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Notiziario Marketpress di
Martedì 29 Marzo 2005
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BPU BANCA 2004 : UTILE NETTO A OLTRE 290 MILIONI DI EURO (+45% RISPETTO AL DATO 2003) |
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Bergamo, 29 marzo 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banche Popolari Unite Scrl (Bpu Banca) ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio di Bpu Banca e il bilancio consolidato di Gruppo relativi all’esercizio chiusosi il 31 dicembre 2004, e deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo unitario di 0,67 euro alle azioni ordinarie in circolazione con godimento 1° gennaio 2004 e di 0,335 alle azioni ordinarie in circolazione con godimento 1° luglio 2004. L’esercizio 2004 è stato per il Gruppo Bpu Banca il primo anno di piena operatività, dedicato essenzialmente allo svolgimento delle attività di integrazione, che hanno tra l’altro consentito l’adozione di un unico sistema It sulle 1209 filiali del Gruppo - grazie alla migrazione anticipata di Bpci e Carime sul sistema target -, la riduzione dell’organico (920 risorse dalla costituzione del Gruppo anche grazie all’uscita di personale su base volontaria incentivata), la realizzazione di un nuovo modello distributivo e di una nuova segmentazione della clientela in tutte le banche rete, il roll out di un nuovo avanzato sistema di Crm tattico e strategico, la rifocalizzazione di Centrobanca e l’estensione delle partnership di bancassurance (con Commercial Union) e di asset management (con Prudential Usa) a tutto il Gruppo Bpu. Le attività di cui sopra, oltre a consentire la necessaria razionalizzazione delle strutture del Gruppo, si sono riflesse nei risultati 2004 con un impatto fortemente positivo – seppur non ancora pienamente espresso – sulle spese d’esercizio e hanno consentito di porre solide basi a supporto della crescita, anche prospettica, dei ricavi. La gestione economica Si precisa che il conto economico riferito al 2003 comprende il contributo derivante dal consolidamento di Iw Bank Spa a partire dal 1° aprile 2003, mentre nel 2004 essa vi contribuisce per l’intero periodo. L’esercizio si è chiuso con un utile delle attività ordinarie superiore ai 580 milioni di euro, raddoppiato rispetto ai del 2003, ed un utile netto di 290,1 milioni, in crescita di oltre 90 milioni di euro (+45%) rispetto ai 200,1 milioni del 2003 – che peraltro includevano un utilizzo del Fondo rischi bancari generali per 118,9 milioni di euro – dopo accantonamenti per 22,8 milioni di euro a fondo rischi ed oneri in relazione all’accordo stragiudiziale stipulato per il definitivo componimento del contenzioso Banca Popolare di Ancona. Il miglioramento del risultato è riconducibile da un lato alle componenti legate all’attività bancaria e finanziaria tipica, quali il margine di interesse e le commissioni nette, dall’altro alla riduzione delle spese amministrative, che stanno beneficiando dell’accelerazione del processo di integrazione in atto, e a minori rettifiche di valore su crediti, grazie anche ai positivi risultati del rilancio di Centrobanca. In dettaglio, l’esercizio 2004 ha evidenziato i seguenti andamenti. Il margine di interesse è salito del 3,1% a oltre 1.540 milioni di euro, rispetto ai 1.494 del 2003. L’evoluzione si riconduce essenzialmente alla dinamica degli interessi netti – saliti del 2,1% a 1.517 milioni – che hanno beneficiato della crescita dei volumi di impiego alla clientela (+2,2%) - sia nella componente a breve, più remunerativa, che in quella a medio termine -, e di una politica selettiva di raccolta volta a favorire la crescita della componente a breve termine, meno onerosa. In termini di spread, l’attenta gestione svolta ha consentito di limitarne la flessione a soli 0,03 punti percentuali, nonostante una contrazione dei tassi medi di riferimento di 0,27 punti percentuali (da 2,39% nel 2003 a 2,12% nel 2004). Al positivo andamento degli interessi netti hanno inoltre contribuito oltre 3 miliardi in termini di consistenze medie (4,2 miliardi il dato puntuale di fine anno) di investimenti in polizze assicurative, il cui rendimento medio lordo annuo è stato superiore al 4%. Il margine d’interesse include altresì le voci dividendi e altri proventi per 10,5 milioni (17,7 nel 2003) e utili/perdite delle partecipazioni valutate al patrimonio netto per 13,2 milioni di euro (-10 milioni nel 2003); da segnalare la crescente contribuzione derivante a quest’ultima voce dalle società assicurative a seguito del forte incremento della raccolta