura rinnovabile e la possibilità di riciclaggio dei prodotti a fine vita. Più in particolare, i risultati dello studio indicano come il riciclaggio rappresenti dal punto di vista ambientale la migliore soluzione possibile di fine vita dei prodotti in legno. E' del resto parte integrante della mission di Rilegno, a supporto e giovamento di tutta la filiera del legno, la funzione di stimolare e accompagnare la ricerca scientifica che ha per obiettivo l'ottimizzazione della materia prima, evitandone gli sprechi e la sua capacità di riciclo.  
     
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