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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Marzo 2005
 
   
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  K2: I PRIMI DATI DALLA STAZIONE METEOROLOGICA CNR VERRANNO PRESENTATI AD ISLAMABAD DURANTE L’INTERNATIONAL KARAKORUM CONFERENCE (APRILE 25-27)  
   
  Roma, 17 marzo 2005 - Ha già dato i primi risultati la stazione meteorologica italiana allestita nella regione del K2, a 4000 metri di quota, nata per osservare l’estensione e lo spostamento della nube di aerosol e di inquinanti che minaccia il Sud-est Asiatico e per monitorare i cambiamenti climatici. A raccogliere i primi dati sarà Gian Pietro Verza, tecnico del progetto di ricerca “Ev-k2” del Cnr, attualmente in cammino verso Urdokas, lungo il ghiacciaio del Baltoro in Pakistan, dove la temperatura minima è di -19 C°. I dati rilevati dalla struttura, installata lo scorso giugno nel quadro del programma delle attività scientifiche intraprese nell’ambito di “K2 2004 - 50 anni dopo”, saranno presentati dai ricercatori italiani e pakistani ad Islamabad, durante l’International Karakorum Conference(aprile 25-27), organizzata dal Pakistan Academy of Geological Sciences dell’Università di Lahore, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, con il supporto del Ministero degli Esteri e dell’Ambasciata Italiana in Pakistan. “Questa stazione meteorologica” spiega Agostino Da Polenza presidente del Comitato Ev –K2 “l’unica nell’area, rappresenta la prosecuzione e il potenziamento di una tradizione italiana di ricerca scientifica tra le montagne del Karakorum iniziata oltre 50 anni fa da esploratori e scienziati italiani. Dopo questa stagione di collaudo, diverrà un nuovo nodo nella rete di monitoraggio climatico ad alta quota (in Nepal e Pakistan) voluta dall’Italia per compiere rilevamenti ambientali in aree remote, dando così un contributo insostituibile ai maggiori programmi di monitoraggio internazionali per la valutazione degli effetti dei cambiamenti climatici necessari al World Meteorological Organization e all’Unep- United Nations Environment Programme. Non solo la meteorologia, la climatologia e la chimica dell’atmosfera suscitano l’interesse della comunità scientifica internazionale in queste aree, ma anche lo studio e il monitoraggio della morfologia dei ghiacciai, i più lunghi del mondo, da oltre 50 anni oggetto di indagine da parte di italiani”. Seguendo le orme del Prof. Ardito Desio, ricercatori e tecnici sono tornati a compiere rilievi con Gps e Georadar sui ghiacci del K2, analizzando i loro mutamenti per capire anche ciò che avviene nelle Alpi. Il supporto scientifico-tecnico italiano nel Karakorum e nell’Himalaya sarà inoltre fondamentale per l’avviamento di un’altra importante iniziativa: la costituzione del Central Karakorum National Park, un’area di 10.000 Km2 attorno alla quale risiede una popolazione di 800.000 persone. Questa istituzione dovrebbe favorire lo sviluppo ecosostenibile del territorio e, nello stesso tempo, salvaguardare uno dei patrimoni ambientali dell’umanità. “In tale contesto” conclude Da Polenza “l’Italia, grazie alla sua esperienza decennale in questi luoghi estremi, è stata chiamata a sostenere numertosi interventi: i previsione e mitigazione del rischio idrogeologico, contenimento dell’impatto antropico, promozione del turismo sostenibile, ricerche epidemiologiche e supporto sanitario, pianificazione sistemica di interventi infrastrutturali”. Per informazioni: Agostino Da Polenza, presedente Comitato Progetto “Ev -K2” del Cnr, tel. 035/3230511, e mail: adp@montagna.Org  
     
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