assicurativa registrato in corso d’anno, focalizzato sui prodotti index linked (62%) e tradizionali (37%). A fine 2004 i ricavi netti da servizi si sono attestati a 965,7 milioni, contro i 973,6 milioni riferiti all’esercizio precedente. Si rammenta che sia il 2003 che il 2004 hanno beneficiato di proventi non ricorrenti. Al netto di tali voci, i ricavi netti da servizi risulterebbero in crescita del 2%. All’interno dell’aggregato, le commissioni nette sono salite del 5,4% a 788,5 milioni (da 748 nel 2003); al netto della componente non ricorrente registrata nel 2003 (circa 21 milioni derivanti dal diverso criterio di contabilizzazione delle commissioni up front su obbligazioni strutturate a suo tempo adottato dall’ex Gruppo Bpci) la voce registra un incremento dell’8,5%. Gli aumenti più significativi provengono dai Servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+6,7%), attestatisi a 375,3 milioni anche grazie all’apporto commissionale delle gestioni patrimoniali (+30% a 153 milioni), della raccolta ordini (+6% a 41,8 milioni) e della distribuzione di servizi di terzi (+48,7% a 89 milioni di euro), tra cui la distribuzione di prodotti assicurativi (+56% a 40,5 milioni di euro). Complessivamente le commissioni specificamente riferite all’attività “in titoli” hanno aumentato al 46% la propria incidenza sul totale delle commissioni nette. Buono anche l’andamento della voce Altri servizi (conti correnti, finanziamenti a clientela, crediti di firma ecc.) cresciuta dell’8,7% a circa 266 milioni. Fra le Società consolidate, permane rilevante il contributo di Bpu Pramerica Sgr, 44,8 milioni, contro i 36,4 milioni del 2003, e di Iw Bank, 22,6 milioni. Il contributo fornito dal comparto del risparmio gestito (che include anche le polizze assicurative) e dall’attività di Bpu Pramerica, ha raggiunto i 224 milioni, +12,5% rispetto al 2003. I profitti da operazioni finanziarie si sono attestati a 92,8 milioni contro 103,6 nel 2003. Nella voce è inclusa una componente non ricorrente – 64,6 milioni di euro – riveniente dalla valutazione al mark to market e successiva negoziazione dei titoli e dei correlati contratti derivati di copertura trasferiti in corso d’anno dal portafoglio immobilizzato. Si rammenta che anche nei 103,6 milioni di profitti da operazioni finanziarie realizzati nel 2003 erano comprese componenti non ricorrenti per complessivi 44 milioni (19,6 milioni relativi ad unwinding di derivati e 24,4 milioni rivenienti dalla negoziazione/valutazione di titoli trasferiti dal portafoglio immobilizzato). Gli altri proventi netti di gestione hanno totalizzato 84,4 milioni, contro i 122,1 milioni del 2003. In tale ultimo importo rientravano 25,4 milioni quali componenti non ricorrenti, dei quali poco più di 20 milioni riferiti alla vendita di asset di private equity di Centrobanca e 5,4 milioni quale recupero di crediti d’imposta pregressi a seguito dell’avvenuta definizione dell’iter contenzioso. Per effetto degli andamenti sopra descritti il margine di intermediazione ha raggiunto i 2.506 milioni, +1,6% rispetto all’esercizio di confronto. Al netto degli elementi non ricorrenti citati, la crescita risulterebbe del 2,8%. Il forte anticipo del processo di integrazione e razionalizzazione ha consentito, alla fine del primo anno di piena operatività del Gruppo, una sensibile riduzione delle spese amministrative che si sono contratte dell’1,7%, scendendo a 1.420 milioni dai precedenti 1.445 milioni. La stessa tendenza ha riguardato sia le spese per il personale (-0,9% a 982,3 milioni) che le altre spese amministrative (-3,4% a 437,7 milioni). I costi del personale si sono ridotti di oltre 9 milioni di euro: su di essi incidono negativamente il rinnovo del Ccnl e degli accordi aziendali e gli aumenti delle retribuzioni, progressivamente contabilizzati in corso d’anno, mentre sono state riscontrati 32,3 milioni di sinergie rivenienti da una riduzione di circa 504 risorse medie nel 2004. I costi di formazione straordinaria nell’ambito delle migrazioni Carime e Bpci e gli oneri sostenuti dall’Ict per la realizzazione dei medesimi Piani, complessivamente pari a 15,2 milioni di euro, sono stati capitalizzati e sono oggetto di ammortamento incluso nella voce rettifiche su immobilizzazioni materiali ed immateriali. Nonostante includano circa 16 milioni (6 milioni nel 2003) relativi al costo per il personale interinale (di cui 8,2 attribuibili alle migrazioni Carime e Bpci), le altre spese amministrative hanno mostrato una riduzione di 15,6 milioni di euro grazie alla accelerazione delle sinergie – peraltro non ancora pienamente