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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Aprile 2005
 
   
  Pagina4  
  LA COMMISSIONE PROPONE SOLUZIONI PER MIGLIORARE LE PARI OPPORTUNITÀ IN AMBITO SCIENTIFICO  
   
  Bruxelles, 4 aprile 2005 - La Commissione europea ha redatto un documento di lavoro interno in cui delinea le principali sfide da affrontare al fine di migliorare le pari opportunità in ambito scientifico. Oltre a incrementare il numero di donne che scelgono una carriera nel campo della scienza, della tecnologia o dell'innovazione, secondo il documento le principali sfide consistono nel conferire responsabilità alle donne nei processi decisionali, nel trovare soluzioni che consentano di conciliare la vita professionale e la vita privata, nel rendere le procedure di valutazione neutre rispetto al sesso e nel rafforzare la ricerca che si occupa di studi di genere. I dati più recenti indicano che, sebbene la disparità tra i generi ai livelli più alti della scala della carriera accademica cominci ad assottigliarsi, il processo avviene a ritmo molto lento. Nonostante il numero totale di donne titolari di una cattedra universitaria in Europa sia aumentato del 23 per cento fra il 1999 e il 2002, la rappresentanza femminile costituisce ancora solo il 14 per cento del totale dei posti di docente ordinario, rispetto al 13 per cento di tre anni fa. Solo in Lettonia, Portogallo e Finlandia le donne titolari di una cattedra costituiscono oltre il 20 per cento. Alcuni piccoli miglioramenti si sono registrati nel numero di donne laureate (56 per cento nel 1999 contro il 58 per cento attuale), nel numero di dottorati ricevuti da donne (39 per cento rispetto al 41 per cento calcolato sullo spesso periodo), nonché nella proporzione di donne laureate in ingegneria, tecniche di produzione o di costruzione (21 per cento nel 1998, 25 per cento nel 2002). Il documento riporta tutta una serie di iniziative a livello europeo che mirano ad affrontare queste e altre sfide, e valuta i progressi a livello di Stati membri. La maggior parte dei paesi applica una politica di promozione delle pari opportunità in campo scientifico, ma le disposizione sono molto diverse a seconda dello Stato membro. "In termini di partecipazione femminile in ambito scientifico, gli obiettivi dovranno essere più mirati, e concentrarsi essenzialmente su certe discipline o determinati campi (ingegneria, imprenditoria, innovazione e tecnologia) o livelli (posizioni dirigenziali e a livello decisionale)", sostiene il documento della Commissione. La Commissione suggerisce pertanto un ordine di priorità per un certo numero di temi. Questi comprendono un aumento netto del numero di donne in posizioni di rilievo grazie all'adozione di obiettivi quantitativi e qualitativi a livello europeo, nazionale e istituzionale. "La proporzione di donne in posizioni di rilievo dovrebbe aumentare almeno fino al 25 per cento entro il 2010", afferma la Commissione, e sempre entro lo stesso anno le donne dovrebbero costituire il 33 per cento delle nuove assunzioni. Il documento propone inoltre di rafforzare la ricerca che si occupa di studi di genere e questioni di genere nella ricerca, creando un bilancio specifico nell'ambito dei programmi di ricerca comunitari per la dimensione di genere, e lanciando un premio di eccellenza nella ricerca sugli studi di genere. Vengono anche menzionate misure per promuovere il ruolo della donna in ingegneria e innovazione, insieme a soluzioni volte a conciliare la vita professionale e la vita privata, per migliorare il controllo del rispetto delle pari opportunità negli Stati membri e per rendere più efficiente il controllo dei programmi quadro di ricerca comunitari. L'ultimo punto andrebbe affrontato attraverso miglioramenti tecnici agli archivi di genere, l'introduzione di regolari relazioni sui progressi compiuti, e l'introduzione di un "gender-budgeting", ossia di una distribuzione equilibrata fra donne e uomini delle risorse economiche. Per accedere alla relazione consultare: http://europa.Eu.int/comm/research/science-society/pdf/documents_women_sec_en.pdf  
     
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