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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Marzo 2005
 
   
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  RETRIBUZIONI NEGLI USA: UN BUON MOTIVO PER CONVINCERE I RICERCATORI EUROPEI A RESTARE NEL VECCHIO CONTINENTE?  
   
  Bruxelles, 30 marzo 2005 - Il tentativo dell'Unione europea di incoraggiare un maggior numero dei propri scienziati a rimanere nel continente d'origine ha ricevuto un notevole impulso dalla pubblicazione di uno studio secondo il quale i ricercatori stranieri che risiedono negli Stati Uniti lavorano un numero maggiore di ore e pubblicano più dei loro colleghi americani, ma a fronte di una retribuzione minore. Il sondaggio, condotto da Sigma Xi e pubblicato nella rivista Nature, si basa sui risultati di un questionario compilato da 7 500 ricercatori di quasi 50 università o istituti di ricerca. È emerso che lo stipendio medio dei ricercatori stranieri si aggira attorno ai 37 000 dollari Usa (28 540 euro), che corrisponde all'otto per cento in meno rispetto ai 40 000 dollari percepiti dai cittadini americani. È stato inoltre appurato che gli scienziati stranieri, con le loro 52 ore di lavoro settimanali, lavorano due ore la settimana in più rispetto ai colleghi statunitensi. I questionari hanno inoltre indicato che gli scienziati non statunitensi, rispetto ai loro omologhi americani, producono mediamente quasi il 30 per cento in più di articoli pubblicati e oggetto di valutazione tra pari. Quasi tre quinti dei ricercatori stranieri hanno inoltre rivelato di aver avuto difficoltà a rientrare negli Stati Uniti dopo un viaggio all'estero. Dal sondaggio emergono tuttavia anche buone notizie: nel mondo della ricerca, uomini e donne percepiscono più o meno la stessa retribuzione, e gli stipendi hanno subito un aumento nel corso degli ultimi dieci anni.  
     
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