espresse - derivanti dalla rinegoziazione dei contratti a livello di Gruppo (con risparmi per circa 15 milioni di euro), alle anticipate migrazioni sul sistema target (risparmi per circa 35 milioni di euro) e alla progressiva efficacia dell’attività di razionalizzazione dei servizi (risparmi per circa 20 milioni di euro). Conseguentemente il risultato lordo di gestione, calcolato prima di rettifiche ed ammortamenti, è salito a 1.086 milioni, con un incremento del 6,2% rispetto al precedente esercizio. La voce accantonamenti per rischi ed oneri, pari a circa 75 milioni di euro (in linea con il 2003) include, oltre agli ordinari appostamenti, un onere straordinario di 22,8 milioni di euro accantonati a fronte di una delle clausole dell’Accordo raggiunto in data odierna per il definitivo componimento del contenzioso legato all’acquisizione di Banca Popolare di Ancona e oggetto di apposito comunicato al quale si rinvia per più compiuta esposizione. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali sono risultate pari a 224,5 milioni (201,5 milioni nel 2003), di cui 80,9 milioni relativi ad immobilizzazioni materiali e 143,6 milioni ad immobilizzazioni immateriali. Le rettifiche includono 76,7 milioni riferiti a oneri pluriennali capitalizzati in relazione ai Piani di incentivazione all’esodo, alle migrazioni informatiche e ad oneri di fusione . Si rammenta che nell’ultimo trimestre del 2004 è stato contabilizzato l’intero importo di competenza dell’anno (15,7 milioni di euro) relativo al Piano di esuberi previsto dall’Aggiornamento del Piano industriale 2005-2007, presentato a dicembre 2004 e oggetto di recente Accordo Sindacale siglato in data 3 marzo u.S.. Le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni sono scese a 203,3 milioni, e vanno a raffrontarsi con i 460 milioni di euro spesati nel 2003, che includevano 74,3 milioni relativi alle svalutazioni dei Gruppi Parmalat e Parmatour e 137 milioni – al netto delle citate svalutazioni Parmalat – derivanti anche dall’allineamento dei criteri di valutazione e classificazione di Centrobanca agli standard di Gruppo. Complessivamente le rettifiche nette di valore su crediti del 2004 sono state pari allo 0,46% del portafoglio prestiti del Gruppo, contro l’1,07% del 2003. A fine esercizio, l’utile delle attività ordinarie è salito a 583,2 milioni, più che raddoppiando rispetto ai 286,6 milioni del 2003. Anche il 2004 – come il 2003 - ha beneficiato dell’apporto di utili straordinari, che nel 2004 si sono attestati a 97,5 milioni (42,1 milioni nel 2003). Si citano tra le componenti l’utile straordinarie 2004: 48,1 milioni riferibili alla plusvalenza relativa alla cessione di una quota pari al 7,41% di Bpci Spa a Commercial Union Vita Spa, nell’ambito dell’estensione della partnership di bancassurance-vita al Gruppo Bpu e 20,6 milioni relativi all’adeguamento del prezzo di cessione della quota di partecipazione in Bpu Pramerica Sgr a favore di Prudential Financial Inc. Avvenuta nel 2003. Le rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie, pari a 12 milioni di euro, risultano in contrazione rispetto ai 35,9 milioni del 2003. Dopo rettifiche di valore su diferenze positive di consolidamento e di patrimonio netto per 100 milioni di euro, imposte a carico del periodo per 262,6 milioni - in crescita rispetto ai 140,5 milioni del 2003 - e un utile di pertinenza di terzi pari a 28 milioni, il 2004 si è chiuso con un utile netto in crescita del 45% a 290,1 milioni rispetto ai 200,1 milioni nel 2003 che includeva un utilizzo del Fondo per rischi bancari generali per 118,9 milioni. Il cost/income – calcolato come rapporto fra il totale delle spese amministrative + le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali (al netto delle rettifiche su differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto) e il margine di intermediazione – si è attestato al 65,6% rispetto al 66,7% del dicembre 2003 (rispettivamente 62% e 64,7% al netto degli oneri di integrazione). Il Roe (return on equity) – calcolato come rapporto fra l’utile netto d’esercizio ed il patrimonio netto escluso l’utile – è risultato pari al 7,8% (5,7% al dicembre 2003). Anche in relazione alla presenza di ricavi straordinari tassati ad aliquota ridotta, il tax rate è sceso al 45,2%, dal 62,2% del 2003. Sui 45,2 punti percentuali di imposizione fiscale, incidono peraltro 3,7 punti percentuali riferiti alla mancata deducibilità delle differenze positive di consolidamento; al netto di tale componente il tax rate si attesterebbe al 41,5%.
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